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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
08-01-2005, 09.43.24 | #32 | |
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Data registrazione: 02-02-2003
Messaggi: 2,614
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Re: Re: Riferito allo scritto di VanLag delle 00,14..
Citazione:
Con Piacere.. ! Gyta |
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08-01-2005, 18.50.46 | #33 |
frequentatrice habitué
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 780
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“Camminando in mezzo agli altri si ritorna soli.” (i-ching)
Al posto di cavallo, cavolo e cavallette se mettete “l’altro = il diverso”, si legge anche senza occhiali….
Nella mia città piena di chiese, su una strada laterale che da sul corso, c’è una piccola cappella. Muri bianchi, due panchine, un altare ed un (povero) Cristo. Mi dicevano: ma no, che ci vai a fare di là, ma no, di là non ci sono opere d’arte firmate e rinomate (solo graffi sui muri) e non c’è neanche un prete a darti le dritte per un giusto sentire, e non ci sono le nostre tradizioni. Dicevano… e non sentivano ciò che era così palese. (sarà perché la semplicità si sfugge per la paura di non sembrare troppo ovvi ). E’ di là che io mi siedo ed ascolto il silenzio. |
09-01-2005, 16.16.46 | #34 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
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Re: “Camminando in mezzo agli altri si ritorna soli.” (i-ching)
Citazione:
c’è una bellezza nel silenzio, come c’è una bellezza nelle parole, se e quando, portano con loro “il senso”, se e quando esprimo il genio. Amo Guccini per le emozioni che mi ha regalato attraverso le sue canzoni ma lo ammiro per la sua capacità di giocare con le parole, (………Ed io, burattinaio di parole, perchè mi perdo dietro a un primo sole, perchè mi prende questa assurda nostalgia?). Di Pirsig amo l’intelligenza e la profondità, ma ammiro la sua capacità di esprimersi ed essere essenziale ed incisivo. E come loro ci sono altri che mi suscitano questa ammirazione. Da “bravo” cerebrale, quale sono, subisco il fascino dell’eloquio, questo non significa che non sia cosciente che la vita, quella vera, avviene ad un livello che non è quello verbale e questo è appunto un po’ il “leit motive” del 3d. Le tue righe belle sono un inno alla semplicità che è per me condivisibile. Quando le ho lette mi hanno fatto tornare alla memoria un libro che lessi molto tempo fa, si intitolava “Aure” ed era di Elémire Zolla. Copio un trafiletto: - Di poi “aura” è diventata una parola desueta, ed è avvenuto repentinamente, poiché ci si è accorti che oggi si vive fra persone e cose in serie, che per antonomasia non irradiano nulla; sottili mortificazioni, inesorabili appiattimenti spengono il luoghi e la gente. Ormai manca da noi l’occasione di usare la parola , che subito cessa però di suonare aulica e vaga allorquando, in rari luoghi illesi dell’Oriente, un’aura ci viene incontro in tutta la sua forza. Ancora accade nelle più remote campagna dell’India, fra i prati ondosi color smeraldo, accanto agli stagni di ninfee, l’intensità degli sguardi stordisce; quando nelle profumate serpentine dei mercati persiani transitano tintinnando, decorate come baldacchini le nomadi, si resta abbagliati dai loro occhi dove trema il riverbero del deserto. Si trasale, noi che abbiamo sensi appannati dal diuturno grigiore: ecco cosa intendevano i Romani quando parlavano di luoghi o di persone “geniali”, i Greci quando dicevano “demoniaci”. “La tua piccola cappella. Muri bianchi, due panchine, un altare ed un (povero) Cristo”, certamente ha una sua “aura” ed in quel tuo ascolto del silenzio probabilmente sei ben oltre le parole ed i pensieri di molta gente. Probabilmente cogli quell’intensità di vita oltre il pensiero. Si perché quando parlo di vita oltre il pensiero, posso fare pensare che una vita piena, sia salire e scendere dagli aerei, scalare montagne, parlare da un palcoscenico o amenità simili. Decisamente non è quello che intendo. Una vita piena, la si può avere camminando in un campo di papaveri, o tra le mura della propria casa o in qualsiasi altro luogo. Una vita piena di senso è una vita dove il pensiero ci sia solo per gli scopi per cui è nato è cioè assolvere ai suoi compiti di farci agire in maniera sana e funzionale in questo mondo mentre noi aderiamo alla realtà esattamente così com'è senza interpretarla. Ultima modifica di VanLag : 09-01-2005 alle ore 16.23.30. |
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09-01-2005, 16.22.20 | #35 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
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Re: Re: Re: Riferito allo scritto di VanLag delle 00,14..
