Ciò che realmente e profondamente costruiamo dentro di noi non va perso neppure se lo prendessimo a calci con tutte e due le gambe ed il massimo della potenza d'incacchiatura ..
Libera di crederci o non crederci.. (meglio.. sperimentare!)

Le persone che ho amato e dalle quali sono stata amata (e non)hanno lasciato in me tracce indelebili ed io in loro..
Il loro incontro ha fatto di me ciò che sono..
e ciò che di bello mi hanno insegnato è divenuto parte inscindibile di me..
Magari finisce il 'rapporto' ma non l'amore che ci ha fatto crescere, che ci ha trasformati, che s'è fatto parte di noi, del nostro pensare, del nostro sentire, del nostro agire..

Il dolore della separazione delle nostre strade nel nome di una libertà più grande dei nostri soggettivi e singoli 'calcoli' -a volte- può far molto male ed indurre a desiderare di uccidere in toto l'incontro..
Se mai realmente ciò facessimo sarebbe solo prova di un 'consegnare' all'altro/agli altri la responsabilità del nostro dolore invece di leggervi profondamente dentro..

In ogni incontro cerchiamo a livello profondo di sviluppare qualcosa in noi che solo l' 'altro' -nel suo essere tale!- può aiutarci a portare alla luce, ad identificare..
Quando scopriamo il senso reale dell'incontro non resta in noi un 'vuoto' ma la scoperta di un lato prezioso di noi che senza lo scontro-incontro con l'altro non avremmo mai potuto realmente sperimentare.. diventando più 'pieni', più 'completi'..

Se contrariamente non riusciamo ad identificare nel nostro dolore, non la sconfitta d'un rapporto, ma l'incapacità di comprenderne il senso prezioso in ciò che aveva da insegnarci, siamo purtroppo -nostro malgrado- destinati a ripetere nuovamente la stessa dolorosa esperienza sino a che da sotto il nostro dolore inizierà piano-piano a filtrare una piccola luce di chiarezza capace di illuminare il NOSTRO problema -quello con noi stessi- celato sotto forma di delusione..



Gyta