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22-05-2004, 10.17.39 | #12 |
Ospite abituale
Data registrazione: 24-04-2004
Messaggi: 839
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Ah ecco, adesso questo disagio lo vedo piu come effetto di un sentirsi impotenti a cambiare lo stato delle cose. Forse per il fatto di aversi preso troppa liberta di scelta...sottolineo: la troppa!!!
Che si prenda la liberta di non scegliere piu' per un po' ...giusto per vedere che effetto fa. |
22-05-2004, 14.56.40 | #13 |
Moderatore
Data registrazione: 18-05-2004
Messaggi: 2,725
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razionalmente il fatto è semplice: esser pessimisti non risolve i problemi (anzi...), dunque la scelta tra ottimismo e pessimismo dovrebbe cadere sul primo.
capisco però che tutto ciò è una stupidata e non vale nulla. comunque, a mio avviso, troppo ottimismo (o meglio: romanticismo) in filosofia ci porta dal mondo reale alle favole per bambini. |
22-05-2004, 14.57.44 | #14 |
iscrizione annullata
Data registrazione: 04-11-2002
Messaggi: 2,110
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Non stiamo parlando di pessimismo come "depressione assoluta e rifiuto della vita" ma come qualcosa di intermedio. Vive la vita di tutti i giorni ed è anche una persona simpatica, ma considera la sua vita come una scelta fatta da altri. Inoltre è convinto che le sue azioni siano determinate da istinti e condizionamenti per scelte fatte da altri (le regole della vita sociale). [lui] Cerca di immaginare come potrebbe essere il mondo se queste scelte fossero state diverse (magari sarebbe stato un mondo migliore). Ritiene che ognuno agisca per il suo esclusivo interesse e che non ci siano atti di amore incondizionati. Ritiene che tutte le scelte fatte dall'uomo stiano portando alla decadenza. Ritiene che dovremmo vivere in modo più naturale. E' però vittima dell'evoluzione e quindi non riesce a fare a meno delle "droghe" moderne (ad esempio la tecnologia).... tutto questo lo induce al pessimismo.
Praticamente la mia descrizione, purtroppo. Sinceramente penso che questa sensazione di impotenza derivi da una non voglia di cambiare le cose. Alla fine se si lamenta ma non fa nulla vuol dire che sta bene nella bambagia in cui si trova. Il problema è più complesso, a volte ci troviamo di fronte a scelte tragiche, davanti alle quali non possiamo scegliere. O meglio anche la non-scelta, la passività, è una scelta, però ha i suei effetti negativi, come la sensazione di impotenza, la sensazione di soffocamento e mancanza di libertà. Quando raggiungerà il suo nadir di esasperazione allora vedrai che cambierà, iniziarà a cercare la sua indipendenza e ad esprimere le sue volontà. A volte ci vuole coraggio per cambiare drasticamente la propria vita, e non tutti ce l'hanno...a volte si preferisce venir seppelliti dagli eventi... poi però si arriva al punto che ci si pente di non aver fatto una scelta opportuna a suo tempo... e la consapevolezza di non poter tornare più indietro e di essere ormai invischiati dagli eventi è la cosa peggiore che esista.... |
22-05-2004, 18.08.11 | #17 |
Utente bannato
Data registrazione: 30-01-2004
Messaggi: 18
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neman1
dice scegli lo e ti prendo a calci nel sedere.. Forse per il fatto di aversi preso troppa liberta di scelta...sottolineo: la troppa!!! --- la tua repressione preventiva è quanto di peggio possa offrire l'uomo all'uomo si inizia per prendere a calci una persona per curare la sua depressione,e si finisce per torturarne un altra per il suo bene,e ti dico che ti avrei immaginato benissimo fra quei marines impegnati a portare la democrazia in Iraq a volte è meglio essere incerti che cercare soluzioni forzate,smettere di volersi migliorare e far cessare la guerra interiore,e dare odio a chi da odio ha detto un filosofo,(non ti dico chi perchè non voglio esserti di aiuto in nessun modo) oggi più che un politeismo tollerante ci imbattiamo in un monoteismo perverso : l'IO/Dio e si è più infelici che mai e questi Io/Dio si moltiplicano come i ratti e trovano in quella che ormai è l'estensione del nostro sistema neurale e che è Internet facili vie per penetrare nella vita di persone che non gli avrebbero prestato neanche un minuto della loro attenzione freud ha dimostrato che nei soggetti ansiosi,l'oggetto della loro ansia finisce con il diventare realtà. La persona divorata dalla gelosia riesce quasi sempre a provocare la ribellione della vittima dei propri sospetti ed è perciò predestinata alle corna l'invidioso è spesso candidato alla sconfitta,accecato dall'odio non valuta le reali doti del rivale,e così via tu rientri a pieno titolo in questa casistica freudiana,ed anche se Lenin non aveva mancato di ammonire che per annientare strategicamente un nemico è necessario apprezzarlo tatticamente è una cosa che non mi sento di fare,perchè il mio disprezzo per gente come te abbatte le mie barriere morali,leggo te e avverto la stessa furba intransigenza di un Fini e di Muccioli,che dicono lo facciamo per il vostro bene,ebbene loro e gente come te,li chiuderei in uno zoo, dove portare le scolaresche ed indicargli quello che devono evitare di di diventare Con questa chiudo,e non lascio spazio a risposte usando la tua stessa intransigenza che per quanto sia velata dall'apertura al dialogo rimane un insulto agli spiriti liberi Ultima modifica di arona : 22-05-2004 alle ore 18.10.39. |
22-05-2004, 20.15.43 | #18 | |
Ospite
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Citazione:
Come sarebbe, Arona??? Prima celebri il tuo disprezzo per Nemax e chi come lui promuove la repressione e la mentalità punitiva come unica cura possibile per riedificazine dell'uomo, e poi che fai? Chiuderesti lui, e quelli come lui, in uno zoo esposti al pubblico sdegno; e inoltre, come se non bastasse a far cadere in imbarazzante contraddizione chi come te aveva appena (giustamente) esaltato i valori di una pedagogia che definirei batesoniana, non concedi al povero Nemax neanche il diritto di replica!?! "IL MIO DISPREZZO PER GENTE COME TE ABBATTE LE MIE BARRIERE MORALI", scrivi. Ma temo che, comportandoti così, tu non faccia altro che porti sul piano di una dialettica radicale BeneVSMale, trasofrmandoti in qualcosa di molto simile al nemico che poc'anzi disprezzavi. Provocando, insomma, una sorta di "coincidenza degli opposti". A presto Solger |
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22-05-2004, 21.15.03 | #20 |
Ospite abituale
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Messaggi: 474
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Penso che il pessimismo sorga quando si ritenga non praticabile un' equa contropartita tra ciò che si dà e ciò che si riceva.
Dunque, io mi chiedo. E' poi così importante "ricevere"? Non so, forse per qualcuno la vita non è concepibile senza un criterio mercantilistico di fondo basato sul do ut des. Tutto questo è molto umano, è molto comprensibile, certamente! Ma io forse sto riuscendo a tirarmi fuori da queste logiche che per tanto tempo hanno condizionato anche me. Non appena ci si pone nei confronti del mondo e degli altri in un atteggiamento disinteressato, la "ricchezza" di quello che possono essere i rapporti sociali emerge del tutto inattesa, e il pessimismo si dirada. Parola di una ex nietzscheana DOC, Buon week a tutti! |