Riferimento: Storiella sufi.
cito quotando:
"Con Dio non esistono i controsensi, ma i paradossi, fenomeni fuori dalla logica comune, eventi che a l'intelletto non è concesso decifrare e capire (altrimenti che Mistero sarebbe!?!?), e deve farsi da parte per far agire la fede.
E come già per altre discussioni quando la parola è in mano alla Fede, ognuno è libero d'illudersi come meglio desidera."
È sempre necessario dare ai termini usati la giusta loro accezione, per evitare confusione e fraintendimenti.
Paradossale significa contraddittorio, e dicesi paradosso di una contraddizione irriducibile, perché costituita da un'opposizione ai princìpi non riconducibile all'unità della quale gli stessi princìpi sono un'espressione.
Un paradosso è, quindi, anche un controsenso che nega la logica nella quale vorrebbe introdursi.
Il Mistero non è affatto contraddittorio, ma è misterioso a causa del suo essere oltre a tutte le possibili determinazioni che tentano di circoscriverne l'ampiezza priva di limiti. Per questa sua indeterminazione il Mistero non è riducibile a uno schema né lo sarebbe facendolo rientrare in un sistema di pensiero, o di valori squisitamente morali. Il Mistero assoluto è incomunicabile proprio perché l'assoluto non può essere circoscritto dal relativo.
Se l'intelligenza individuale non ha i mezzi per conoscere i princìpi universali, che sono i moduli normativi dell'esistenza irradiati dall'Assoluto, l'Intelligenza universale li conosce attraverso l'immediatezza del suo intuire superiore, perché spirituale, che l'uomo chiama "Ispirazione spirituale".
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