X phap
Scusa se non ho seguito tutto il discorso, ma leggendo il tuo primo post mi vengono in mente alcune cose.
Wu-wei che sia davvero non azione??
Se badiamo agli insegnamenti delle Arti Marziali, il principio della non azione è in realtà un entrare in sintonia con l’energia dell’avversario per poi avere la meglio, o arrivare al punto nel quale si vince senza combattere. Il Tai-chi insegna la sintonia, l’armonia con la Natura, l’essere come l’acqua. Ma ciò implica un’azione attiva, anche il non pensare, implica la rotazione del Tao, come si esprime meglio nell’Aikido o nel Pa-kwa. E nonostante tutto non pensare, Lao Tze dice “raggiungi il vuoto estremo e conserva una rigorosa tranquillità… mentre i diecimila esseri tutti assieme si dibattono attivamente, io contemplo il loro ritorno (nel nulla)” è quasi una forma di indifferenza.
Troppo spesso ho seguito il wu-wei nel quotidiano, ma penso che il sedersi “in riva al fiume e vedere il tuo nemico passare” sia più che altro inerzia.
Meglio esser l’acqua stessa, ho visto che funziona meglio
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Applicare questo principio nel quotidiano comunque non è semplice .Eppure vi sono persone che sanno usare bene il wu-wei. Tipico esempio? La fascinazione femminile. Tipico è l’agire senza agire
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