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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere.
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Vecchio 24-11-2004, 23.47.37   #1
synt
Ospite
 
Data registrazione: 21-11-2004
Messaggi: 15
Il tempo come oblio

Il tempo è una mannaia inesorabile. Ogni soluzione all'angoscia si pone al di fuori del tempo, nella regione stabile dell'infinito (o del non-definito).

I momenti migliori sono quelli in cui ci si dimentica del tempo ed ogni cosa riluce, sovraesposta dalla dimenticanza, dall'oblio... su questo, probabilmente sarebbe stato d'accordo anche Leopardi.

Ma in fondo, il tempo, cos'è? Quanto dura un attimo? Perché i ricordi svaniscono? Solo nell'oblio dei ricordi il tempo è in grado di procedere, se tutto fosse ricordato con la stessa chiarezza del presente, nulla potrebbe divenire, nulla potrebbe mutare.


(Mi presento, sono Synt, o meglio, Ivan. Gestisco un sito di filosofia, penso che il webmaster di questo portale mi conosca. Sono fuggito da un altro forum per scarsità di entusiasmo generale, spero di ritrovare un pò di entuasiasmo in questo nuovo luogo di discussioni)
synt is offline  
Vecchio 25-11-2004, 00.13.53   #2
brunika
Utente bannato
 
Data registrazione: 21-11-2004
Messaggi: 165
E' molto bello il tuo sito
per quanto riguarda il Tempo,invece
ci sono diverse discussioni aperte sul tema
ma posso dirti che
se la felicità si ponesse solo all'infuori di esso
sarebbe un gran casino
poichè esso,molto probabilmente
non esiste...

Bruny *
brunika is offline  
Vecchio 25-11-2004, 19.06.28   #3
synt
Ospite
 
Data registrazione: 21-11-2004
Messaggi: 15
Devo allora andare a dare un'occhiata alle discussioni... pensavo anche, se l'oblio è necessario al fluire del tempo, se si definisce l'oblio come un'incapacità di ricordare, allora la necessità della vita vuole che noi siamo "incapaci", almeno un minimo...

Se la memoria svanisce con il deperimento delle sinapsi, allora il deperimento sarebbe una legge necessaria allo sviluppo temporale... bah, mi documenterò.

ciao
synt is offline  
Vecchio 26-11-2004, 12.29.01   #4
epicurus
Moderatore
 
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Data registrazione: 18-05-2004
Messaggi: 2,725
Be`, noi parliamo di tempo in riferminto al mutare delle relazioni tra gli oggetti: quindi il tempo esiste (a meno che non si voglia mettere in dubbio l'esistenza del mondo).

In piu` penso che se noi riuscissimo a ricordare tutto perfettamente, non cesserebbe il divenire del mondo. Perche`:

1) se ci ricordiamo perfettamente tutto allora ci ricordiamo anche, ad esempio, "sono passati 22 anni 5 mesi 2 giorni 7 ore e 5 minuti alla volta che io ho x".

2) continueremo a ricevere nuovi stimoli esterni, continuando a percepire i cambiamenti del mondo, dato che (e` vero che ci ricordiamo il passato perfettamente ma) il futuro continua a 'giungerci'.

3) la sequenza del nostro pensiero scandirebbe il tempo.

4) se si accetta una impostazione realista (e umile) come si puo` pensare che la terra ha milioni e milioni di anni (cioe` esistesse prima della nascita dell'uomo), si puo` anche pensare che "il mondo mota, le nostre impressini immediate negano questo, ma svariati esperimenti confermano questo divenire".


epicurus

P.S. benvenuto in questo forum. anch'io venivo da dove venivi tu.

Ultima modifica di epicurus : 26-11-2004 alle ore 12.31.23.
epicurus is offline  
Vecchio 26-11-2004, 13.41.51   #5
synt
Ospite
 
Data registrazione: 21-11-2004
Messaggi: 15
Stasera ci penso sopra e poi ti rispondo.

Io continuo a frequentare quel forum, ogni tanto si ravviva... faccio ad aggiungere possibilità invece che a toglierne.

