Penso che l'idea o l'analisi di Fantasiafinale sia corettissima.
La critica fatta da kantaishi invece è sbagliata quando dice:
"l pensatore è il pensiero e,se tu dici di essere consapevole del pensiero,vuol dire che siete in due:colui che pensa e la cosa pensata.Ma non è vero.Siete la stessa cosa."
La stessa nostra esperienza della vita dimostra che ciò dentro di noi, e di ogni essere vivente, che sperimenta la vita è qualcos'altro dell'oggetto di questa esperienza.
Il fatto che diciamo io penso, io parlo, ecc esprime questa realtà e dimostra il fatto che l'io è qualcos'altro di quello che lo stesso io sperimente o vive.
In realtà l'esperienza della vita dipende completamente di questa differenza fra l'io o ciò che è il vivente dentro l'essere vivente, e ciò che questo io sperimenta.
Questo fatto diventa ancora più chiaro quando si capisce che solo ciò che si diverge da una cosa può essere sperimentato come qualcos'altro di questa cosa. Ciò ancora dipende del fatto che una cosa può essere sperimentata soltanto come contrasto di un'altra cosa. Per esempio una figura bianca su una carta bianca non è visibile.
Se l'esperienza di un oggetto fosse la stessa cosa del oggetto l'esperienza si avrebbe "annientato".
Anche se la vita vista in una prospettiva più ampia è un'unità e quindi l'io è identico a tutto ciò che esiste o l'universo, l'esperienza della vita non può aver luogo senza che essa viene creata attraverso i senzi e la coscienza, così che essa apparisce come oggetti o fenomeni separati dall'io o dall'essere.
La coscienza è quindi ciò che lega l'io al mondo dei fenomeni, e queste tre realtà: l'io o l'essere, la coscienza e la materia o l'esperienza di essa, sono quindi indispensabili.
Ciao