Nelle lettere dal carcere Gramsci riporta questa frase, ma non ricordo chi fosse l’autore originale:
“Ci vuole pessimismo nell’intelligenza e ottimismo nella volontà”

Personalmente mi reputo un realista,ed esserlo significa guardarsi intorno e vedere che c'è il nero....ma c'è anche il bianco,il grigio etc...Un bicchiere non è mezzo vuoto o mezzo pieno,semplicemente è riempito a metà.Se hai sete,sarà mezzo vuoto,se non ne hai sarà mezzo pieno.

Prendo atto con gratitudine della simpatica e intelligente partecipazione sul tema , tutte risposte ad ok e come si suole per ognuno di noi trarre conclusioni debbo riconoscermi in quello citato da Leona : ci vuole pessimismo nell'intelligenza e ottimismo nella volontà!!:. Grazie Leona , Indigesto.

Io non posso credere nell'esistenza dei realisti! Tutti crediamo di essere realisti! Scherzi a parte:

- pessimista per me: sono un piccolo ingranaggio nella ruota dell'universo che è un meccanismo vuoto e senza scopo superiore o la Provvidenza, Dio, oh sì, Dio decide tutto e io non sono responsabile. No, non sono responsabile anche se brucerò all'inferno per quell'omicidio.. chi se ne frega, arde per l'eternità ma non sono responsabile. Capito?

- ottimista: sono una persona libera e responsabile entro i limiti della libertà e della responsabilità altrui. Il mondo va così. C'è uno scopo superiore e tutta un'eternità per scoprirlo senza punizioni che esulino dalla responsabilità personale, senza limitazioni alla libertà di cui godo in questo mondo.

Penso possa bastare sino alla risposta scandalizzata di qualcuno.