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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
17-11-2002, 17.06.59 | #5 |
Ospite abituale
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L'Uomo____la sintesi!
Io parlo dell’Uomo.
Tutti pensieri già espressi, in questo forum o in altre occasioni, inseriti però all'interno di un discorso più ampio, tale da non consentire (… solito mio mal di pancia) di metterli nitidamente a fuoco. Li ripropongo per chiunque volesse ragionarci sopra: 1. L'uomo E' una strana e sapiente (quanto sapiente, dipende dall'individuo, dal Caso, dalle esperienze … in sintesi, dalla vita stessa) amalgama di pulsioni istintive, emozioni, sentimenti e raziocinio in perenne precario equilibrio. Ingredienti, questi, che concorrono, chi più chi meno, a costituire una miscela esplosiva. Spesso, troppo spesso, l'egemonia di uno di questi ingredienti cagiona dolore e sofferenza. Viceversa, la prevalenza d'altri fattori arricchisce e conforta. E' tale instabilità che determina l'incertezza del vivere. Tale amalgama è la forza vitale, l'energia, il 'soffio' che spinge e 'muove'; è l'essere stesso; per semplicità la definirei 'Fattore U' (U equivale ad Umano). E' una variabile indipendente che travalica qualsiasi regola; mai completamente omologabile e controllabile. Piuttosto restia a soggiacere a canoni predeterminati. Una forza spesso sopita, sulfurea, pronta ad accendersi e avvampare ogni qualvolta è opportunamente stimolata; rompe e spezza le catene e rende liberi … mentalmente e spiritualmente liberi. 2. L'arte In una concezione dilatata, alcuni costituenti il 'Fattore U', quali fantasia, immaginazione e sentimento, sono fonte di 'manufatti' sublimi (basterebbe pensare all'arte… musica, letteratura, pittura …). I costituenti essenziali dell'essere Uomo, della sua Umanità, sono ravvisabili in questi fantastici e fantasiosi 'manufatti'. Dietro ogni opera c'è l'essenza del suo autore… compenetrato nell'opera d'arte c'è l'Uomo, i propri ingredienti, in un equilibrio reso stabile e immodificabile (ora per allora), in riferimento a ciascun individuo che percepisce, dalla composizione artistica stessa… divenuta così realtà fotografica. A chi osserva, l'arduo e bellissimo compito di leggervi l'animo, lo spirito, le passioni ed emozioni di chi ha 'creato'. Nell'assolvere a questo difficilissimo compito, 'vediamo' e 'leggiamo' attraverso le nostre emozioni e passioni… si crea così un'interazione inedita fra 'lettore' ed autore che, a sua volta, è fonte di un'incredibile nuova e bellissima realtà relazionale. Nell'arte sono dunque ravvisabili ben tre sfere emotive… quella del 'lettore' (chi percepisce), quella dell'autore (il 'creatore') ed una terza impalpabile che è la somma delle due ed anche e soprattutto un qualcosa in più rispetto a questa somma… è la relazione fra umani… L'arte è mutevole (paradosso rispetto all'immutabilità dichiarata sopra?); un'emozione che si trasforma sulla scorta delle instabili emozioni dei diversi soggetti che 'leggono'. L'arte è un arcobaleno cangiante che muta i propri colori ogni volta che osservi. L'arte è autogenerativa giacché nutre l'animo dell'Uomo arricchendolo e da questa ricchezza generata attinge nuova linfa, di ritorno, per perpetuarsi. L'arte è la sublimazione dell'essere, in cui si raccordano i sentimenti e le passioni. In essa sono contenuti e ricompresi i frammenti dell'Uomo e la sua ricomposizione è la ricomposizione dell'Umanità. 3. Il ribelle Altre volte il 'Fattore U' è preda di un costituente che pervade l'essere rappresentandone, così, l'elemento predominante… parlo, qui, del potere astrattivo della ragione posto al servizio di un'idea innovativa. In questi casi si assiste al trionfo dello spirito ribelle… sto parlando del pensiero rivoluzionario; non mi riferisco a quello politico, piuttosto parlo di quello che, per intenderci, partendo da un presupposto già noto, anche accettato, fosse anche omologato, a perfetta conoscenza delle regole del gioco, le travalica, le riadatta o le sovverte, 'asservendole', anche con 'violenza dialettica', alla propria visione (ideologica, artistica, economica, scientifica, umanistica…). Per intenderci, un pensiero che crea; che apporta innovazione e modifica l'esistente, plasmandolo e sovvertendolo. Mi sto riferendo al pensiero di tanti, tantissimi uomini che, con la forza delle proprie idee, hanno gettato una nuova luce (RIVOLUZIONARIA) sul modo di osservare le discipline in cui si sono appassionatamente impegnati. Uomini, grazie ai quali, alle loro intuizioni, alla loro caparbietà, il mondo è oggi diverso … migliore. 