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13-10-2012, 16.25.32 | #23 | ||||
Ospite abituale
Data registrazione: 17-08-2012
Messaggi: 128
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Riferimento: Ragione e Razionalità
Citazione:
Citazione:
Verità che appare come Nulla, proprio perché estrema mancanza. Noi sempre siamo in una situazione, quando però una situazione ci scuote nel profondo, e la razionalità non è in grado di comprenderla, definirla, ecco che essa diventa una situazione-limite, che ci rimanda a noi stessi. La situazione-limite non è problematica nel senso che mostra degli aspetti ancora non chiariti del nostro mondo, perché con essa è il mondo stesso a diventare problema! Un esempio della problematicità che intendo (anche se gli esempi sono sempre un po’ fuorvianti…) può essere: “Assistere alla morte della persona cara, non ci sarà più!, e chiedersi il senso della vita passata insieme e di quella futura senza di lei.” Oppure: “Correre in soccorso di tuo figlio che grida di dolore, e non poter far nulla se non guardalo soffrire.” Queste sono situazioni-limite. Dove si può ripiegare dando un senso “oggettivo” a ciò che si ha davanti (come il divenire che crea e distrugge oppure l’evoluzione che ha selezionato genitori responsabili dei figli per la sopravvivenza della specie) in modo da ridurle a semplici “situazioni”. Oppure di fronte alle quali la realtà tutta diventa problematica. Citazione:
Purtroppo non è andato oltre alla denuncia. Citazione:
Almeno che tu intenda la Verità un qualcosa… Ma se così fosse, che c’entra allora “l’immolarsi alla coscienza del nulla”? A volte il desiderio di comunicare ci fa prendere la mano e finiamo con il tirare anzi tempo delle conclusioni. Così facendo, e a me sovente capita, ne va però di mezzo ciò che davvero conta: la comunicazione esistenziale. |
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14-10-2012, 04.24.15 | #24 | |
Ospite
Data registrazione: 23-06-2012
Messaggi: 10
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Riferimento: Ragione e Razionalità
Citazione:
cvc e bobgo Direi che il nulla lo associo all'inconscio, e il vero lo associo al processo filosofico che tende a intenderlo, una sorta di Io che si svuota delle sue illusioni e si riempie rispetto a quel nulla, questo riempimento e svuotamento lo indento precisamente come verità che poi si declina nei concetti fondamentali (quindi non è una cosa, nemmeno per me) di cui si occupa la filosofia. Proprio ciò che si sgancia dalla significazione (e dai concetti) del mondo reale e dalle nostre illusioni, e cioè quel misto di emozione e storia è il resto che chiamo esistenzialismo. Comunicarlo, e cioè viverlo è impresa ardua e forse nemmeno alla portata dell'arte, sono ancora in "viaggio" ma presumo di poterla ritrovare solo come continuo ritorno dell'ineffabile, che non dispero possa essere presunto insieme ad altri/o uomini e cose, emozioni e materia. |
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12-11-2012, 09.18.47 | #25 |
Ospite abituale
Data registrazione: 26-01-2008
Messaggi: 175
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Riferimento: Ragione e Razionalità
La ragione è la capacità, squisitamente umana, di tradurre in pensiero il frutto delle intuizioni, delle osservazioni e delle sensibilità individuali. La ragione è il modo individuale attraverso il quale l'intelligenza si esprime attraverso il pensiero, e costituisce il riflesso individuale dell'intelligenza universale. La razionalità è il modo di cui si avvale la ragione per legare tra loro tutti gli elementi di un ragionamento attraverso la consequenzialità logica. La logica si muove nel tentativo di organizzare il pensiero attraverso la capacità di riconoscere le eventuali contraddizioni contenute in esso. Il principio di non contraddizione non è l'unico aspetto, benché essenziale, di cui dispone la logica. Quest'ultima utilizza l'analogia quando sa riconoscere i legami che uniscono tutti gli elementi considerati nel loro rapporto con altre realtà, simili perché obbedienti alle stesse leggi che ne regolano lo sviluppo consequenziale. Il grande obbedisce alle stesse leggi che regolano il piccolo perché è composto da piccoli. È attraverso la consequenzialità esistente tra le cause e i loro effetti che la logica dipana il proprio analizzare in funzione della necessità di arrivare a una sintesi, necessaria correlazione che ha ogni analisi per ricondurre il tutto all'unità dalla quale analisi e sintesi hanno avuto origine. Per far questo la logica si avvale di una chiave interpretativa che corrisponde a uno degli indefiniti punti che si trovano sulla circonferenza dell'esistenza, in relazione al centro sintetico al quale si deve giungere. Centro che è origine e finalità di quella stessa circonferenza. Quando la ragione ha carattere universale acquista prerogative definibili come sovra-razionali, perché la ragione individuale è circoscritta dai limiti propri alla consapevolezza e all'intelligenza individuale, mentre l'Intelligenza di ordine universale non ha recinti diversi da quelli della verità, conosciuta non attraverso la mente, ma a causa della capacità di intuizione immediata e diretta data dalla vista interiore, universale anch'essa e dono stabile concesso dall'Assoluto, a causa delle qualificazioni spirituali di cui l'individuo dispone. Mentre un individuo che ragiona usa la mente e il pensiero, per deduzione o induzione, un altro individuo che intuisce intellettualmente "vede" la realtà attraverso i princìpi che ne regolano lo svolgimento, e non ipotizza né può più inventarsi più nulla. Coloro che sono iniziati ai misteri dello spirito vedono tutti la stessa e unica verità dei princìpi e non devono più interpretare, ma non possono comunicare che la superficie di ciò che vedono, perché l'essenza, che è centralità, è incomunicabile allo stesso modo nel quale il punto è privo di estensione e l'istante di durata. Ciò che è così visto, senza contenere l'ombra del dubbio, può essere tradotto in pensiero attraverso la logica e comunicato ad altri, ma così facendo, e dovendo necessariamente escludere l'Essenza da quel comunicare, si opera un degrado nella discesa all'interno della relatività, nella quale il ragionamento deve essere portato attraverso i limiti di un linguaggio anch'esso relativo, degrado che riconduce il frutto della vista perfetta all'imperfezione implicita in ogni esposizione. Essendo la natura universale assoluta essa non può essere esaurita, e questo significa che la vista interiore, pur conoscendo assolutamente i princìpi universali attraverso la stessa natura assoluta del Mistero assoluto, non può esaurirlo.
