mi sono appena accorto che la posizione che andavo difendendo pochi post sopra è ben riassunta da Mackie:
Citazione:
È un fatto puro e semplice che le azioni crudeli differiscano da quelle buone e dunque che possiamo imparare, come di fatto facciamo, a distinguerle tra loro abbastanza bene nella pratica e ad impiegare i termini “crudele” e “buono” con un significato descrittivo sufficientemente chiaro; ma è, allo stesso modo, un fatto puro e semplice che azioni, definite crudeli mediante tale senso descrittivo, debbano essere condannate?
J.L. Mackie, Etica. Inventare il giusto e l’ingiusto
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