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09-03-2014, 16.05.00 | #45 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 26-11-2008
Messaggi: 1,234
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Riferimento: sul "mio" nichilismo
Citazione:
D' accordo. Lo leggerò. Fa sempre piacere discutere con persone rispettose delle opinioni altrui, anche (e forse soprattutto) quando si dissente radicalmente. P.S.: @ Duc in altum!: In risposta alle tue ultime volgari, offensive, palesemente false, gratuite insiuazioni non ho nulla da aggiungere a quanto già scritto nei precedenti interventi (ai quali infatti non costituisono minimamente delle obiezioni). Non dubito che l' intelligenza e l' onestà intellettuale dei frequentatori del forum consentità loro i farsi una serena opinione su ciascuno di noi due. |
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09-03-2014, 18.16.46 | #46 |
Ivo Nardi
Data registrazione: 10-01-2002
Messaggi: 957
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Riferimento: sul "mio" nichilismo
Per Duc in altum! e Sgiombo
Direi di chiudere qui la vostra disputa personale! Vi ricordo che questo tipo di comportamento è severamente vietato, quindi il richiamo è definitivo e in futuro procederemo come da regolamento. Il tema della discussione è: sul "mio" nichilismo |
10-03-2014, 16.31.34 | #47 |
Nuovo ospite
Data registrazione: 16-10-2013
Messaggi: 8
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Riferimento: sul "mio" nichilismo
Beh, per tornare in tema, che altro aggiungere? Qui sto discutendo [leggi: monologando] non su cosa sia più comodo, ma su cosa sia più vero. Non sto quindi discutendo su come spassarsela con un nichilismo come il mio, ma sul riconoscere quale sia la visione più vera, costi quel che costi.
Certo, un nichilismo di questo tipo non è da tutti – e il distratto godimento quotidiano (schiavo delle illusioni) va completamente riveduto –, ma è il più onesto, perché non si attacca a niente, non offre consolazioni illusorie. Quale rivoluzione se tutti fossimo liberi delle illusioni! La terra potrebbe tornare a respirare dopo qualche centinaio d’anni. La razza infestante (quella di cui faccio parte) si sarebbe auto-estinta (niente più riproduzione, in quel caso, finalmente). Altre specie animali (e ce ne sono davvero tante, non siamo i soli, lasciamo pure spazio anche agli altri, che il pianeta starebbe molto meglio senza di noi) prenderebbero il nostro posto, senza rendere lurida la terra come stiamo facendo noi uomini beoti beoti. Siamo come i politici vecchi ladroni che non vogliono mollare lo scranno che occupano e vogliono continuare a fare i ladroni. Mai fidarsi delle scimmie abbigliate e delle loro furberie di bassa lega. Ho letto – per riprendere una delle tante illusioni – che dopo morti avremo l’occasione di capire come stanno le cose. Eh no, cari miei. Questa è illusione pura, qui si vende addirittura l’aldilà. Se io sono un animale (e lo sono) e se una scrofa quando è crepata non ha più coscienza (e non venite a raccontarmi che i maiali non hanno coscienza, perché siamo appunto noi umanoidi a rotolarci nel fango in modo molto più disonorevole e siamo sempre noi, non i porci, a insozzare l’ambiente terrestre) allora anche io umanoide, quando sarò crepato, non avrò più coscienza. Quindi, quando sarò morto, non avrò più modo di capire un bel niente, perché il mio cervello con tutte le sue belle connessioncine elettriche quando si spegnerà sarà spento e la mia coscienza, quando il mio cervello sarà spento (ammesso che adesso sia acceso), non ci sarà più e non potrà più fare bilanci. Quindi svegliatevi adesso, se siete illusi, che quando sarete morti non vedrete un bel niente (forse un po’ di luci impazzite prima di schiattare, poi più niente). |
11-03-2014, 14.32.33 | #48 |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-01-2010
Messaggi: 89
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Riferimento: sul "mio" nichilismo
Perché mai attaccarsi a niente avrebbe più valore di realtà, sarebbe non illusorio, più veritiero che attaccarsi a qualcosa? Come se il niente fosse possibile durante la vita. Il nichilismo mi appare incoerente con la vita di ogni vivente, quindi una somma illusione.
