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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
31-03-2013, 18.15.24 | #3 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-01-2011
Messaggi: 747
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Riferimento: Il potere delle folle
Citazione:
"Gli uomini non si governano seguendo i dettami della ragion pura" spiega Le Bon. L'andamento delle ultime lezioni politiche, secondo me, fa un certo effetto se considerato alla luce delle idee di Le Bon. Non si può certo definire una cima chi con nient'altro che una retorica perentoria ed energica ha raccolto tanto consenso. Pensiamo a cosa ha fatto Hitler(con ciò non intendo paragonare questo a quello): un giorno salta in piedi sù di un tavolo di una birreria, si mette a sbraitare le sue strampalate idee politiche, si accorge con sorpresa dell'effetto magnetico della sua oratoria e da lì comincia l'escalation del terzo reich. Io credo che per emancipare le pecore dal lupo bisogni procedere pecora per pecora, perchè la cultura non è un fenomeno di massa ma una questione personale. Io diffiderei di chi parla al branco con l'intento di persuadere la massa. Perchè qualcuno possa apprendere qualcosa deve uscire dall'identità della massa ed entrare nei panni dell'individuo. Credo che il "conosci te stesso" socratico sia diametralmente opposto al parlare alle masse. Il parlare di Socrate era volto ad esortare l'individuo a ricercare la verità dentro se stesso. Il parlare alle folle per convincere la massa mi sembra invece protagorismo, dove ciò che conta non è la verità ma persuadere. Perchè per Protagora la verità poteva essere qualsiasi cosa tanto quanto il suo contrario. Ultima modifica di CVC : 31-03-2013 alle ore 18.47.24. |
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02-04-2013, 00.08.18 | #4 | |||
Ospite abituale
Data registrazione: 17-12-2011
Messaggi: 899
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Riferimento: Il potere delle folle
Citazione:
A mio parere invece la folla è succube di simbolismi "astratti", ma relazionati a cose reali( ad esempio un' identità nazionalistica legata alla possibilità di"stare meglio") perchè in essi deve trovare una identificazione di "branco". Il linguaggio deve essere povero, poche parole che girano sempre attorno ai simboli. Citazione:
Invece dò una interpretazione diversa alle ultime elezioni. Il popolo si sta schierando sugli interessi personali concreti. La crisi economica cambia il "tipo" di consenso politico: non è più tempo di promesse. E' sparito il centralismo che è sempre stato vincente, dividendo l'Italia in quattro schieramenti chiari per chi lo vuol capire. I privilegiati da questa situazione che possono solo perdere; i "vecchi" inteso come spoglie ideologiche svuotate di contenuti portanti e "ammucchiata" di storici partiti,privo di propositività; una generazione giovanile che paga su di sè soprattutto la crisi, e infine gli astenuti , schede bianche ,ecc. che non sopportano più le rappresentanze. Ci vedo poco Le Bon, e molti interessi che soprattutto ora "i mass media" stanno di nuovo "conformizzando" . Devono conservare i vecchi schemi su cui si sono nutriti....ma era prevedibile.Ora è interessante capire le prossime "mosse" sui contenuti istituzionali, sapendo che c'è il "fiato sul collo" dell'Europa che "scandisce il tempo del mercato"....e intanto Cipro... Citazione:
Innanzitutto Le Bon aveva interesse che il popolo belasse così giustificava le élite. La filosofia di Socrate è un pò diversa dalla scienza e filosofia politica: i contesti sono diversi. Il filosofo può permettersi di parlare al singolo, il politico deve pensare al bene pubblico.Cambia quindi il tipo di comunicazione: dal singolo alle masse. Metaforicamente potrei dire che un conto è economicamente produrre fuori-serie e un conto produrre in- serie per consumi di massa. E' certamente vero che l'emancipazione di un popolo passa per la crescita dei singoli individui e sta ai singoli non fermarsi alla retorica politica, bensì indagando anche filosoficamente.... Ultima modifica di paul11 : 02-04-2013 alle ore 09.47.17. |
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02-04-2013, 13.30.38 | #5 | |||
Ospite abituale
Data registrazione: 30-01-2011
Messaggi: 747
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Riferimento: Il potere delle folle
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Citazione:
Citazione:
Un politico deve pensare al bene pubblico e comunicare alle masse, siamo d'accordo. Ma la coscienza su cui occorre lavorare è quella del singolo, perchè è l'unica capace di apprendere intelligentemente e di avere capacità critica ed autocritica. Io credo che tanti individui con una buona coscienza personale (opinioni proprie, capacità critica) formano un buon popolo, ma non si può costruire un buon popolo partendo dalla sua coscienza collettiva, perchè è una coscienza irrazionale ed impulsiva, incapace di attività critica. Ma visto che si è paventata l'idea di delegare alle masse il potere esecutivo facendo votare direttamente le leggi su internet scavalcando il parlamento, io mi chiedo: la massa è in grado di decidere le leggi giuste per lo stato? |
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02-04-2013, 18.25.24 | #6 | |||
Ospite abituale
Data registrazione: 17-12-2011
Messaggi: 899
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Riferimento: Il potere delle folle
Citazione:
Condivido. Ho vissuto esperienze assembleari dove il leader contava a prescindere da ciò che diceva. Ma per esperienza so anche che se c'è un contraddittorio assembleare la "folla" comincia ad essere "incerta". Citazione:
Anche quì mi trovo d'accordo con te. Sono i valori che dovrebbero essere "portanti" e come divengono realtà: cioè pensiero ed azione. Citazione:
Sono d'accordo sul fatto che siano i singoli soprattutto a dover "crescere" culturalmente. Anche perchè diffido dalle morali che "scendono" dal potere o dalle èlite, "puzzano" di dittatura. Quindi l'anticorpo contro il virus del populismo e della demagogia è l'esercizio critico grazie al supporto culturale. Bobbio scrisse " politica e cultura" , distinguendo la cultura che viene dal potere (minculpop, ad esempio)dalla libera cultura che si forma nella società civile: rimane fondamentale questa distinzione. Se la massa possa decidere le leggi "giuste" è un discorso di metodo e di contenuti. Di metodo perchè il voto dovrebbe essere scelta individuale e quindi segreto. Il rischio del voto palese è l'"acclamazione", perchè i partiti come molte , se non tutte, le organizzazioni umane tendono alla cooptazione. Cioè le cariche più alte cercano affiliati "consenzienti" e non "dissidenti". Ma il fondamento della libertà è l'esercizio individuale critico e argomentativo. Cioè la vera democrazia è qunto meno il potere rappresentativo che si mette in duscussione e non che "occupa" il potere. Qiuindi il voto diretto tipico delal democrazia "diretta" appunto, può essere una soluzione per determinati tipi di leggi (ad esempio, il referendum propositivo in Svizzera è tipico della democrazia diretta). Ma per leggi istituzionali , forse è ancora giusta la democrazia rappresentativa e quindi il potere di delega. Quello che mi auspico è abituare le persone a "seguire" il mondo in cui vivamo, quindi , magari inizialmente con un pò di prudenza, ma le persone devono imparare a decidere e predersi le responsabilità, a prendersi cura del proprio destino e della comunità in cui vive. Non è facile il governo da parte delle persone oneste intellettualmente che credono nel bene pubblico e quindi si sentono al servizio del "demos". Il popolo deve imparare a esercitare il suo potere di controllo e di decisione. Solo così avviene il "salto" dalla sudditanza alla cittadinanza. |
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