iscrizione annullata
Data registrazione: 17-03-2004
Messaggi: 58
|
Credo che sia il caso di precisare una cosa. Il mio "sesso a tutte le ore" non aveva nulla di moralistico e nemmeno di tradizionalista. A dire il vero non ho nulla contro quello che viene chiamata "libertà sessuale" e credo sia sbagliato difendere la famiglia ad ogni costo, il matrimonio ed incentivare la natalità. Secondo me al mondo siamo già troppi e spingere persone a sposarsi, unirsi per tutta la vita, anche se questo è fonte di tristezza e di vessazioni infinite, e, per di più, portarli, con vergognosi incentivi statali, a fare dei figli, anche se poi li affideranno alla televisione e all'isolamento più totale, mi sembra davvero sbagliato. Il problema attuale per me non è la crisi dei cosiddetti "valori", ma proprio il fatto che questi "valori" ancora oggi, anche se apparentemente violati in ogni occasione, sono ancora rispettati nel modo più acritico. Mi è capitato spesso di conoscere o di sentir parlare di persone che hanno la vocazione del seduttore e che non perdono alcuna occasione per "conquistare", per un giorno o due, ogni donna che scatena in loro una certa attrazione. In ogni caso, molti di loro sono padri di famiglia, sposati da molti anni, ed alcuni magari, dopo aver fatto la loro "ultima" conquista, si sposano il giorno dopo. Perché? Perché bisogna essere dei grandi amanti, dei magnifici seduttori, ma la famiglia...i figli....E' questo che per me è abberrante, non avere il coraggio delle proprie scelte, ma vivere in un'ambiguità riprovevole.
Quando ho detto che ero fuori tema, mi riferivo semplicemente al fatto che per parlare dell'identità ho preso il problema un pò alla larga, soffermandomi su come la società attuale secondo me tende a ridurre a zero quest'istanza presente in ogni uomo. In ogni caso sono d'accordo quando Miky dice che i mezzi di comunicazione di massa sono strumenti che demoliscono la nostra identità. Infatti, anche se usandoli attentamente potrebbero, forse, avere una funzione utile e anche positiva, i mass-media racchiudono al loro interno, nella loro natura, una forte carica livellatrice e una grande pericolosità. Il fatto che, a partire da quando siamo bambini, con i cartoni animati, le trasmissioni per i più piccoli, e tanti altri prodotti televisivi, fino a quando raggiungiamo l'età adulta nelle nostre case, ormai purtroppo quasi in tutte, arrivino messaggi perfettamente uguali, porta, come non è difficile immaginare, ad una conseguenza pericolosa. La conseguenza nefasta è quella di creare un'umanità dotata tutta di ricordi identici, prodotti in serie, percepiti in serie, di modo che il patrimonio di memorie che ognuno ha della sua vita, quella piccolissima parte che viene detta "storia personale", venga a sparire sotto i colpi di un bacino di informazioni che certo veicolano esperienze e situazione, che, seppure false, eccedono per il loro numero quello delle situazioni che una sola persona è in grado di vivere in molti anni. Certamente questo lo fa anche la cultura, dotandoci di strumenti che sono anche questi uguali per tutti, ma la differenza sta nella complessità che possiede questo mondo rispetto a quello dei mezzi di comunicazione di massa, che sono incentrati su canoni di trasparenza e semplicità, e rappresentano perciò la vita come priva di contraddizioni, spacciandola per reale a tutti noi. Se il messaggio è così semplice, banale addritturra, come quello che la televisione veicola, allora è molto difficile che venga interpretato da molte persone in modi diversi. Se il messaggio invece è complesso, caotico, intricato, com'è quello della cultura, allora è più probabile che ognuno di noi possa averne una percezione "personalizzata", diversa da quella degli altri, essendo in ballo un gran numero di aspetti, numero sicuramento maggiore di quello che racchiudono i messaggi pubblicitari o televisivi, che per loro natura sono estremamente limitativi.
|