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05-08-2011, 21.21.57 | #3 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 12-04-2011
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Riferimento: Homo oeconomicus
Citazione:
Questo comportamento, vero o presunto, in una donna anziana di duemila anni or sono, ci darebbe l’esatta misura di cosa sia la consapevolezza o coscienza dignitosa. Eppure, a rigor di logica, seppur la stessa non doveva essere stata un pozzo di conoscenza, era comunque consapevole dei propri diritti; dimostrando con quel comportamento audace: di sentirsi una libera cittadina e non una suddita. Mentre in sostanza, con la tua esposizione dobbiamo prendere atto che, nei millenni, vi è stata un’involuzione; e se così fosse condividerei pienamente il tuo pensiero. Allora possiamo affermare che: i vari poteri con gli imperatori, i Re, i dittatori, le democrazie ecc. non hanno fatto altro che diminuire la coscienza di noi “sudditi”sui nostri diritti. Ora, appellarci a Internet con la speranza di riacquistare la nostra consapevole dignità la vedo dura, perché chi ha in mano il potere avrà sempre modo e maniera per modificare, a proprio favore, tutte le consapevolezze che potremmo ottenere con una comunicazione libera e di massa. Tanto più che alla fine bisognerebbe scendere sempre in piazza, se veramente ci tenessimo a riprenderci la nostra consapevole dignità, per trasformare lo sciocco mercato razionale, in un intelligente mercato morale. Oggi, sembra che a questo passaggio possono aspirare solo quei paesi che non sono stati ancora ingabbiati dentro le maglie elettro saldate dei Mas media e che, oltre alla molta fame di pane, hanno molta fame di vera libertà. Ultima modifica di Tempo2011 : 06-08-2011 alle ore 08.07.53. |
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06-08-2011, 09.41.09 | #4 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Homo oeconomicus
Citazione:
Gli economisti pare non ragionino in quel modo. Dai miei studi (parziali) vien fuori questo: non è possibile migliorare le condizioni di un soggetto senza peggiorare le condizioni di un altro. Questo concetto è largamente usato in economia (vedere "ottimo paretario"). La base da cui partire quindi per un mercato efficiente è la concorrenza pura. Questo permette di trasferire i beni nelle mani di chi sa sfruttarle al meglio. L'efficienza della produzione, degli scambi ecc. però non danno alcuna indicazione sulla distribuzione dei beni. E' possibile quindi che perchè ci sia il massimo dell'efficienza alcuni ottengano e detengano 10 e altri nulla. Il massimo della efficienza di mercato quindi può determinare povertà. Chiaramente questo non è una situazione che potremmo definire di etica sociale. Il mercato con l'etica fa a botte. A. Sen ha invece ulteriormente rincarato la dose, sostenendo (e dimostrando) che è inconciliabile l'efficienza (di cui parlavo prima) e la libertà. Ciò che chiamiamo quindi "liberismo" (lo sentiamo in questi giorni), o libero mercato è un (lo dico io) "falso ideologico". |
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08-08-2011, 22.40.39 | #5 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 12-04-2011
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Riferimento: Homo oeconomicus
Citazione:
Questa dovrebbe essere la teoria vincente in una società che è entrata nel terzo millennio, poiché la storia insegna che affamando la massa, per puro egoismo, l'economia ristagna e va in malora, alla faccia di tutti: ricchi e poveri. Infatti, se io produco vetture, o qualsiasi altro bene di consumo, lo devo programmare (anche nella globalizzazione), per utenti che possono acquistarlo, altrimenti è inutile produrlo; e quello che sta accadendo ne è la conferma. Questo, oltre a quel meccanismo di concorrenza pura che, secondo me, fa parte di una strategia commerciale a favore del compratore. Allora, a mio modo di vedere, non bisognerebbe essere degli economisti per comprendere certi meccanismi di mercato. Per altro, con la metafora della vecchietta dell’imperatore Adriano, volevo evidenziare come ai giorni nostri abbiamo perso il senso dei nostri diritti, mentre i regnanti hanno aumentato a dismisura i loro. In sostanza, a questa forbice divaricante, come ripeto, hanno contribuito tutti i sistemi di governo che abbiamo avuto fino ad ora. Infatti, oggi, chi si permetterebbe di andare sotto il Quirinale per avvisare la guardia di turno di voler parlare con il Presidente della Repubblica, o quello del consiglio o con il papa? Ci vogliamo provare? Ultima modifica di Tempo2011 : 09-08-2011 alle ore 03.45.49. |