4. I 'pazzi'. Parlo di uomini e donne che superano sé stessi, che si donano agli altri… Parlo di 'pazzi', di gente un po’ strana, parlo di Ghandi, di Madre Teresa… di esseri immensi… io parlo di Gino Strada e Martin Luter King… parlo di miseri, di poveri uomini, gente spregevole e poco ammirata… parlo di un barbone… di Costantino Congiu… la sua vita è in un libro… provate a cercarlo… nessuno lo compra… il titolo è SCALAMARA… leggete e vedrete. Parlo di chi ha sete di giustizia, fame di equità e una prorompente spinta emotiva verso gli altri… parlo di Don Chisciotte… eroe, non eroe… pazzo… inguaribile ingenuo… indistruttibile eroe. Voluto pazzo dal suo autore per sottrarlo al 'male di vivere' e dedicarlo completamente alla ricerca della giustizia… inestinguibile sete… eroe cantato da un altro uomo, Guccini… ascoltatelo mentre lo canta. Chiudo, altrimenti non la finisco più… ovvio che non parlo dei criminali… per quelli bastano le cronache. Credo che l'agire, il pensiero e l'animo di questi Uomini (ce ne sono tanti… basta cercare) rappresentino un motivo di speranza… amo immaginarla così… non siamo, SPERO, destinati ad una ineluttabile conformizzazione; arriverà un insignificante individuo, che magari nella sua vita non ha fatto altro che prendere calci nel fondo schiena, testardo, brutto, piccolo, quasi evanescente, che con la forza del suo ottuso, prepotente, violento ingegno sovvertirà le regole del gioco e, da quel momento, il mondo non sarà più come prima… poi riprenderemo ad omologarci, fintanto che non riapparirà un altro ottuso, insignificante (…) individuo che rivitalizzerà… IO CREDO NELL'UOMO! (scusate lo sproloquio e se ho inondato il forum… la parola a chi la vuole prendere). |
18-11-2002, 01.21.02 | #6 | |
Ospite abituale
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Re: L'Uomo____la sintesi!
Citazione:
Però ho voglia di scrivere qualche mio pensiero… …quindi leggendo l’ultima tua affermazioni mi si pongono innanzi innumerevoli dubbi legati ad innumerevoli contesti, tutti legati alla mia visione della realtà…a come considero difficile sovvertire o modificare le regole del gioco e rivitalizzare la società ricorrendo alla ragione, società che sicuramente in una mia visione oscura (forse perché valutando “l’oscuro” credo di poter avvicinare meglio la realtà) definisco calata in un “malessere senza via d’uscita”. La globalizzazione ci ha resi consci di innumerevoli questioni che fino a ieri nessuno, per lo meno nel popolo, ipotizzava e considerava. L’uomo occidentale (anche se mi infastidisce questo termine) credo abbia radicato in se, nel proprio io, uno stato di privilegio che nella storia nessun uomo aveva assaporato…un senso di privilegio unico…una libertà ancora mai sperimentata…una pluralità di “vantaggi” che possono essere definiti in infiniti modi…la nostra inconscia aspettativa credo si sia estesa ad un confine forse troppo lontano da ciò che la realtà può praticamente (ma non solo) dare e di conseguenza soprattutto nei giovani sono nate ed aumentate una pluralità di incertezze legate all’insieme di queste componenti che sfociano in temi psicologici…e qui ci sarebbe da scrivere pagine e pagine di critiche ed elogi alla nostra società capitalista che sta ogni giorno accrescendo di potere (vero Luca?)