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21-03-2014, 20.36.43 | #12 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 14-11-2012
Messaggi: 919
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Riferimento: Storiella sufi.
** scritto da oroboros:
Citazione:
No, l'opposizione è tra verità e menzogna. Inoltre di che dio stiamo parlando se non si interpreta moralmente? |
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22-03-2014, 09.30.44 | #13 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 26-01-2008
Messaggi: 175
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Riferimento: Storiella sufi.
Citazione:
Non importa quale sia l'opposizione interessata, perché ogni opposizione è sottomessa agli stessi princìpi universali. Di quale Dio stiamo parlando se non si interpreta moralmente? Starà scherzando vero? Ogni interpretazione corrisponde a una distorsione della verità unica. L'assoluto non ha morale, ma esprime le sue infinite possibilità creative modulandone l'attuazione attraverso princìpi di ordine universale. La morale o, per essere precisi, "le morali", sono il risultato dell'intrusione nei princìpi del sentimentalismo originato dalle diversità latitudinali in cui le diverse culture hanno definito la loro forma esteriore. I princìpi non possono essere toccati dal sentimentalismo, proprio perché sono universali e applicabili, dunque, a tutta la manifestazione dell'esistenza, che è il risultato dell'unicità dell'Assoluto il Quale, oltre a Non essere, non partecipa ai suoi propri effetti. |
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22-03-2014, 19.48.44 | #14 | |||
Ospite abituale
Data registrazione: 14-11-2012
Messaggi: 919
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Riferimento: Storiella sufi.
** scritto da oroboros:
Citazione:
Ma questa (tra la verità e la menzogna) non è opposizione, è una guerra, in cui ognuno ha la sua battaglia da combattere, permettendo alla Verità Assoluta, che ritiene persuasiva, di abitare o meno in lui. Citazione:
Certamente, ma ognuno elegge le proprie scelte e decisioni, e forgia il suo carattere e conforma la sua esistenza in base alla morale che gli indica la sua personale interpretazione della Verità Assoluta. Quindi, qualsiasi sia l'idolatria, anche l'utopia di un Dio trascendente, dirige la nostra morale: ergo Dio è morale. Infatti non è uno scherzo constatare (oggi maggiormente!!) che non esiste crisi economica ma morale, proprio perché ognuno segue la morale del diofaidate. Magari fosse un pesce d'Aprile. Citazione:
La storiella sufi parla di un dio, sostantivo a cui concediamo l'accezione di Verità Assoluta, quindi morale rigida, il problema allora non è che la Verità Assoluta non ha morale, ma, ripeto, che ognuno la discerne come meglio gli pare. |
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22-03-2014, 22.26.41 | #15 | |
Moderatore
Data registrazione: 03-02-2013
Messaggi: 1,314
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Riferimento: Storiella sufi.
Citazione:
Il punto è che al di fuori della volontà di credere di quella particolare fede ogni argomentazione basata sulla fede non può costituirsi a verità, nemmeno se lo si esige con tutta la forza di convincimento che pretende di esercitare. Da un punto di vista strettamente filosofico comunque se si asserisce che Dio è in ogni luogo in ogni luogo deve essere, pure all'inferno (che anche se è uno stato interiore nel luogo di quell'interiorità pur sempre si trova). Se poi si dice che Dio è in ogni luogo questo significa pure che non è in nessun luogo e il sentirne la presenza o l'assenza è questione del punto di vista che si può o si vuole assumere. In questo senso è vero che l'inferno è luogo dell'anima, poiché esso potrebbe essere il luogo ove del Dio onnipresente se ne vede solo la onniassenza, ma questo non significa che Dio non vi sia. Quanto al nulla in che modo può esistere per poter creare da esso qualcosa? A meno che il nulla non sia proprio quel luogo o situazione in cui Dio non è, ossia un assoluto nessun luogo assolutamente inesistente che sempre tale resta. |
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22-03-2014, 23.21.31 | #16 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 14-11-2012
Messaggi: 919
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Riferimento: Storiella sufi.
** scritto da maral:
Citazione:
Infatti senza volontà di credere neanche ci domanderemmo dove abita o meno Dio. Io ho semplicemente argomentato dove abita o meno il Dio in cui io ripongo ogni mia fiducia, il Dio della Chiesa Romana, poi se per qualcuno Dio può avere una diversa interpretazione, che ben venga, saranno le sue esperienze a rivelargli se è verità o se un calesse. |
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23-03-2014, 07.18.46 | #17 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 26-01-2008
Messaggi: 175
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Riferimento: Storiella sufi.
