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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere.
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Vecchio 30-06-2015, 22.35.33   #1
pepe98
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cogitor ergo sum

"cogito ergo sum"(penso quindi sono) diceva Cartesio, affermazione che pare non fare una piega... Ma io preferisco dire "cogitor ergo sum"(sono pensato, quindi sono). Noi siamo ció che è pensato, il cervello è solo uno strumento che produce pensiero tramite reazioni chimiche. Noi non pensiamo, noi siamo il pensiero. Che ne pensate?
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Vecchio 01-07-2015, 07.52.10   #2
filosofia1
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"cogito ergo sum"(penso quindi sono) diceva Cartesio, affermazione che pare non fare una piega... Ma io preferisco dire "cogitor ergo sum"(sono pensato, quindi sono). Noi siamo ció che è pensato, il cervello è solo uno strumento che produce pensiero tramite reazioni chimiche. Noi non pensiamo, noi siamo il pensiero. Che ne pensate?


Parmenide pensò l'essere il pensiero.
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Vecchio 01-07-2015, 11.20.24   #3
CVC
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Riferimento: cogitor ergo sum

Il 'penso, dunque sono' è la risposta che Descartes da all'ipotetico demonio ingannatore che falsifica la nostra percezione della realtà. Di tutto può ingannarci ma non del fatto che esistiamo, perché se esiste un pensato deve esserci anche chi pensa.
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Vecchio 01-07-2015, 13.02.56   #4
sgiombo
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"cogito ergo sum"(penso quindi sono) diceva Cartesio, affermazione che pare non fare una piega... Ma io preferisco dire "cogitor ergo sum"(sono pensato, quindi sono). Noi siamo ció che è pensato, il cervello è solo uno strumento che produce pensiero tramite reazioni chimiche. Noi non pensiamo, noi siamo il pensiero. Che ne pensate?


Penso che l' esperienza cosciente (fenomenica; comprendente sia pensieri e sensazioni interiori non materiali sia sensazioni esteriori materiali) é tutto ciò che si può constatare immediatamente, di cui può aversi certezza; a rigore tutto il resto é dubitabile.
La realtà porebbe anche limitarsi ad essa, senza che esistano anche soggetto e oggetti di essa (reali indipendentemente dal suo accadere, anche allorché le sensazioni fenomeniche non accadono; che quindi non sarebbero costituiti da sensazioni fenomeniche -pena una patente caduta in conttraddizione- ma avrebbero natura puramente congetturabile, ovvero -dal greco- noumenica).

Dissento dal fatto che il cervello produrrebbe il pensiero tramite reazioni chmiche: tutto ciò che il cervello, con le sue reazioni chimiche ed eventi fisici (potenziali d' azione, eccitazioni o inibizioni sinaptiche), produce (o determina causalmente) é il nostro comportamento nell' ambito del mondo fisico materiale e nient' altro (il pensiero coesiste necessariamente al cervello, ma non ne é prodotto; e se anche -per assurdo- non coesistesse con un cervello vivo e funzionante, quest' ultimo funzionerebbe comunque -nell' ambito fisico-naturale- esattamente così come funziona: ipotesi o esperimento mentale "degli zombi" di Chalmers).

Ultima modifica di sgiombo : 01-07-2015 alle ore 21.07.03.
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Vecchio 01-07-2015, 15.33.03   #5
Duc in altum!
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Penso che ci sia differenza tra l'esistere, Io sono, e il vivere, Io vivo.
Per esistere c'è bisogno del solo pensiero, mentre per vivere si necessita l'azione.
Quindi l'essere umano è un vivente complesso e non un semplice ente, giacché il solo pensare è possibile solo per azione.
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Vecchio 01-07-2015, 22.21.15   #6
pepe98
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Penso che l' esperienza cosciente (fenomenica; comprendente sia pensieri e sensazioni interiori non materiali sia sensazioni esteriori materiali) é tutto ciò che si può constatare immediatamente, di cui può aversi certezza; a rigore tutto il resto é dubitabile.
La realtà porebbe anche limitarsi ad essa, senza che esistano anche soggetto e oggetti di essa (reali indipendentemente dal suo accadere, anche allorché le sensazioni fenomeniche non accadono; che quindi non sarebbero costituiti da sensazioni fenomeniche -pena una patente caduta in conttraddizione- ma avrebbero natura puramente congetturabile, ovvero -dal greco- noumenica).