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11-03-2014, 20.59.12 | #49 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 26-11-2008
Messaggi: 1,234
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Riferimento: sul "mio" nichilismo
Citazione:
Semplicemente se la nostra vita é destinata a finire nel nulla, allora affermare che siamo "quasi nulla" nell' eternità dei tempi é la verità. Mentre illudersi ad ogni costo di essere destinati alla vita eterna é credere nel falso, ingannarsi. Credo sia preferibile sapere veracemente di essere poveri che credere falsamente di essere ricchi. Anche perché comunque questa piccola, effimera cosa che é la vita mortale generalmente può essere riempita di valori e significati più che appaganti e soddisfacenti malgrado il suo essere effimera (restando nella metafora, é una povertà che consente una felicità reale, limitata ma non illusoria; e nei casi di eccessiva, insuperabile sofferenza vi si può sfuggire col suicidio, come già sapevano gli antichi stoici). |
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12-03-2014, 00.26.34 | #50 | ||
Nuovo ospite
Data registrazione: 21-06-2010
Messaggi: 16
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Riferimento: sul "mio" nichilismo
Citazione:
Lo dico senza ironia, anche con una certa simpatia. Però, scusa la supponenza, le risposte sono già pronte... Normalmente in questi casi, con un certo sfoggio di retorica, si fa un argomento per arrivare a dire fondamentalmente una cosa: il nichilismo finisce per annichilirsi da sé. Il discorso solitamente procede così: la posizione di partenza del nichilista è una posizione morale contradditoria, cioè si esamina il mondo con i criteri che si vuole negare. Nel tuo caso è particolarmente evidente: parli della verità vera, dell'onestà che sta alla base della professione di nichilismo, della repulsione per le "illusioni". Non dico che hai torto, ma ti conformi a dei criteri che tu stesso neghi, quando parli di un mondo assolutamente amorale, insensibile, indifferente, dominato da una causalità spesso assassina, in cui i tuoi sforzi non possono darti una vita migliore, perché “non c'è ricompensa”. Perché rivendicare la dignità del nichilista, assogettato a una “verità ad ogni costo” e indisponibile a scendere a compromessi, quando poi è tutto indifferente? Non sarebbe in fondo anche questa onestà una di quelle aborrite illusioni? Quale può essere il valore della conoscenza della verità in un mondo quale lo descrivi? Quello di volere l'estinzione della propria specie? Citazione:
La postura morale nel tuo caso diventa parossistica con la pietà per la povera formichina schiacciata, per la scrofa crepata, per il pianeta infestato, col desiderio di morte della specie per permettere la felicità della natura oppressa. Ma perché mai si dovrebbero formulare questi auguri, siccome tutto questo sarebbe indifferente rispetto allo stato attuale delle cose? Tutto va verso un'unica fossa, si tratta solo di aspettare prima di morire. “Non c'è niente di cui rammaricarsi”. Dunque perché mai dovrebbe essere “meglio” per tutte queste povere specie oppresse se la razza umana scomparisse? Perché questa coscienza ecologica, siccome non ha nessun impatto sulla nostra come sulla loro vita? Tutto questo non è veramente mio, è una risposta un po' da manualistica, che prima o poi, secondo me, ti sentirai dire. Personalmente, invece, apprezzo questa onestà. Quello che scrivi appare come la verità residuale, tolto tutto quello che non ha più motivo di essere creduto. Il mondo non ha niente di divino, niente di giusto, né di misericordioso. Tutto va avanti da sé e la nostra presenza, o assenza, sembra assolutamente irrilevante. Si può anche credere a un altro mondo che è “per noi”, o a un mondo insensibile a cui ci dobbiamo conformare. Certamente, uno può credere a quello che vuole. Ci sarebbe anche la famosa scommessa di Pascal... Ma perché bisogna supporre (a meno di volere supporre) che quello che non si conosce dovrebbe essere così gratificante, assegnarci una posizione unica nell'universo, quando tutto ciò che si conosce gratificante non è, anzi è spesso all'opposto. Questa fede non è più sostenibile per la conoscenza e diventa una forma, più o meno involuta, di proiezione morale sul mondo, cioè di autoinganno. In questo senso, non cedere alle lusinghe di quelle illusioni è davvero una liberazione - se non altro è una forma di igene spirituale. Però, con un tono altrettanto personale, mi permetto di dirti che questa posizione non andrai lontano (perché, oltre che intrinsecamente contradditoria, è soprattutto semplicistica) e che potresti anche finire per ritrovarti ai piedi di una croce – o diventare buddista, che forse è più nelle tue corde. Ma va bene così, è comunque un buon inizio. Poi, magari, potrebbe anche uscirci qualcosa di buono... |
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