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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere.
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Vecchio 03-11-2003, 01.26.49   #41
dawoR(k)
Utente bannato
 
Data registrazione: 15-05-2003
Messaggi: 876
Smile io dico

che se l'Uomo
per il modo dissennato
in cui sfrutta le risorse
di questo pianeta
può venir tranquillamente definito
tra le specie parassita
quella di gran lunga
maggiormente parassita
nel suo contesto
i ricchi
sono i più parassiti
tra i parassiti più parassiti
e quindi
i primi sui quali intervenire
nel caso si decidesse
di voler salvare il pianeta
per poi trattarlo diversamente
cioè
con maggiore rispetto
(l'unico modo possibile)

wahankh .
dawoR(k) is offline  
Vecchio 03-11-2003, 13.32.29   #42
sisrahtac
iscrizione annullata
 
Data registrazione: 04-11-2002
Messaggi: 2,110


Io,io,io...
[autocensura]
Ma ti rendi conto delle stronzate che a volte rotolano dalla tua bocca???
[/autocensura]


Che rispetto vuoi avere per il pianeta se non riesci nemmeno a rispettare il tuo prossimo,povero o ricco che sia!

Ultima modifica di sisrahtac : 03-11-2003 alle ore 13.38.33.
sisrahtac is offline  
Vecchio 03-11-2003, 13.54.36   #43
dawoR(k)
Utente bannato
 
Data registrazione: 15-05-2003
Messaggi: 876
Smile che rispetto ?

il rispetto
che dimostro quotidianamente
con le mie azioni
non di certo
col tuo cianciare stizzito
il rispetto che vivo
e mi fa dormir bene la notte
e sorridere
quando apro gli occhi

wahankh .
dawoR(k) is offline  
Vecchio 03-11-2003, 13.59.45   #44
Typhon
Ospite
 
Data registrazione: 18-04-2002
Messaggi: 5
In effetti mi sembra più che logico: il rispetto è necessario nei confronti di tutti, e prima di tutto per se stessi...

Ma il fulcro della discussione qual'era, scusate?



PS Non sapevo che servisse il rispetto per dormire la notte e svegliarsi sorridenti... E io che mi faccio una camomilla... tsè...
Typhon is offline  
Vecchio 03-11-2003, 14.18.06   #45
dawoR(k)
Utente bannato
 
Data registrazione: 15-05-2003
Messaggi: 876
Smile hmmmmmm...

nemmeno della camomilla
bisognerebbe abusare...



comunque
l'argomento era questo :

Oggi, non ricordo in quale trasmissione televisiva, ho sentito dire che questa nostra epoca è "la rivoluzione dei ricchi".
Io penso che sia vero. Voi cosa ne pensate?

wahankh .
dawoR(k) is offline  
Vecchio 03-11-2003, 14.55.28   #46
Typhon
Ospite
 
Data registrazione: 18-04-2002
Messaggi: 5
Ma questi ricchi... chi sarebbero? Mi spiego meglio: qual'è il limite oltre il quale il povero diventa ricco e il ricco, povero?
E se veramente sono ricchi, che bisogno hanno di una rivoluzione?
E la vita non è forse una rivoluzione continua, in un senso o nell'altro e in ogni ambito?

dawoR(k): sarei curioso di sapere se pensi veramente quello che dici
"il rispetto
che dimostro quotidianamente
con le mie azioni..."
Typhon is offline  
Vecchio 03-11-2003, 15.22.59   #47
dawoR(k)
Utente bannato
 
Data registrazione: 15-05-2003
Messaggi: 876
Smile non è che lo penso

quello che dico : lo vivo !
- è diverso
è difficile,è sublime
ti accarezza i dubbi
e non ti porta mai
a chiedere "chi sono i ricchi?"

tutti pensano - pochi vivono
e chi vive nel rispetto della vita
lo sa benissimo che è
l'accumulo sconsiderato di ricchezze
da parte di pochi soggetti malati
a guastare il mondo

come se
in un formicaio all'improvviso
venisse a mancare l'armonia
e poche formiche impazzite
prendessero ad arraffare
tutte le riserve di cibo
- non si è mai visto !

non ritieni forse
l'uomo degno di una formica ?

ci vuole poco
wahankh .
dawoR(k) is offline  
Vecchio 04-11-2003, 21.42.26   #48
Mary
Ospite abituale
 
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
I ricchi oggetto del nostro scambio di idee sono coloro che novelle voragini senza fondo inghiottono senza sosta le risorse di questo pianeta. Senza sosta e mai sazi.

Questo è il ricco, che mai sazio di quel che ha accumulato vive unicamente per aumentare quel che già possiede e che mai potrà utilizzare.

Questo è il limite. Una persona che può permettersi il superfluo e godere delle proprie ricchezze non è da condannare. Un uomo che vive nell'agiatezza e lavora e non vive unicamente per aumentare profitti, entrate, rendite, non è da condannare.

Potremmo paragonare la ricchezza ad una tavola imbandita: ciascuno mangia secondo le proprie esigenze e poi si ferma.
Quelli che vanno oltre le loro necessità e piaceri sono affetti da gravi malattie.
Lo sono anche i ricchi che non sono mai sazi, sono malati.

