Citazione:
Originalmente inviato da mephistophele
Leggendo la premessa e le precedenti risposte mi è sorto un altro interrogativo che potrebbe essere (a grandi linee) incorporato nella domanda di acquario69.
Argomento è dunque la selezione Naturale, essa ha sempre avuto successo a condizione che fosse la Natura, proprio lei a dettare le regole.In un mondo moderno come il nostro in cui si ha addirittura una triplice matrice condizionale dettata da Natura, Uomo e Tecnica, ciò che per l'appunto mitiga questa sorta di selezione non è più solo l'ambito naturale, ma anche l'uomo che a sua volta crea e dipende dalla tecnica.
con questo non voglio dire che la Natura abbia perso il suo potere decisionale( perchè sarà essa ovviamente a decretare il cambiamento) ma che comunque verrà influenzata da aspetti prima del tutto inesistenti.
Ho inserito uomo nella categoria di matrici condizionali, non perchè io pensi che natura ed uomo siano due cose distinte, ma perchè i loro fini (in modo estremamente palese nella nostra era ed in maniera paradossale) non convergono.
Seguendo quest'ottica sono più si curo che la Selezione non funzionerebbe come dovrebbe in termini di sopravvivenza.
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ciao mephistophele.
Giusto quesito.
L'uomo con la cultura crea la tecnica, che è l'arteficio in contrapposizione alle regole dell'ordine naturale.
La tecnica con la cultura ha una peculiarità si sostituisce alla selezione naturale diventando selezione culturale e socio economica, ma pur sempre nell'ambito dell'adattamento che è la condizione dell'organismo vivente per poter sopravvivere.
Il denominatore comune dell'organismo e della tecnica sono efficacia ed efficienza, raggiungere il fine con i minor costi energetici ed economico possibili che si traduce in profitto al netto nell'economia capitalistica per reinvestire e riequilibrio ambientale ecologico nelle condizioni della natura.
Ciò che la tecnica toglie alla natura, intesa come difesa umana dal non voler morire allungando la propria quantità di vita, di non avere malattie, di non essere soggetti ad alluvioni, terremoti, ecc. quindi come difesa contrapposta all'ordine naturale, diventa contraddizione socio economica e culturale all'interno dell'umanità ,cioè diventa essa stessa forma di competizione e selezione.
Non penso ad una crisi irrisolvibile della tecnica, l'uomo non è così intelligente, ma neanche tanto stupido da "far saltare" i parametri vitali del pianeta Terra che alla fine sono quelli più determinanti.
perchè sia la natura che la tecnica hanno le regole di efficacia ed efficienza, cioè mi adatto come organismo vivente per raggiungere lo scopo ma con il minor costo possible di energia, piuttosto mi invento il letargo quando la natura smette di darmi cibo abbassando i miei costi metabolici di energia. in fondo la natura è questo dentro le varie nicchie ecologiche, i microclimi, le catene alimentari competitive, ecc.
La natura tende a riequilibrarsi più di quanto sembri e i cicli economici tendono allo stesso modo.
Uno dei problemi, sono i tempi di un adattamento del dna di un organismo così come i tempi socio economici di adeguamento a nuovi cicli.
Un evento forte, intenso e repentino non dà il tempo dell'adattamento: o vivi o muori; così come seleziona cinicamente la crisi economica.
La celebre meteorite che toglie dalla Terra i grandi rettili preistorici, una guerra umana o una crisi economica molto forte, sconquassa gli equilibri non solo come impatto della meteorite quanto quella della bomba magari atomica, ma compresi gli effetti derivati da nuovo clima,ecc. ambiente ecologico, assetti socio economici e geopolitica.
Noi siamo anche con la tecnica dentro le regole della natura, tant'è che il problema sarà sempre più compatibilità e sostenibilità nel saper armonizzare capacità di utilizzo delle risorse naturali e qualità della trasformazione di essa in prodotti efficienti.
Se l'EXPO di Milano pone il problema della sostenibilità ambientale e della nutrizione è chiaro che le problematiche sono fra socio economia mondiale e armonia del rapporto tecnica e natura.
La contraddizione è il come l'umanità finalizza nella modalità capitalistica questo rapporto,perchè se la scelta è sul profitto, il rest passa in secondo ordine ,diventa effetto, conseguenza di un principio.
Ma è anche vero che si produce uno stesso oggetto con sempre meno costi energetici e quando ad esempio il costo di una materia prima o ad esempio del petrolio cresce così tanto, rende allora competitivo il costo di altre fonti di energia, così lì si investono nuove risorse economiche per ricerche e sviluppo.