Citazione:
D’altro canto questo tipo di comprensione, non è un qualche cosa che possiamo usare a nostro vantaggio ma opera da se. Più impariamo a lasciarci in pace, senza confrontarci con modelli dell’essere ideali, più ci avviciniamo a ciò che realmente siamo. I nomi poi di ciò che realmente siamo possono essere tanti, nell’ultimo post richiamandoti al buddismo, tu lo hai chiamato - la nostra natura primaria- - la nostra 'coscienza' profonda – Io amo definire questo stato di ciò che siamo, come - uno stato essenziale – o - la nostra essenza – o in altri termini, potrei dire anche – la nostra onestà intellettuale – (intendendo con essa un intelletto che non interpreta). Sempre nell’espressione Buddista chi è in quello stato è un Budda, io lo chiamo semplicemente un Realista, una “persona con gli occhi ben aperti, ed i piedi per terra”, un “uomo” nella piena accezione del termine. (Ma può essere anche una donna). Il mio tentativo è anche quello di portare questi temi, fuori dall’ambito spirituale che, secondo me, riguardano l’uomo tutto intero. Mi metto sempre sulle difese quando intuisco che c’è la tendenza ad inquadrare il discorso nell’ambito della spiritualità. Sono temi che appartengono anche alla scienza, in particolare alla psicologia, alla filosofia, se vogliamo anche alla cultura nel senso migliore del termine. La spiritualità ha il problema di portare il discorso nell’ambito del trascendente, ma li si apre la strada, non alla mistica, ma alla mistificazione e quello stato naturale così semplice, così bello e così nostro, finisce per diventare una promessa immensa che non si attuerà mai e farà solo crescere il nostro disagio. Questo è quanto sono riuscito a scrivere ....... il resto ai posters in generale ed a te in modo particolare se senti di aggiungere o controbattere..... ciaocaio |
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10-01-2005, 00.08.19 | #36 | |
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Data registrazione: 02-02-2003
Messaggi: 2,614
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Re: Re: Re: Re: Riferito allo scritto di VanLag delle 00,14..
Citazione:
Infatti 'spirituale' guarda dritto all'interezza dell'uomo, 'è' l'uomo stesso..! Ciò che passa unicamente dalla nostra bocca non può che portare alla mistificazione.. Se ciò che arriva alla nostra bocca è risultanza d'un percoso completo del sentire-uomo allora.. reale 'spiritualità' e mistica non restano che ostiche pesanti parole di un'unica Realtà :l' essere(uomo) Ciaociao Gyta |
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28-01-2005, 01.32.15 | #37 |
Ospite abituale
Data registrazione: 25-01-2005
Messaggi: 22
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NOto con piacere che un tema molto discusso è la realtà o la verità dell'essere.A tale proposito volevo farvi presente che la filosofia occidentale,perlomeno quello che sto studiando,è giunta su questa questione con Gadamer ad un interessante punto di vista.Ho un pò di materiale che vi mando volentieri in caso non ne fosse a conoscenza.Buona lettura.
Ultima modifica di Fredric : 28-01-2005 alle ore 01.34.56. |