Riguardo al rispetto, io posso rispettare Tizio e Caio ma se Caio un giorno decide che devo divenire suo schiavo, io cosa faccio?!!!!
Siccome lo rispetto mi lascio schiavizzare?!

Ieri mi ha telefonato una mia carissima amica. Fa l'operaia da quasi trent'anni. Sta alle presse, un lavoro da uomini. Ma lei lo fa perché deve mantenere i suoi due figli. La pensione ci ha messo una pietra sopra. La fabbrica dove lavorara ha dichiarato fallimento e non le hanno dato molte mensilità. Ora lavora da un'altra parte, fa 60 chilometri al giorno, e deve sottostare ad ogni richiesta. Si è infortunata ed è stata costretta a dichiarare un incidente domestico. Dice che sono trattati meno che le bestie. Meno che gli schiavi.
Gli schiavi erano una proprietà quantomeno da proteggere. I lavoratori, oggi, sono diventati meno importanti di una qualsiasi merce. Quando non gli serve più li buttano via.

I ricchi senz'anima ne sono i responsabili.

Ciao
Mary
Mary is offline  
Vecchio 29-12-2003, 20.32.53   #49
Knacker
Epicurus' very son
 
L'avatar di Knacker
 
Data registrazione: 26-12-2003
Messaggi: 375
Smile Nessuna rivoluzione

A mio parere non c'è nessun movimento organizzato (e violento) con il quale si stia instaurando un nuovo ordine sociale e politico, quindi nessuna rivoluzione.
La società odierna è il frutto del naturale evolversi delle situazioni e delle cose, il divenire.

Interessante la storiella di Bluemax, esempio di vita serena e tranquilla lontana dai turbamenti della ricchezza.
Altri si sono chiesti: cosa se ne farebbe quel pescatore dei soldi?
A cosa gli servirebbe sgobbare una vita per poi godersi pochi anni di serena tranquillità? Una volta morto cosa se ne fa dei soldi accumulati?
Io rispondo che in quella storia la vità non è reale, io penso che quel pescatore vivrebbe meglio se seguisse l'esempio del turista (ovviamente non nei minimi dettagli e all'estremo come è raccontato lì, perché è un esagerazione): se quel pescatore avesse un po' di soldi da parte, credete che non gli farebbero comodo quell'anno in cui capita la carestia? E' bello vivere alla giornata e pescarsi il cibo sufficiente per il pranzo e poi basta, ma se quel giorno non c'è pesce? Se il lago, il fiume o quel che è un giorno si dovesse seccare? Se il pescatore dovesse stare male un po' di giorni, chi pesca per lui e per la sua famiglia? Se dopo essersi ammalato dovesse disgraziatamente morire, cosa faranno sua moglie e i suoi figli rimasti senza niente?

E poi sarebbe bello davvero vivere una vita intera sempre a pescare? Sempre ritirati in tranquillità?
Sono sicuro che a tutti dopo un po' parrebbe monotono e la situazione cambierebbe.
Personalmente l'idea di spendere la vita senza fare nulla di significativo non mi esalta. Qualcuno si chiederà e si è chiesto (anche in altri forum) qual'è il senso della vita, perché la vita vale la pena di essere vissuta? Io rispondo che per quanto mi riguarda, la vita merita di essere vissuta se si cerca di fare qualcosa di grande nel corso della stessa, se ci si impegna e ci si da da fare applicando le proprie capacità si possono raggiungere gli scopi preposti e se ne possono impostare degli altri, perché il bello, non è l'aver raggiunto una meta, bensì il raggiungerla!

Se ci pensate, noi non siamo altro che atomi insignificanti inseriti a Caso nell'universo e questa idea può portare a due stili di vita: 1) lo scettico che conduce una vita senza troppe fatiche considerate inutili, rendendo di fatto la sua vita ancora più insignificante; 2) la persona che vuole fare qualcosa di grande, che vuole distinguersi, scostare la sua esistenza e differenziarla da quella di un sasso o di un vegetale.
Ora, lo scettico può benissimo condurre la sua vita tranquilla e nessuno glielo impedisce, oppure, all'estremo potrebbe rifiutare la sua vita stessa considerandosi inutile e giungere magari al suicidio.
La persona con grandi idee da realizzare, invece, cerca un modo per raggiungere il proprio obbiettivo. Ora, dato che certe cose si possono fare solo pagando la gante (perché non si può obbligare qualcuno a chessò, costruire un edificio senza dargli niente in cambio), il nostro amico si impegna, lavora sodo, guadagna e la sua ricchezza gli servirà per raggiungere il suo scopo, per superare i momenti di difficoltà e, perché no?, per aiutare chi ha bisogno, in maniera superiore a come avrebbe potuto fare se fosse stato povero anche lui.

Certo, ci sono innumerevoli persone ricche che non meritano altro che disprezzo, ma per colpa della loro ricchezza, o per colpa loro e basta? Non ci sono forse anche poveri che meritano disprezzo?

Con ciò voglio dire che una persona che nel corso della sua vita è stata "il più duro dei duri, il più furbo dei furbi" (citazione) non deve essere disprezzata solo in quanto ricca, non deve essere giudicata per quello che ha, ma per quello che fa!

Ultima modifica di Knacker : 29-12-2003 alle ore 20.37.39.
Knacker is offline  

 



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