Dissento dal fatto che il cervello produrrebbe il pensiero tramite reazioni chmiche: tutto ciò che il cervello, con le sue reazioni chimiche ed eventi fisici (potenziali d' azione, eccitazioni o inibizioni sinaptiche), produce (o determina causalmente) é il nostro comportamento nell' ambito del mondo fisico materiale e nient' altro (il pensiero coesiste necessariamente al cervello, ma non ne é prodotto; e se anche -per assurdo- non coesistesse con un cervello vivo e funzionante, quest' ultimo funzionerebbe comunque -nell' ambito fisico-naturale- esattamente così come funziona: ipotesi o esperimento mentale "degli zombi" di Chalmers).
Infatti le cause materiali del pensiero sono ancora sconosciute alla scienza. Comunque voglio dire che il mondo materiale è in realtà astratto quanto le leggi fisiche: lo deduciamo noi per cercare il criterio che regola il pensiero. Siamo noi a dire che ad ogni cervello funzionante corrisponde un pensiero, che dipende dal cervello, organismo, e ambiente circostante. Ma deduciamo ció basandoci su ciò che percepiamo: il pensiero.
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Vecchio 02-07-2015, 08.15.12   #7
sgiombo
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Riferimento: cogitor ergo sum

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Infatti le cause materiali del pensiero sono ancora sconosciute alla scienza. Comunque voglio dire che il mondo materiale è in realtà astratto quanto le leggi fisiche: lo deduciamo noi per cercare il criterio che regola il pensiero. Siamo noi a dire che ad ogni cervello funzionante corrisponde un pensiero, che dipende dal cervello, organismo, e ambiente circostante. Ma deduciamo ció basandoci su ciò che percepiamo: il pensiero.

Spero di non darti l' impressione di un' eccessiva e stucchevole pignoleria nell' avanzare una precisazione per me (soggettivamente) importante:

Credo che la chiusura causale del mondo fisico sia uno dei presupposti necessari -una condizione- della possibilità e verità della conoscenza scientifica: se accedessero interazioni causali fra mondo fisico-materiale ed enti ed eventi non fisici-materiali, come i pensieri, -o se in generale accadessero miracoli- il divenire fisico materiale non potrebbe manifestarsi all' osservazione umana come regolato secondo modaità o leggi universali e costanti.
E per la chiusura causale del mondo fisico i cervelli non possono causare materialmente i pensieri, né esserne influenzati causalmente (interagendo con essi attraverso la cartesiana ghiandola pineale o in qualsiasi altro modo).
Penso sia necessario concludere che il divenire dei pensieri e quello della natura materiale avvengano "parallelamente", "di pari passo" (non ch' é mio pensiero che non corrisponda a un determinato stato funzionale del mio cervello e viceversa e del tutto parimenti non c' é stato funzionale del mio cervello appartenente al sottoinsieme degli stati funzionali cerebrali che sono correlati al pensiero che non corrisponda a un determinato mio pensiero o stato cosciente), ma per così dire "su piani diversi e non reciprocamente causalmente interferenti ovvero reciprocamente trascendenti".
sgiombo is offline  
Vecchio 02-07-2015, 08.54.26   #8
Galvan 1224
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Riferimento: cogitor ergo sum

Cit. sgiombo: Dissento dal fatto che il cervello produrrebbe il pensiero tramite reazioni chimiche: tutto ciò che il cervello, con le sue reazioni chimiche ed eventi fisici (potenziali d'azione, eccitazioni o inibizioni sinaptiche), produce (o determina causalmente) é il nostro comportamento nell'ambito del mondo fisico materiale e nient'altro (il pensiero coesiste necessariamente al cervello, ma non ne é prodotto).


Ciao sgiombo,

vorrei approfondire quanto affermi:

Il pensiero (come quello che poi hai tradotto in parole e postato, da cui l’estratto quotato) esiste necessariamente associato al cervello, senza tuttavia produrlo.

La prima domanda è: come si forma/da dove proviene il pensiero?

La seconda: il cervello elabora/interpreta il pensiero… o si ha/prende coscienza di un altro pensiero che è derivato/originato dal primo?

La terza: intervenendo sul cervello viene interessato il pensiero?

