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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
06-06-2015, 21.43.13 | #32 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 26-11-2008
Messaggi: 1,234
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Riferimento: Transcendence
Citazione:
Anch' io credo che gli zombi non esistano. Ma solo per fede, non perché sia dimostrabile (qualche uomo con cui ho a che fare, o anche tutti, in teoria potrebbe anche essere uno zombi. Non lo credo, ma non posso dimostrarlo; non lo credo fondatamente, razionalmente). Non ti é possibile dimostrarmi che sei uguale a me (dotato di coscienza), anche se infondatamente, indimostrabilmente, fideisticamente lo credo. Lo stesso dicasi ovviamente (e a maggior ragione ...comunque pur sempre soggettiva, fideistica, indimostrabilmente) per mia moglie. Credo che un aspetto importante (per me soggettivamente, ovviamente) della filosofia e del razionalismo consista nella consapevolezza dei limiti e delle condizioni delle nostre conoscenze (per esempio dei limiti di indimostrabilità e di credenza infondatamente fideistica della conoscenza che esistano altri coscienti oltre a me stesso). E credo che essere consapevoli dei limiti insuperabili del razionalismo significhi essere non già meno, bensì più razionalistici che ignorarli Ultima modifica di sgiombo : 07-06-2015 alle ore 09.50.41. |
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11-06-2015, 19.54.36 | #33 | |
Ospite
Data registrazione: 27-08-2008
Messaggi: 135
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Riferimento: Transcendence
Citazione:
ciao Davide.. vedo che sei sempre sul pezzo.. risposta semplice.. forse superficiale.. alla Cartesio : cogito ergo sum.. eventualmente integrata con bel Scolastico sum ergo cogito.. per finire con un bel Parmenide Cogito = Sum... la differenza tra I.A e l'uomo più scemo del mondo è che anche se la macchina A.I. imparasse dall'esperienza (e battere l'uomo a scacchi od in altre attività complesse e variabili).. cmq "non saprebbe di imparare".. avrebbe "coscienza ma non auto-coscienza".. per non parlar del "sentire emozioni" in cui la batterebbe pure un coniglio.. . |
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17-06-2015, 19.55.12 | #34 |
Ospite
Data registrazione: 27-08-2008
Messaggi: 135
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Riferimento: Transcendence
ho appena letto per Destino questo pezzo che copio&incollo..
mi sembra che io pensi cose simili a tal Searle.. xxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Collegatevi con una telescrivente (Turing scrive nel 1950 e non può ancora usare Siri) con un essere umano e con un computer chiusi in un’altra stanza e impossibilitati a comunicare tra loro. Ponete a entrambi la stessa domanda e aspettate la loro risposta. Quando non riuscirete più a distinguere quale delle due risposte è stata data dall’uomo e quale dalla macchina vorrà dire che l’intelligenza artificiale avrà raggiunto il livello di quella naturale. Trent’anni più tardi, nel 1980, il filosofo John Searle cerca di ridimensionare il test di Turing e propone l’esperimento mentale della Stanza Cinese. Sono chiuso in una stanza, dice Searle, e sullo schermo del computer vedo comparire un messaggio in cinese seguito da un punto interrogativo. Io ignoro completamente il cinese, tanto scritto quanto parlato, ma ho a disposizione un quaderno di regole che mi spiega che a un certo insieme di ideogrammi disegnati in un certo modo devo rispondere con un certo altro insieme di ideogrammi. Se copio la risposta e la invio, nell’altra stanza penseranno che conosco bene il cinese, perché ho capito la domanda e dato una buona risposta. In realtà, però, io non ho la più pallida idea di quello che mi è stato chiesto né tantomeno di quello che significa la risposta che ho mandato. L’intelligenza artificiale, quindi, non è vera intelligenza, perché non comprende il senso. È sintassi, ma non semantica. xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xxxxxxxxxxxxxxx |
18-06-2015, 18.30.29 | #35 |
Nuovo ospite
Data registrazione: 23-11-2014
Messaggi: 168
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Riferimento: Transcendence
Noi abbiamo coscienza di noi perché possiamo pensare programmare, basti pensare che noi non abbiamo nessuna cellula di quando siamo nati perché cambiamo sempre eppure abbiamo coscienza di noi, nonostante materialmente siamo diversi, un computer o una macchina, per cambiare ha bisogno di un influenza esterna e non avrà coscienza di se e del precedente aspetto, inquanto il cambiamento, come un programma diverso, è stato pensato dall'esterno a lui, non ha possibilità di cambiare pensiero o programma da solo, mentre noi si, ecco pperché noi abbiamo una coscienza, cioè una consapevolezza di noi stessi in un determinato momento e oltre, nonostante i cambiamenti....
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