… Credo che quando esistevano “limitazioni”, quando ciò che era astratto (i diritti) iniziava lentamente a concretizzarsi, il popolo vedeva come meta prossima un traguardo “vicino e fondamentale” e quindi, esasperato da una propria situazione di disagio neanche minimamente paragonabile alla nostra, seguiva ed in qualche modo diventava “il pazzo uomo ribelle ricco d’arte” (con tutti i significati da te sopra esposti) ricevendo da costui quella spinta che tu definisci rivitalizzante che lo portava a mettere tutto (che nel suo caso era poco o niente) in discussione al fine di raggiungere quel traguardo…che comunque lo riguardava da vicino e materialmente…traeva insomma il famoso “guadagno” nel suo caso sia psicologicamente che materialmente… …ora le cose sono cambiate (forse)…per una parte di persone “l’aspettativa” non riguarda solo il proprio “guadagno” (chiaramente non in senso materiale ma psicologico) ma si è allargata all’umanità…e questo senso di “solidarietà” si è sviluppato grazie al nostro privilegio che ha dato ad ognuno di noi, non a tutti, quella sensazione più o meno inquietante, quel senso di colpa…quella difficoltà nel vivere il nostro privilegio…che paradossalmente è l’origine di questo sentimento…e che ancor più paradossalmente è causa di quella divergenza sociale che tutti conosciamo…la mia considerazione mi rende chiara una valutazione delle tante a cui non so dar risposta (anche se credo non esista)…è possibile che questo sentimento si mantenga ancora vivo anche nel caso in cui sia in ballo la perdita dei nostri privilegi?…saremo “tutti” abbastanza consapevoli, forti e convinti che quel sentimento debba perdurare a prescindere, anche a “nostre spese” (chiaramente anche psicologiche)? Ho il dubbio che sia legato in maniera troppo diretta e profonda al privilegio…Ho però la certezza che per realizzare una più equa società globale il nostro standard di vita esasperato in certi casi alla follia debba essere ritoccato e non certo in alto… Se a questo punto abbandoniamo l’ipocrisia e valutiamo l’indole umana, non propensa certo alla solidarietà fine a se stessa, qualche dubbio credo debba venire…ci sono poi da valutare coloro (e non sono pochi) i quali da questo privilegio non intendono staccarsi in alcun modo, che sono “capitalizzati dalla società” e che se decapitalizzati si sentirebbero in pericolo assoluto perché inconsciamente sarebbero pervasi dal timore del “nulla” in quanto non avvalorati da altri sentimenti che equilibrerebbero la loro “bilancia interna”, come reagirebbero (riprendendo il termine perderebbero la testa)?…infine…altrimenti faccio notte…in più esistono coloro i quali, ancora schiacciati dalla società, stanno ancora aspettando il traguardo del privilegio…ed in più il “potere” ha la capacità di intervenire sulla società modificando così l’agire umano come non mai (televisione, moda, business, valori e ideali) …il “potere” e anche il “senso del potere” si è psico-materialmente impadronito di noi…e se esistesse un uomo capace di far combaciare i vari fattori…i vari?…sono innumerevoli…senza far regredire la società questo credo sia il più grande genio mai esistito… (Per regredire intendo togliere dignità, libertà, pace… in poche parole senza regredire l’aspettativa propensa al solidale…ancora più semplicemente senza fare sfociare la situazione in conflitto sociale e guerra…come sempre è accaduto…) Utopia?…non so…non resta che provarci ma con la consapevolezza, l’umiltà e se il caso anche un briciolo di rassegnazione nel valutare questo traguardo di difficile raggiungimento…cercando anche di assaporare la vita e soprattutto cercando di viverla ridendo il più possibile…anche questa consapevolezza credo sia fondamentale per tenere viva la speranza…alla fine cado sempre nel banale…ma ricadendoci riaffermo che comunque l’uomo, forse, ha sempre avuto bisogno di più banalità…ciao e grazie a chi mi ha letto…ed ora ci vado…dove?…a letto... |
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18-11-2002, 16.04.13 | #7 |
Ospite abituale
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Scusate…avrei anche un’altra considerazione da fare...lo so che palle!!... un’ulteriore tassello di coscienza per aver più consapevolezza, una difficoltà in più nella valutazione della mia realtà...del mio bubbio…