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13-11-2012, 23.36.57 | #26 |
Ospite abituale
Data registrazione: 17-08-2012
Messaggi: 128
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Riferimento: Ragione e Razionalità
Oroboros, ho l’impressione che l’intento di questi tuoi interventi sia di seminare.
Sei convinto di essere stato iniziato ai misteri dello spirito, e di conseguenza senti la necessità di dare una possibilità anche agli altri. Così spargi semi nella speranza che germineranno. Ciò prova, a mio avviso, il tuo cuore sincero. Percepisco nelle tue parole un fondo di verità. Tuttavia, occorre secondo me considerare che la nostra è l’epoca del relativismo. In cui ben difficilmente possono essere accettate delle “verità rivelate”, perché nessuno può più vantare di conoscere in esclusiva il Vero. Il relativismo è, secondo me, un’occasione. Perché il singolo deve ormai ricercare da sé ciò che davvero conta: non può più aggrapparsi a “verità” preconfezionate. I tuoi semi sono certamente preziosi, ma occorrerebbe che ognuno li accolga elaborandoli alla luce della propria fede e dell’ineliminabile dubbio… |
14-11-2012, 10.22.28 | #27 |
Ospite abituale
Data registrazione: 26-01-2008
Messaggi: 175
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Riferimento: Ragione e Razionalità
Non verità ma dubbi è mia intenzione seminare, perché la Verità non può essere comunicata nella sua essenza. Dubbi su tutto ciò che a verità non corrisponde. Nessuno può risparmiare ad altri la fatica che spetta ad altri di fare, ma è possibile esporre conseguenze logiche dei princìpi universali, e saranno le intelligenze a volere, oppure no, considerare quanto esposto. Non sarà inutile ripetere che nulla di quanto scrivo mi appartiene o corrisponde a mie idee o supposizioni personali. A volte commetto degli errori, e ne ho appena scoperto uno su uno scritto che ho inviato el sito e che correggerò appena sarà pubblico, ma sono sbagli da ascrivere alla mia incapacità di tradurre, nella più rigorosa correttezza e aderenza, ciò che vedo.
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15-11-2012, 19.03.38 | #28 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Ragione e Razionalità
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Solo un passo indietro possiamo fare, lasciare spazio e attendere. Affinché una voce si faccia udire. Una voce, che potrebbe non giungere mai… La tua grande passione ti fa esporre conseguenze logiche dei principi universali come "verità" che occorre prendere o lasciare. Sebbene la Verità non possa essere comunicata nella sua essenza, e secondo me neppure conosciuta, queste tue conseguenze logiche sono comunque esposte come “verità”. In questo modo ritengo che difficilmente le “intelligenze” faranno un passo indietro, mettendo in discussione ciò che ora considerano erroneamente vero. Poiché l’obiettivo non è di raggiungere una comprensione oggettiva, ma di riuscire a percepire ciò che è, non è sufficiente svolgere un processo logico, razionale. Occorre effettuare un salto e vedere. Che ci capiti l’occasione per il salto non dipende da noi, perché è un dono. Possiamo solo predisporci ad accoglierlo, se mai arriverà. |
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20-11-2012, 18.58.10 | #29 | ||
Moderatore
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Riferimento: Ragione e Razionalità
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In altre parole: puoi spiegare in modo a me intelligibile come funzionano le cose nella realtà o è indispensabile vedere in prima persona? Grazie in anticipo per l'eventuale risposta. |
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23-11-2012, 20.42.17 | #30 | ||
Ospite abituale
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Riferimento: Ragione e Razionalità
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Io leggo questo post in ritardo, ma devo correggere il misunderstanding contenuto nella citazione che mi riguarda. Citazione:
E noto al colto ed all'inclito che la computer-imaging utilizzata nella scansione/mappatura cerebrale, può individuare le zone attive (accese) relative a determinate tipologie di pensamenti, di emozioni, vulnus, ecc... In particolare, con le tecnologie del tipo detto,(fRM),si individuano le zone non attive per interventi traumi, ictus, tumori o degenerazione neuronica in genere, ecc...e molto altro. Qualcosa del genere si fa, o si faceva, inserendo adeguate sonde nel cervello dele cavie (scimmie), oppure negli interventi sul cervello a "cielo aperto", ove, con maggior dettaglio, si individuano piccole zone neuroniche della corteccia attivate o meno per specifici stimoli. Certo nessuno pensa di rilevare e interpretare specifici pensieri e certo non la filsofia di Severino...raffrontata agli exploit di Hegel. Mi auguro che il resto del post, che non ritengo di mia attuale pertinenza commentare, non sia condotto con altrettanta leggerezza. Ultima modifica di ulysse : 24-11-2012 alle ore 13.10.33. |
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