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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
22-11-2011, 17.22.12 | #12 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-01-2011
Messaggi: 747
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Riferimento: La morale dell'indifferenza
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23-11-2011, 19.57.09 | #13 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 12-04-2011
Messaggi: 630
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Riferimento: La morale dell'indifferenza
Citazione:
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25-11-2011, 21.31.08 | #14 |
Ospite
Data registrazione: 24-11-2011
Messaggi: 9
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Riferimento: La morale dell'indifferenza
Guarda io credo che il discorso sia molto più semplice. Però prima di tutto devo specificare che Gramsci era un "politico" e quindi inevitabilmente il suo modo di ragionare era totalmente diverso ed incompatibile rispetto a quello dei filosofi.
Ma a parte questo, io credo che l'indifferenza sia il pane degli ignoranti. Cioè,proprio come Eraclito diceva che i dormienti credono che la realtà sia quella che li circonda e non trovano il logos,così oggi chi è indifferente si ferma all'apparenza e non cerca il vero significato e perchè delle cose |
26-11-2011, 01.19.27 | #15 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-01-2011
Messaggi: 747
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Riferimento: La morale dell'indifferenza
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28-11-2011, 21.23.41 | #16 |
Ospite abituale
Data registrazione: 21-02-2008
Messaggi: 1,363
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Riferimento: La morale dell'indifferenza
...del valore dell'esempio...o della convenienza:
Si dice che in una organizzazione di "umani", sia essa: negozio, azienda, agenzia, associazione senza scopo di lucro, team, popolo, etnia, ecc...sia sufficiente un minimo di un 10% di migliori di livello ottimale per far migliori anche gli altri se la cosa è percepita come convenienza. Ma si dice sia vero anche il contrario: un 10% di pessimi...rende pessimi tutti gli altri...se il non essere pessimi non è percepito come scopo da perseguire. Il leader suscitatore di virtuosità deve saper rispondere costruttivamente alle seguenti domande e concvincere...ovviamente: 1)- serve ed è ultile essere meglio? si! 2)- serve ed è utile essere peggio? no! e perseguire nella direzione definita! Quindi, nonstante le dinamiche sociali siano per lo piu imprevedibili, non siamo soli: siamo comunque interdipendenti...anche nella indifferenza o non indifferenza...nella nosta Vision globale! Il nostro personale contributo può essere comunque determinante e indirizzante se lo vogliamo e se lo sappiamo fare...se non siamo indifferenti...in sefinitiva se siamo migliori!. Ultima modifica di ulysse : 29-11-2011 alle ore 12.28.31. |
29-11-2011, 12.27.37 | #17 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-01-2011
Messaggi: 747
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Riferimento: La morale dell'indifferenza
Citazione:
In termini sociologici mi pare si parli in termini di gruppo, e la qualità più importante di un gruppo è la sua coesione. La coesione è data, presumo, da unità di intenti ed identificazione con il gruppo. Tanto più gli appartenenti al gruppo si identificano nell'identità del gruppo e sono accomunati dagli stessi interessi e tanto più il gruppo sarà coeso. Un gruppo con un alto tasso di coesione ragiona come fosse un unico individuo. Nel contesto di una società comune di cui facciamo parte e nella quale includiamo tutti gli altri con parità di doveri e diritti, perchè si abbia comunità di intenti ed identificazione nel gruppo sociale occorre che ci siano valori e ideali da condividere. Per difendere nel tempo i propri ideali e valori le società civili, mi pare, creano delle istituzioni. Queste istituzioni per poter rappresentare degnamente gli ideali e valori che simboleggiano devono avere credibilità. Le maggiori istituzioni, ossia gli stati, sembrano orientati a smarrire le loro origini e la loro storia, occupati dall'idea di unirsi in una confederazione continentale e forse poi mondiale che, a parer mio, non farà altro che rendere più ingovernabili le società che ne faranno parte e rendere l'individuo sempre più smarrito perchè non ci sarà più differenza fra un compaesano, o un concittadino ed un amercano o un russo o un finlandese: saremo tutti cittadini del mondo, ma non più in senso astratto bensì concretamente. Per identificarmi con la mia civiltà come dovrei considerarmi oggi, un italiano, un cittadino europeo o un abitante del mondo? |
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29-11-2011, 12.53.11 | #18 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 21-02-2008
Messaggi: 1,363
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Riferimento: La morale dell'indifferenza
Citazione:
E' vero, comunque, che una società di migliori è migliore...nonostante le dinamiche sociali non sempre siano prevedibili. L'interazione con la società, comunque, è imprescindibile: la società ci condiziona e noi condizioniamo la società...in contemporanea... quasi in simbiosi. Che poi la cosa parte di lontano ed è come definire se è nato prima l'uovo o la gallina. |
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29-11-2011, 20.30.51 | #19 |
Ospite
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Riferimento: La morale dell'indifferenza
l'indifferenza,intesa in senso astratto e filosofico, siamo noi. Soprattutto per quei filosofici greci,i primi anzi tutto, l'indifferenza erano gli uomini comuni. L'indifferenza non era non curanza , l'indifferenza era la non ricerca del logos. L'indifferenza di cui tu parli è più riconducibile a qualcosa di sociale o politico.
Ma comunque, l'indifferenza in nessun caso è positiva,che si tratti di superficialità o che si tratti di non impegno politico e o sociale. Però l'indifferenza non è la morte del pensiero, perché l'indifferenza è uno stato di equilibrio. Non stiamo scegliendo di non agire,pur sapendo. Quando qualcosa ci è indifferente,non ci fa ne caldo ne freddo. Se la pasta al sugo ci è indifferente,non stiamo dicendo che non ci piace. L'ignoranza,ovvero assenza di cultura,è negativa. Ma l'indifferenza è solo uno stato di comune superficialità |
29-11-2011, 20.37.39 | #20 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 21-02-2008
Messaggi: 1,363
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Riferimento: La morale dell'indifferenza
Citazione:
Quì mi limito a notare che quanto ho espresso lo intendo valido per un piccolo team e oltre...fino a comprendere una etnia o l'intera specie di umani sul pianeta. Certo la cosa si fa via via più complessa, mano a mano che l'insieme diventa piu' onnicomprensivo, ma, come ebbe a dire Mao Tze Tung alla sua gente che intraprendeva la "Lunga Marcia" attraverso la Cina: Ogni marcia inizia con il primo passo: facciamolo dunque! |
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