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09-08-2011, 03.25.24 | #6 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Homo oeconomicus
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In economia esistono un mare di teorie. Certamente gli economisti classici e neo-classici partivano dall'ipotesi di un attore razionale. Ma già Adam Smith parlava di animal spirit e soprattutto negli ultimi decenni sono numerosi gli approcci "non-razionali" allo studio dell'economia. A questo proposito consiglio di leggere Akerlof e Shiller che propongono in chiave aggiornata una teoria degli spiriti animali basata su cinque aspetti: - la fiducia; - l'equità; - la corruzione ed il comportamento antisociale; - l'illusione monetaria; - le narrazioni. |
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09-08-2011, 19.59.33 | #7 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Homo oeconomicus
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Grazie per l'informazione, se mi capita di trovarlo in libreria magari ci faccio un pensierino. Una piccola parentesi. Stavo cercando di capire cosa ha portato ai disordini londinesi che si sono allargati ora a tutta la Gran Bretagna. Da una prima valutazione a naso credevo fosse una questione anche "economica", cioè di gente che non ha soldi è in un disagio sociale ecc. Uno dei commenti (di una londinese che vive nelle zone da cui è partito il primo scontro) che mi ha disorientato è stato: sono ragazzini che non sanno cosa fare e girovagano per le strade. L'occasione ha fatto l'uomo ladro ed hanno inscenato una protesta. Bha... Mi sembra una valutazione poco veritiera, e se fosse questa soltanto, davvero inquietante. Mentre leggevo e studiavo, per conto mio, cosa muove l'economia, è spuntato il concetto di welfare. Premettendo che l'economia si muove secondo il libero mercato e stabilendo che questo porti anche alla povertà, il welfare ha lo scopo proprio di ristabilire l'equilibrio. Concetto nato (guarda caso) proprio in Inghilterra nel 1600 (fonte questa volta wikipedia). Nel dopo guerra nasce (sempre in Inghilterra) una fase nuova di welfare che ha mantenuto l'equilibrio fino proprio agli anni ottanta-novanta, quando questi sistemi entrano in crisi per questioni economiche. In pratica il libero mercato per rimanere in equilibrio deve pagare un prezzo economico con il welfare. Oggi sembra ci sia una tendenza a tagliare il welfare...per motivi economici; ma se si mantiene il libero mercato e si taglia il welfare, l'equilibrio si rompe, ed è questo forse uno dei motivi che si legano agli scontri londinesi e no fantomatici ragazzini che non hanno nulla da fare. |
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09-08-2011, 20.55.26 | #8 | |
Moderatore
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Riferimento: Homo oeconomicus
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E invece ha preso piede la bizzarra teoria che bisogna dare più soldi ai ricchi, vedi sgravi fiscali di Bush confermati da Obama, perché la spesa dei ricchi risolleva l'economia più della spesa dei poveri. Normalmente chi sostiene questa teoria è ricco. |
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10-08-2011, 17.04.27 | #9 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Homo oeconomicus
