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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
05-12-2003, 00.32.34 | #4 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 19-11-2003
Messaggi: 978
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Secondo me l'uomo lavoratore più felice è quello che non distingue tra lavoro e vita privata. Perchè quando si dividono queste due "vite" significa che in qualche modo sono in conflitto...che non si è del tutto felici di tutte e due.
Una persona che ama quello che fa, lo ama in ogni momento della vita, ama pensare al lavoro durante il non lavoro, la sua vita è il suo lavoro e viceversa. Ovviamente sto parlando del "lavoratore completamente realizzato". Quando invece si è meno fortunati e il lavoro è diviso dalla vita privata, col tempo finisce quasi per diventare il primo "il momento di sfrustrazione" e il secondo "il momento di libertà prima di tornare al lavoro". Citazione:
Credo sia possibile...per il tempo di una vita umana. Non eternamente. |
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05-12-2003, 09.26.05 | #5 |
ppm
Data registrazione: 13-09-2003
Messaggi: 66
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vita e lavoro per dunadan
Grazie per la risposta.Condivido pienamente,in effetti che differenza c'è fra lavoro e vita?Forse la realizzazione delle proprie aspettative ha funzione di ulteriore pienezza nell'appagamento egoico,ma il nostro viaggio(la vita)non ha limiti se non nella sua durata.E' Vero?
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05-12-2003, 09.39.04 | #7 |
ppm
Data registrazione: 13-09-2003
Messaggi: 66
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vita e lavoro....moni
grazie,ti sembro stupito?Se è così penso che il video, in ogni caso,possa uccidere la voce suadente che si ascolta per radio o per telefono e che tale esperienza confermi che i dualismi sono soltanto all'interno del nostro pensiero e quindi la materializzazione esterna è di conseguenza un riflesso.Ciao.............
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06-12-2003, 12.34.30 | #8 | |
Vivi!
Data registrazione: 28-10-2003
Messaggi: 1,159
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Re: vita e lavor0..... marco532
Messaggio originale inviato da maurizio pierpaolo
Citazione:
I bisogni non sono generati da desideri ma da esigenze fisiche, che generano desideri e che spingono all'azione nel tentativo di soddisfare gli stessi. La differenza tra chi lavora in consapevolezza del bisogno e tra quelli che lo fanno nella prospettiva dell'avere denaro, non è abissale : entrambi lo fanno per soddsfare lo stesso bisogno. Il primo è consapevole dell'origine del desiderio, il secondo si rende conto che senza soldi non può vivere. In quest'ultimo caso, l'assuefazione al denaro e quindi alla qualità di vita, è più elevata e le conseguenze sono palesi. Questa differenza non significa che gli appartenenti al primo gruppo abbiano uno stile di vita "minimo", ma a volte, l'unica differenza è che "stanno megli con loro stessi". Ciao, Marco. |
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