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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
01-10-2013, 16.27.51 | #22 | |
Moderatore
Data registrazione: 10-04-2006
Messaggi: 1,444
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Riferimento: Un convivio per ragionar d'amore
Citazione:
Saper ri-conoscere l'altro per quello che e' significa poi svelare una parte di noi che non sapevamo (ancora) di avere. Piu diamo la possibilità all'altro di esprimere la sua natura e la sua piu intima essenza (senza appunto schemi precostituiti) e meno ci si sentirà sconosciuti e in primo luogo a se stessi..come tu stesso dici siamo infatti essenzialmente identici e mai diversi.. Bisogna pero avere una mente libera e aperta per arrivare a comprendere l'ovvio! |
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01-10-2013, 19.07.48 | #23 | |||
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Data registrazione: 02-02-2003
Messaggi: 2,614
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Riferimento: Un convivio per ragionar d'amore
Citazione:
L’arte della filosofia –a mio avviso- spesso pecca di formule che per finalità di solenne sintesi sintattica divengono incapaci di descrivere e di esprimere in profondità ciò che andiamo ad analizzare. Che cosa è l’amare se non la conoscenza profonda che diventa comprensione profonda? Che cosa è l’amare se non la più perfetta comprensione? Desidereresti amare il marcio dell’uomo o l’uomo nella sua esperienza? Amare -a mio avviso- è riconoscimento profondo della natura umana, è riconoscimento profondo verso l’altro, è rispetto verso l’esperienza dell’altro non abbraccio ai suoi acciacchi! Tanto più quando gli acciacchi consistono in distorsioni capaci di mutare la convivenza umana in guerra, sottile o meno. Un “amore universale che comprenda ogni individuo” è la formula d’astrazione metafisica che si dà al sentimento di profonda partecipazione alla vita sul pianeta. Diventa reale azione d’amare nel momento in cui questo “universale” si concretizza man mano attraverso gli incontri che l’esperienza ci presenta. L’amare è relazione, senza diretta relazione l’amare non è azione, non è conoscenza, non è reale com-prensione ma si traduce nella migliore delle ipotesi in sentimento di “partecipazione cosmica” sotto la cui formula si sintetizza tutto e pure nulla, come avvertivo prima. Citazione:
Penso di avere risposto a questo punto prima. Ma per meglio chiarire.. Immagina di avere non so come “sfiga” un figlio che “ri-sfiga” senza che tu ti accorgessi (vabbè fa finta che sia possibile) sia diventato un assassino torturatore. Bene. Che fai? Che senti in te? Gli stessi conflitti e le stesse dinamiche si ripresentano nel discorso generale verso l’altro, l’estraneo inamabile al quale fai riferimento. Penso che dopo il sentimento di disperazione umano da parte tua di padre sopraggiunga una seconda fase razionale che cerca di analizzare i fatti e comprendere che tuo figlio è anche un assassino torturatore ma è anche il medesimo figlio dolce che poppava il latte da tua moglie e col quale giocavi sino a tot anni prima! Che accade dunque in te? Sempre ammesso che tu abbia una sorta di vocazione umana e di padre. Accade che devi far dialogare in te l’amore che vorresti dare a quel figlio che fu con la disapprovazione e il disgusto che provi verso l’adulto di ora. Quando questo conflitto in te comincia a dialogare arrivi a comprendere che il disgusto non può essere verso tuo figlio ma verso quelle cose che prova e pensa e che gli fanno fare omicidi tanto riprovevoli. Quindi tu riconosci distinto il figlio pacifico che fu ed il torturatore di adesso. Sai che sono la medesima persona. Quella medesima persona che accendeva la tua condivisione, il tuo amore. Cosa è cambiato ora in te? Tu non ami tuo figlio o non ami ciò che lo porta a fare cose orribili? Allora quando diciamo di non essere in grado di amare chi fa cose orribili se analizzassimo comprenderemmo che non siamo in grado ( e meno male!) di amare le atrocità e non che non siamo in grado di amare la natura dell’uomo capace di entrambe le cose (purtroppo!). Non è cavillo ma chiarezza ciò che spingo in evidenza. Sarebbe cavillo se l’atrocità fosse congenito atteggiamento nei cuccioli e sappiamo che seppure atteggiamenti aggressivi siano normale processo di apprendimento la natura pacifica (risultato) della gratificazione resta alla base del comportamento animale. Quindi l’atrocità non è scelta naturale ma strada deviata di apprendimento maldestramente strutturato –per andare leggera con le parole. Di fronte questa conoscenza dell’animo animale allora siamo in grado di discernere come si usava dire il “bimbo” dall’acqua sporca; come sentimento e come realtà invece laddove si può o si ha mano e possibilità d’intervento. Quindi l’amare “universale” è possibile “un” rapporto alla volta però.. Cioè quelli che determinano man mano i nostri incontri strada facendo. Citazione:
C’è chi riesce attraverso una crescita interiore non indifferente a tradurre questi incontri fortuiti in incontri reali. Ma come lasciato intendere affinché sia rapporto il livello di comprensione deve allora diventare reciproco differentemente non è possibile alcun rapporto dove l’amare sia possibile. Resterà nella migliore delle ipotesi ciò che su definisco “sentimento di amore cosmico” Insomma, l’amare è principalmente un sentimento attivo di responsabilità e di rispetto; pertanto anche il campo di responsabilità dell’altro va rispettato attraverso l’esplicita disapprovazione e contrasto attivo agli atti di violenza, silenziosi o meno che siano, profondi o superficiali che possano apparire. Con tutte le difficoltà che quest’ultima distinzione porta in sé (ordinamenti legali ed economici che sostengono le atrocità e compagnia brutta.. rapporti interpersonali che campano per ipocrisia etc.. ) |
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01-10-2013, 23.03.08 | #24 | |
Moderatore
Data registrazione: 03-02-2013
Messaggi: 1,314
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Riferimento: Un convivio per ragionar d'amore
Citazione:
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18-10-2013, 13.26.05 | #25 | |
Ospite
Data registrazione: 26-12-2012
Messaggi: 111
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Riferimento: Un convivio per ragionar d'amore
Citazione:
E' vero ci sono migliaia declinazioni che si possono attribuire all'amore però una x una se presa và a costituire un nucleo di amore diverso..unico.L'amare un fratello non sarà mai come amare un figlio,o una compagna...sempre amore è..ma con caratteristiche che son uniche...DA NON CONFONDERE.Declinazioni si ci può stare...ma ogni declinazione è UNICA! |
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