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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
19-05-2005, 20.56.38 | #13 |
Utente bannato
Data registrazione: 11-05-2005
Messaggi: 639
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Uhmm..
Noto sempre una tendenza ad accettare il relativismo in merito al concetto di "morale". Non dimentichiamo lo scopo primo della morale: mantenere l'ordine sociale. Non è forse dannoso considerare la morale relativa e metterne in discussione il valore?
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20-05-2005, 18.29.50 | #14 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 09-06-2004
Messaggi: 493
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Re: Uhmm..
Citazione:
Nessuno ha mai messo in dubbio il valore della morale, anzi abbiamo sempre affermato che la morale è necessaria per "mantenere l'ordine sociale". Non è dannoso considerare la morale relativa, perché è un dato di fatto, una morale assoluta non può esistere in un mondo in cui convivono miliardi di persone, infinite culture, tradizioni, dogmi e religioni. Sarebbe fantastico se essa esistesse, perché allora ci troveremo tutti d'accordo e non esisterebbero più tutti quei problemi oggi legati all'umanità... ma non è così e bisogna prenderne atto. |
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20-05-2005, 22.46.23 | #15 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-04-2002
Messaggi: 855
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Re: Uhmm..
Citazione:
La morale, cioè "L'insieme delle norme che regolano la vita dell'uomo e della società", si cambia con lo sviluppo dell'uomo. La morale che predomina più o meno in tutto il mondo nei giorni nostri, cioè regole o dottrine religiosi che stimolano la pace e l'amore per il prossimo, non è la stessa che predominava al tempo dei vichinghi o fra i romani ecc. La morale dei vichinghii si manifestava nel "culto del eroe" ed in quel epoca la morale, o le "norme che regolavano la vita dell'uomo e della società" prescriveva che solo i più forti, le persono che potevano uccidere più individui possibile, potevano andare al "paradiso", in cui si continuava a guerreggiare, mentre gli altri andavano direttamente al "inferno". Questo principio marale predominava in tutte le culture antiche ed era stimolato dalla religione. La legge di Mosè diceva per esempio "un occhio per un occhio" e così via, che significa che si deve rivendicarsi. Ma la morale che fu introdotta da Gesù e Buddha ecc dice che questo atteggiamento è sbagliata, e che si deve invece perdonare i nemici. Quindi la morale "moderna", insegnata e dimostrata da Gesù, è infatti l'opposta della legge morale di Mosè. Ma sembra ovvio che questa "morale dell'amore" ancora non guida la vita in ogni uomo, ma che è la "legge di Mosè" o il principio della vendetta, che influenza sempre la mente e l'atteggiamento dell'uomo. Ciao |
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22-05-2005, 18.16.23 | #16 |
Utente bannato
Data registrazione: 11-05-2005
Messaggi: 639
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Non metto in dubbio che la morale contemporanea possa essere diversa da quella presente nelle Fiande del XVI° sec. in questo sono d'accordo con Rolando.. la morale può essere relativa nelle sue applicazioni che sembrano però rimanere piuttosto approssimativa. Io vedo la morale come uno strumento di "equilibrio sociale" che non si limita solamente ai rapporti interpersonali tra individui ma anche all'iterazione con altre società e con il contesto (ambientale, territoriale, storico culturale etc.) bene e male sono veramente relativi ma la morale "assoluta" è quella che realizza un perfetto equilibrio sociale - relazioni equilibrate tra i membri della società, rapporti pacifici con le società entro la sfera di influenza della società in question etc. Rimango fermo sul punto che l'importante è la funzionalità dell'oggetto che stiamo studiando. Abbiamo l'occasione di formare una morale laica e perfezionata rispetto a quelle del passato a patto che non dimentichiamo la funzione della morale: ordine sociale e non repressione (come è spesso accaduto con le confessioni cristiane etc.) una morale che trasformi le posizioni di potere in una forma di servizio al popolo.
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