…ho detto che nella storia l’uomo ha raggiunto lo stato attuale di “privilegio” grazie a piccole e lente conquiste in lunghi lassi di tempo, l’uomo di allora, oltre a trarre “guadagno” da meno cose materiali (come noi?), aveva sviluppato un "fattore tempo" molto più “lento” rispetto al nostro…anche questo fattore è drasticamente e repentinamente cambiato… …il nostro contesto “globalizzato” (con tutti i significati) ha inserito nel nostro profondo ritmi esorbitanti, (che personalmente definisco stupidi e controproducenti) ha velocizzato il “TUTTO” rendendo tutto più complicato e forse, anche inconsciamente, nel nostro profondo abbiamo sviluppato un senso di “immediatezza”, di “guadagno immediato” che ci fa valutare ogni cosa drasticamente (quindi come?)…siamo dentro ad un vortice di velocità dal quale è complicatissimo uscire (se non drasticamente…spero di no…)… e forse… per gestire e valutare al meglio questi infiniti fattori di “vita” avremo bisogno di più calma…calma…calma…perché avendo sviluppato come indole questa "velocità", nel voler “cambiare le cose”, anche se giustamente, la calma è facilmente perdibile (vero Luca?)…e perdendo la calma o ci si allontana dallo scopo o si và al conflitto con la controparte -- (se con noi stessi il conflitto sarà con noi stessi...azzardo psicologico...scusa Luca...), tu visechi dovresti saperne qualcosa…ripeto che forse per modificare le “regole del gioco” bisognerebbe rallentare e “ragionare”…forse…e sarà comunque complicato…ora la mia banalità di rito dicendo che il presente andrebbe vissuto senza immaginarsi “troppo” come si vivrà in futuro…rigrazie per chi perde tempo a leggermi…e calma e pace a tutti… |
18-11-2002, 18.39.32 | #8 |
Utente bannato
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Confucio dice (Visechi dixit)
"… IO CREDO NELL'UOMO! "
...Ed io non ho capito niente! Vis, hai fede nell'uomo? Spiritualmente? o forse hai fede nell'uomo nel senso che rimuoveresti la porta blindata di casa tua tanto i ladri sono una fantasia? Presto! rimedia a quello che hai detto! eheheh! ciao... |
18-11-2002, 20.50.29 | #9 | |
Ospite abituale
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Re: Confucio dice (Visechi dixit)
Citazione:
Non hai capito nulla? Colpa solo mia, evidentemente, sono troppo criptico ... dai, fai uno sforzo, piccolo, piccolo. Poi, scusa, uno che non crede nel trascendente, nel metafisico, come me, in qualcosa deve pur credere ... non pensi? Si, credo nelle inespresse capacità dell'uomo sia fisico/mentali che relazionali. Sono convinto che più l'uomo si confronta con il proprio simile, più evita i conflitti, tant'è che una delle regole fondamentali nelle trattative è quella di non perdere mai il relativo tavolo, anche quando si apre una fase conflittuale ... ovviamente ci sono delle inevitabili eccezioni. Io non posseggo una porta blindata, che vuoi che mi rubino i debiti? Magari, attendo speranzoso ma poco fiducioso. Più di una volta ho lasciato in bella vista sul cruscotto della mia macchina la bolletta del telefono o dell'Enel in attesa che qualche ladro sprovveduto se ne appropriasse e poi, colto dal senso del dovere, insito nell'ingiunzione di pagamento stessa, provvedesse al pagamento; porca miseria, mi fosse capitato una sola volta... acc... scommetto, però che tu lo faresti Ciao Mistico ... ad ognuno il suo credo, io, da buon 'fetente', mi accontento del più misero e terreno, ma è il mio.... |
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19-11-2002, 13.13.40 | #10 | |
Utente bannato
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a sir Visechi
Citazione:
E' l'amicizia che scarseggia al mondo, Sir. L'essere estranei l'uno all'altro genera l'indifferenza reciproca e così siamo più soli che mai in un mare di gente. Dall'amicizia nasce anche il rancore, é vero, e dal rancore nasce l'innimicizia eppure... io ho notato che le migliori e più durature amicizie nascono dopo una bella scazzottata. L'indifferenza invece è sterile. Io non ho fiducia nella gente in generale, una volta... forse. Oggi sono convinto che ognuno di noi sarebbe capace di qualunque azione immaginabile... dipende solo dalle circostanze. Perciò, la parola "fiducia" per me vale quanto "fede", cioè è sinonimo di "errore a proprio rischio" o "pericolosa autoillusione" ecc. ecc. Conto di più sulla "conoscenza" piuttosto che sulla fiducia. Dici che sono materialista? ...ok, però ammetterai, credo, che non esiste tanto "la gente" quanto esistono, invece, tante, tante persone, una diversa dall'altra. ciao Sir Visechi... a proposito... ha telefonato il fabro... dice che Excalibur è pronta e puoi andarla a ritirare quando vuoi. ciao... |
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