Ciao
synt is offline  
Vecchio 26-11-2004, 19.41.22   #6
synt
Ospite
 
Data registrazione: 21-11-2004
Messaggi: 15
Beh, certo che il tempo esiste... ma io cerco il senso del tempo. E' appunto perché esiste il tempo che esiste anche l'oblio, e viceversa... “la strada in salita e in discesa è la medesima”.

Circa il tuo punto 1. Esatto, ma vivere ogni momento avendo il passato esattamente presente alla coscienza come il presente, comporterebbe una stasi assoluta.

Punto 2. Il futuro necessita della dimenticanza quanto il presente, comunque. Il futuro proviene dal nulla? Da dove arriverebbe il futuro? Da “dietro” o da “davanti”? Se, come sostenuto già dagli antichi, il tempo fosse circolare, il futuro starebbe in ogni luogo e si chiuderebbe l'anello. Come capire se siamo entro un anello temporale o entro una retta temporale? (E poi non so se il futuro coincida con gli stimoli “esterni”... esterni/interni rispetto a cosa?)

Punto 3. La sequenza del nostro pensiero, nel caso fossimo privi di dimenticanza, non avrebbe senso, in quanto è proprio la dimenticanza a permettere una sequenza. Non vi è movimento del pensiero se tutto risulta chiaro e distinto in ogni istante come nell'istante precedente... è proprio per questo che “precedente” e “seguente” non avrebbero senso.

Punto 4. Appunto... “se” si accetta, ma in base a cosa dovrei accettarla? Sulle soli considerazioni “morali” legate all'umiltà del concetto? Tu capisci che la filosofia non può accettare altra discriminante che la ragione condotta rigorosamente. Lo so bene che l'esperimento conferma il divenire, anche perché è percepito indubbiamente, il problema è capire il vero senso del divenire. Capisci?
L'esperimento è uno strumento validissimo entro il paradigma della realtà fisica. Cosa faccio, non metto in dubbio la materia come esistenza concreta al di fuori del percepito solo perché è comodo per tutti che sia così? Al momento, percepisco la materia, vivo la sua percezione.

Quindi, a conti fatti: voglio io negare il tempo? No. E' proprio perché lo vivo che “me lo voglio” spiegare. Probabilmente voglio negare, nell'eventualità che questo sia possibile, il senso del tempo così come è nel “senso comune”. Intanto faccio delle considerazioni.
synt is offline  
Vecchio 27-11-2004, 16.36.13   #7
kantaishi
Utente bannato
 
Data registrazione: 15-05-2004
Messaggi: 1,885
Il Tempo non c'è.

Il tempo psicologico non esiste perchè il passato non c'è più e il futuro deve ancora arrivare.
Per esistere il tempo deve essere inventato.
E questo tempo inesistente è la causa di tutti i mali dell'umanità.
Gli antichi Greci dicevano giustamente che Saturno-Cronos(il tempo)divora i suoi figli.
E la mitologia greca era razionale......poi è arrivata la pazzia del cristianesimo.

Che Hermes e Minerva ti siano propizi.

Kantaishi.
kantaishi is offline  
Vecchio 29-11-2004, 23.30.16   #8
epicurus
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1) è vero che avere sempre il passato davanti come il presente porterebbe ad un diverso modo di concepire il passato, ma ritengo che tale nuovo concetto (qualsiasi esso sia) sarà sempre distinto dal presente (proprio per il fatto che riesco a generare frasi che rendano conto del passato e dello scorrere del tempo).

2) anche se il tempo fosse circolare (ma allora amplii le tue ipotesi, prima ne avevi formulata solo una: "noi ricordiamo il passato perfettamente"), noi ricordiamo prefettamente le cose che abbiamo vissuto e stiamo vivendo da tempo finito (ovviamente potresti anche ampliare le ipotesi per aggirare le mie osservazioni).

3) il nostro pensiero non consiste solo nel ricordare, ma di moltissime altre cose. Io mi innamoro di una donna e provo dei sentimenti che mutano nel tempo, io ho di fronte un problema e cerco di risolverlo, etc...
quindi il pensiero continuerebbe ad essere temporalizzato.