La quarta: intervenendo sul pensiero (già, ma chi? Forse l’esperienza cosciente, come la chiami, permette una parvenza di soggettività anche se a rigore dubitabile, come dici) viene interessato il cervello e da questo il comportamento?

Grazie, un saluto

Galvan 1224 is offline  
Vecchio 02-07-2015, 20.28.45   #9
jolly666
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Riferimento: cogitor ergo sum

cogito ergo sum"(penso quindi sono) diceva Cartesio, affermazione che pare non fare una piega... Ma io preferisco dire "cogitor ergo sum"(sono pensato, quindi sono). Noi siamo ció che è pensato, il cervello è solo uno strumento che produce pensiero tramite reazioni chimiche. Noi non pensiamo, noi siamo il pensiero. Che ne pensate?



Masaru Emotu ci insegna che il pensiero influenza la materia, le particelle d'acqua si cristallizzano in maniera differente in base hai nostri stati d'animo..lo stesso avviene nella fisica quantistica dove è l'atto del guardare che influenza l'esperimento, dal mio punto di vista pensiero e corpo sono come onda e particella, dove la particella rappresenta il corpo e l'onda il pensiero, viviamo in un universo di duplice natura, la natura particellare la conosciamo bene, quella ondulatoria poco, noi in effetti abbiamo due modi di interagire, una materialmente col corpo un altra ondulatoria che è data dal pensiero i sentimenti coscienza di sé ecc..l'esperimento di Masaru Emotu ha dato un ulteriore conferma di come il nostro pensiero può influenzare la materia, dire se è nato prima il pensiero o la materia è difficile, stando a questi dati sembra sia nata prima l'onda col big bang, poi successivamente le particelle hanno acquistato massa, col Bosone di Higgs, ma può essere che tutto sia nato da un unico punto definito parliccella, la massa in un certo qual senso è un'onda a cui è stata frenata la sua lunghezza, facendogli acquistare massa o ciò che noi oggi definiamo massa, tra queste lunghezze d'onda alcune rientrano nella nostra prospettiva di vita creando il nostro mondo, che rappresenta il 7% dell'universo, sempre ancora dal mio punto di vista, questo effetto onda può essere frenato dal Bosone di higgs ma addirittura intrappolato nel corpo degli esseri viventi, per rimanerci per un periodo finito e renderci viventi, poi l'effetto onda si libera e ritorna a essere il tutto senza un tempo, per non uscire troppo fuori argomento, ritorniamo a pensiero o corpo, dal mio punto di vista è nato prima il pensiero poi ha preso vita attraverso il corpo, potremmo dire che il pensiero già era nella madre e nel padre, quindi c'era prima di me, potremmo dire non era in progetto non faceva parte di un nostro pensiero, ma questo pensiero risiede in ognuno di noi dal corredo genetico, la procreazione..e qui si ritornerebbe a dire ma, andando a ritroso come ha fatto a nascere prima il pensiero, perché è nata prima l'onda, successivamente la particella è l'onda che è ripassointrappolata in un ammasso di particelle come noi, e come il Bosone di higgs frena l'onda, noi la intrappoliamo o meglio la freniamo per un certo tempo questo frenamento crea l'invecchiamento corporeo..poi dovrei spiegare che in realtà noi siamo tempo e che siamo fermi in un punto nello spazio di un unico tempo istante..ma andrei fuori tema e il discorso è lungo..concludendo, penso quindi sono, dal mio punto di vista sembra corretto, il pensiero con la morte fisica diventa onda senza tempo, mentre il corpo fisico è l'altra parte di noi che resta ancora anch'essa frenata dal Bosone di higgs e quindi diventa altra forma particellare..Tutto ciò che non è frenato dal Bosone di higgs è un unica onda piatta senza tempo..
jolly666 is offline  
Vecchio 03-07-2015, 06.36.13   #10
acquario69
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Riferimento: cogitor ergo sum

Ci sono stati casi di morte clinica e poi "miracolosamente" si sono ri-animati
ed hanno raccontato nei particolari tutto quello che avveniva nella sala operatoria ed anche fuori,questo indica che la mente e' non localizzata,e non e' un sistema "chiuso" dentro la scatola cranica.
allora credo che il cervello sia solo uno strumento che interagisce con l'ambiente,da non considerarlo pero come parte separata,ed e' un po come farebbe un antenna che capta segnali,ma non sono i segnali che provengono o che vengono creati dal cervello
acquario69 is offline  

 



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