Citazione:
Tu puoi dare all'Assoluto il significato che ha il termine, che significa privo di parti, totale, non sottomesso ad alcuna condizione, dunque non alla durata né all'estensione e unico proprio perché nulla esclude, dicevo che puoi dargli una valenza morale solo se ignori quale sia il significato del termine, che non è un'attribuzione convenzionale e di comodo, non è una rigidità dogmatica indiscutibile, è il modo che una lingua, relativa perché consequenziale, utilizza per definire, attraverso delle negazioni, una Realtà della quale non si può descrivere altro da ciò che essa non è. Non capire questo ti conduce a dire le cose più insensate senza alcuna possibilità di fare chiarezza nel tuo modo di indagare il Mistero. D'altronde, la prima qualificazione che occorre avere per consentire alla Verità di esserci vicina, è quella intellettuale, la seconda riguarda la nostra capacità di scansare di lato il nostro orgoglio intellettuale verso tutto ciò che non siamo in grado di comprendere e la terza è in relazione al fatto che si deve essere disposti, una volta vista la Verità principiale, a non degradarla attraverso le nostre invenzioni che chiamiamo "idee personali". |
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23-03-2014, 13.05.18 | #18 | |||
Ospite abituale
Data registrazione: 14-11-2012
Messaggi: 919
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Riferimento: Storiella sufi.
** scritto da oroboros:
Citazione:
Troppo difficile per me, per i miei limiti, questa tua dialettica (chiedo scusa). Io ritengo semplicemente (attraverso le mie esperienze e riflessioni) assoluto o Verità Assoluta quello che dirige la mia morale e che m'aiuta a combattere e sconfiggere la mia immoralità, ma non può essere solo teorico o filosofico, c'è bisogno dell'agire. Citazione:
Comprendo che è insensato abbracciare gioiosamente una croce o perdonare chi ha stuprato tua figlia o pregare per chi ti ha fregato l'impiego senza merito, ma io già non cerco più di svelare o indagare il Mistero, io lo vivo. Questa è l'unica cosa che con chiarezza ti indica dove abita e dove non abita Dio. Citazione:
Mi dispiace, ma grazie a Dio non è così, altrimenti i dotti, gli accademici, gli intellettuali non soffrirebbero dei danni che provoca l'idolatria della menzogna. La Verità si discerne quando si pensa col cuore e si ama con l'intelletto, tutto il resto è noia e stridor di denti. |
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23-03-2014, 19.48.42 | #19 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 26-01-2008
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Riferimento: Storiella sufi.
Citazione:
Ovviamente la teoria privata della sua applicazione è pianta sterile senza radici, ma tu sembri dimenticare che è attraverso il loro credere emotivo che i nazisti hanno sterminato il popolo giudaico. L'emozione deve accordarsi all'intelligenza, altrimenti il rischio, quando l'armonia delle due sfere non è stata stabilita, è quello di affidare i propri metri di giudizio all'instabilità degli stati d'animo, oppure a valori sbagliati che l'intelletto non è in grado di valutare. Non per niente il cuore era, per la tradizione di tutti i popoli, simbolo della centralità nella quale intelletto e sentimento stanno tra loro in una relazione improntata al rispetto reciproco, dato dal comune e armonico accordo. Tutti i peggiori crimini commessi dall'umanità si sono sempre ammantati dell'appoggio divino. |
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23-03-2014, 23.27.18 | #20 | ||
Ospite abituale
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Riferimento: Storiella sufi.
** scritto da oroboros:
Citazione:
Infatti le passioni (il credere emotivo dei nazisti) sono spine allacciate intorno al cuore, niente a che vedere con l'amore libero e razionale. per questo, la fede cristiana ha una sua fisionomia inconfondibile, ed il nazismo&affini sono dimora senza Dio. Si struttura come dono assolutamente gratuito (Dio fa irruzione nella nostra vita, viene ad abitarci), come decisione pienamente libera (Dio si propone, non si impone), come adesione veramente razionale (il credente, differente da credulone o da cattolico da salotto citando Bergoglio, sa a chi crede e perché crede). Di conseguenza, non c'è Fede là dove non c'è gratuità, libertà e razionalità. Fede e conoscenza crescono insieme, non sono alternative. La Fede è la scienza stessa di Cristo, è il pensiero di Cristo in noi (altro che senza radici). E' l'essere partecipi della sua stessa mentalità, quale nuovo criterio di giudizio, di decisione e di azione (altro che pianta sterile). E' il godere di una forma intellettiva nuova: pensare col cuore, amare con la mente (L'emozione deve accordarsi all'intelligenza). Citazione:
Mentre invece erano crimini sempre appoggiati soltanto dall'Ego. |
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