4) Avrei argomenti per sostenere un tipo particolare di realismo ma questa non è la sede, quindi lascio decadere questo punto.


epicurus
epicurus is offline  
Vecchio 30-11-2004, 12.52.58   #9
synt
Ospite
 
Data registrazione: 21-11-2004
Messaggi: 15
1. Mah, c'è da discutere. Se non esistesse la dimenticanza, ogni attimo sarebbe uguale e identico. Ogni attimo. Cosa rende diversi gli attimi nella loro scansione temporale? La diversità implica che le cose non siano uguali, perché gli attimi non siano uguali è necessario che ogni attimo non sia percepito allo stesso modo. Questo non percepire allo stesso modo implica che ciò che non viene più percepito rimanga sospeso nel ricordo, ovvero nel già pensato.

2. Si, lascia stare il tempo ciclico che è un'ulteriore apertura, rientro infatti da queste aperture e ritorno a un piano strettamente connesso al mio ragionamento. Il problema del futuro che arriva ad arricchire il presente. Primo: questo comporta che il futuro sia già, e non sia un nulla. Questo è veramente un problema serio... il senso comune solitamente non è disposto a credere che il futuro esista già (ad esempio, i tomisti a Severino danno del matto, del cattivo e dell’ateo nichilista, mentre i debolisti solo del matto… eh eh).
Ritorno al mio discorso: nel caso non vi fosse dimenticanza, passato, presente e futuro costituirebbero un'unità. Il blocco al passato attorno al medesimo attimo presente bloccherebbe anche il futuro. Voglio dire, noi percepiamo tre stati del tempo poiché è nella necessità stessa della logica del tempo che esista un prima e un poi. Tolto uno qualsiasi dei tre stati, tolti tutti. Passato, presente e futuro sono strettamente connessi, talmente connessi da rappresentare un'unità concettuale, ovvero il tempo.

3. Siamo sempre li, se non esistesse dimenticanza, non potremmo che considerare eternamente un unico attimo eterno. Quindi è proprio perché possiamo dimenticare e quindi, come dimostrato nel punto 1, differenziare gli attimi gli uni dagli altri, che possiamo concederci alla temporalità che comprende anche l'amore e tutta la gamma dei sentimenti. Anzi, è proprio in ragione di una difficoltà nel dimenticare un certo attimo che stiamo male e ci abbandoniamo alla nostalgia, come tentativo frustrato di rivivere con la stessa chiarezza quell'attimo che invece sfugge alla chiarezza "sfaldandosi" nel ricordo, che è comunque il dimenticato dell'attimo presente (il ricordo non contiene tutto l'attimo vissuto nel presente, ne contiene una parte).
Insomma, io dico: la dimenticanza è un aspetto necessario del tempo e della temporalità, una qualità che è inscindibile dalla temporalità, non un aspetto accessorio o derivato.

4. Beh, trova la sede così ne parliamo.
synt is offline  
Vecchio 01-12-2004, 15.40.42   #10
epicurus
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1) capisco cosa vuoi dire, ma non condivido tutto. e` vero che se avessimo una memoria perfetta (questa e` l'ipotesi di partenza) ci sarebbe un po' di confusione -fusione tra presente e passato, ma e` anche vero che noi (ad esempio) riusciremo a dire quanti secondi sono passati dalla nostra nascita a quando abbiamo guidato per la prima volta un'auto, oppure riusciremo a ricordare quanti visi abbiamo visto dal primo settembre 1987 ore 12.31, al cinque ottobre 2002 ore 16.44.
Non dico che i termini 'passato' e 'presente' avranno in noi un'ugual significato, ma penso che il loro significato non venga cosi` stravolto come pensi tu.

2) continuo a non vedere perche` l'avere una memoria infallibile, dovrebbe implicare che noi non percepiamo i nuovi eventi (cioe` arricchiamo la nostra memoria).

3) io potrei decidere di condare da 1 a 1.000.000.001, oppure di cercare di risolvere un problema complesso. Allora i nostro processi mentali scandirebbero il tempo. D'altro canto, pensare ad una stasi mentale (che, come ho gia` detto, non si puo` dedurre da una memoria perfetta) si sta eliminando la mente: una mente completamente statica non e` una mente.

epicurus is offline  

 



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