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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
16-02-2016, 17.32.23 | #1 |
Ospite abituale
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Formalismo servo-padrone in atto (Vattimo vs Fusaro)
https://youtu.be/RXl2uM8noKY
Fusaro rimane uno dei filosofi più interessanti, soprattutto per le doti sintetiche e per il dialogo chiaro e preciso. Però questo è un esempio lampante di come il momento astratto della negazione di memoria hegeliana, si trasformi in una ineccepibile forma di UNICO. (la lotta degli oppressi in questo caso). Questo post l'ho pensato sopratutto per Maral. Quando intendo che bisogna stare attenti ai formalismi intendo proprio questo: la forma è uno scudo (lo sapete io preferisco le parole mimesi o fantasma) alla vera opinione filo-cattolica del buon Diego. La vera preoccupazione del Fusaro (detta, ma subordinata alla scudo) è quella di avere una opinione sulla famiglia naturale. (che sta come resistenza ad una paura dell'analisi del diverso, più volte dice che "a lui non interessa") Proprio lui! Fusaro, che ha speso così tante parole sulla ideologia che si presenta SEMPRE come Natura. Il mio essere basito (che mi ha procurato una ammonizione, motivo per cui non so se questo 3d sarà pubblico) deriva non tanto dalla posizione politica (ascosa, recondita, addirittura contraria a quanto si professa pubblicamente, come nel caso di Galimberti) quanto dal non prendere atto che ammesso che siamo dentro una ideologia, rischiamo di rispondere creandone un altra. Non credo minimamente che Marx intendesse la lotta di classe come basicamente formale, penso invece come si evince dal primo capitolo, che lui partisse da una antropologia, in cui si ipotizza il feticismo e poi si va avanti. La questione della non presa di coscienza delle masse, è chiaramente un problemo di ordine soggettivo, non c'entrano qui le sovrastutture o i dispositivi. Cosa che ovviamente sparisce nell'orizzonte di una dialettica negativa, che rimane eminentemente formale. (da qui il titolo del mio 3d) A mio parere la forma dovrebbe sempre essere coniugata come stumento, per una attenta disamina del Politico, non della politica intesa come lotta partitica o dei movimenti, poichè quella avviene sempre "dopo", la scelta di orientamento avviene sempre "prima", a livello soggettivo.(la scelta di PARTES, esige una guerra). L'analisi, per inciso, dovrebbe indagare il motivo della guerra. Questo fa rientrare ovviamente il formalismo, che sia decostruzionista marxiano liberale non conta, l'importante è che sia usato come "strumento di indagine", uno dei tanti, per esempio a me interessa anche il vissuto, altrimenti appunto finiamo dentro il labirinto delle ideologie. Per inciso sto con Vattimo, sempre spassoso e pragmatico nei suoi interventi mediatici. (e chiaramente interessato ). |