Nessuna rivoluzione
A mio parere non c'è nessun movimento organizzato (e violento) con il quale si stia instaurando un nuovo ordine sociale e politico, quindi nessuna rivoluzione.
La società odierna è il frutto del naturale evolversi delle situazioni e delle cose, il divenire.
Interessante la storiella di Bluemax, esempio di vita serena e tranquilla lontana dai turbamenti della ricchezza.
Altri si sono chiesti: cosa se ne farebbe quel pescatore dei soldi?
A cosa gli servirebbe sgobbare una vita per poi godersi pochi anni di serena tranquillità? Una volta morto cosa se ne fa dei soldi accumulati?
Io rispondo che in quella storia la vità non è reale, io penso che quel pescatore vivrebbe meglio se seguisse l'esempio del turista (ovviamente non nei minimi dettagli e all'estremo come è raccontato lì, perché è un esagerazione): se quel pescatore avesse un po' di soldi da parte, credete che non gli farebbero comodo quell'anno in cui capita la carestia? E' bello vivere alla giornata e pescarsi il cibo sufficiente per il pranzo e poi basta, ma se quel giorno non c'è pesce? Se il lago, il fiume o quel che è un giorno si dovesse seccare? Se il pescatore dovesse stare male un po' di giorni, chi pesca per lui e per la sua famiglia? Se dopo essersi ammalato dovesse disgraziatamente morire, cosa faranno sua moglie e i suoi figli rimasti senza niente?
E poi sarebbe bello davvero vivere una vita intera sempre a pescare? Sempre ritirati in tranquillità?
Sono sicuro che a tutti dopo un po' parrebbe monotono e la situazione cambierebbe.
Personalmente l'idea di spendere la vita senza fare nulla di significativo non mi esalta. Qualcuno si chiederà e si è chiesto (anche in altri forum) qual'è il senso della vita, perché la vita vale la pena di essere vissuta? Io rispondo che per quanto mi riguarda, la vita merita di essere vissuta se si cerca di fare qualcosa di grande nel corso della stessa, se ci si impegna e ci si da da fare applicando le proprie capacità si possono raggiungere gli scopi preposti e se ne possono impostare degli altri, perché il bello, non è l'aver raggiunto una meta, bensì il raggiungerla!
Se ci pensate, noi non siamo altro che atomi insignificanti inseriti a Caso nell'universo e questa idea può portare a due stili di vita: 1) lo scettico che conduce una vita senza troppe fatiche considerate inutili, rendendo di fatto la sua vita ancora più insignificante; 2) la persona che vuole fare qualcosa di grande, che vuole distinguersi, scostare la sua esistenza e differenziarla da quella di un sasso o di un vegetale.
Ora, lo scettico può benissimo condurre la sua vita tranquilla e nessuno glielo impedisce, oppure, all'estremo potrebbe rifiutare la sua vita stessa considerandosi inutile e giungere magari al suicidio.
La persona con grandi idee da realizzare, invece, cerca un modo per raggiungere il proprio obbiettivo. Ora, dato che certe cose si possono fare solo pagando la gante (perché non si può obbligare qualcuno a chessò, costruire un edificio senza dargli niente in cambio), il nostro amico si impegna, lavora sodo, guadagna e la sua ricchezza gli servirà per raggiungere il suo scopo, per superare i momenti di difficoltà e, perché no?, per aiutare chi ha bisogno, in maniera superiore a come avrebbe potuto fare se fosse stato povero anche lui.
Certo, ci sono innumerevoli persone ricche che non meritano altro che disprezzo, ma per colpa della loro ricchezza, o per colpa loro e basta? Non ci sono forse anche poveri che meritano disprezzo?
Con ciò voglio dire che una persona che nel corso della sua vita è stata "il più duro dei duri, il più furbo dei furbi" (citazione) non deve essere disprezzata solo in quanto ricca, non deve essere giudicata per quello che ha, ma per quello che fa!
Ultima modifica di Knacker : 29-12-2003 alle ore 20.37.39.
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