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Ci sono alcune condizioni da valutare. L'occidente è indebitato. Spende di più di quello che ha nei propri forzieri e se non fa qualcosa prima o poi i debitori busseranno alla porta. Ma in mano a chi è oggi il danaro? Se fosse in mano al ricco che lo investe per esempio per una impresa, almeno ci sarebbe un equilibrio tra crescita economica e lavoro. A me sembra che oggi il danaro non ce l'abbia nemmeno l'imprenditore, ma si sia spostato tutto (o quasi) nelle mani di pochi altri. Non voglio dire più di quello che so... ma ho l'impressione che questi che hanno in mano il denaro, lo abbiano attirato nelle proprie mani con qualche gioco di prestigio e lo hanno fatto sparire, per poi farlo ricomparire quando c'è da guadagnare...speculando in borsa, oppure prestandolo a tassi altissimi. Una delle istituzioni che mi vengono in mente (che fanno questi giochetti) sono le banche! Le assicurazioni! ecc. Questi signori (perchè poi si nascondono dietro l'apparato) possono prestarti tutto quello che vuoi, basta che tu metta sul piatto qualcosa come garanzia. L'Italia cos'ha? Il Colosseo? Questi sono capaci di chiederti il Colosseo come garanzia. Cioè prima ti mettono in ginocchio chiedendoti tassi da usura, e poi ti tolgono anche le mutande. Sarebbe il caso quindi di non chiedere prestiti... cioè di vivere con quello che si ha. Ma è questo il problema, a me sembra che il denaro non venga più speso per creare imprese, ma per le speculazioni. Non per il lavoro (perchè anche un imprenditore lavora)...ma per il guadagno fine a se stesso. |
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10-08-2011, 20.48.07 | #10 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Homo oeconomicus
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E' vero, ognuno sostiene la teoria che gli conviene: si tratta solo di non eccedere...in medio stat virtus! Il cosiddetto "centro" politico dovrebbe coltivare questa virtù e mantenere l'equilibio, il guaio è che solo in tempi di vacche grasse ci riesce. In tempi di vacche magre le spinte centrifughe prevalgono e tendono a pencolare o da una parte o dall'altra: 1)- la sinistra tassa i ricchi che poi non potranno investire e riavviare la produzione 2)- la destra taglia il Welfare rendendo i poveri sempre piu' poveri di modo che non potranno comprare rendendo inutili gli investimenti dei ricchi. 3)- il centro opera su entrambe le parti, ma in modo sempre troppo blando per influire... ed è ancora peggio. Credo che essenzialmente si tratti sempre di destra e di sinistra che però non devono divenire estreme se la cosa riesce. Se non riesce le estreme diventano sempre più estreme, o da una parte o dall'altra, fino alla rivoluzione, ai tafferugli, agli scontri, agli incendi.... via via che le cose tendono a peggiorare: per questo c'è sempre qualcuno di pronto (carne da cannone, si diceva) anche se non sa perchè. E' come quando parte il primo pugno nei bar dei film western. Il lavoro degli economisti (dei ministri e dei governi nei casi specifici) è quello di cercare di puntellere questi pencolamenti: in genere non ci riescono! Non ci riescono perchè si tratta di governare il caso che ad un certo punto non è più semplicemente caso economico, ma di irrazionalità umana di fronte ad un pericolo sconosciuto, ma chiaramente percepito...come una mandria di bufali che percepisce il fumo e fugge tutto travolgendo: qualcosa del genere deve succedere nelle borse quando dalle parole di un premier fiutano il pericolo...immaginario o reale che sia. Doppo tutto gli economisti dovrebbero rassegnarsi e limitarsi a coprire il ruolo del meteorologo che non modifica il tempo che fà, ma lo descrive e, nel migliore dei casi, lo prevede. Mica è roba de niente prevedere il tempo: se lo sai non vai al mare...oppure ti porti l'ombrello! Temo pero che per l'economia di carta occorra un ombrello complicato assai! La mia opinione di "non economista" è che finchè l'economia avrà riferimenti finanziari e non produttivi, finchè la carta o i grafici dei coputer prevarranno sui prodotti, finchè basterà la parola di uno speculatore per fare la fortuna o la sfortuna di una entità produttiva di migliaia di operai...le cose andranno sempre male. Mi chiedo: possibile che non si possa ritornare all'economia reale? Perchè le aziende sono condotte sempre piu' da amministratori e finanzieri e non da tecnici, inventori, ricercatori, progettisti, ingegneri, ecc...? Ecco.... ci vorrebbe una rivoluzione...scontri e tafferugli per le strade! tanto sembra che per ottenere qualcosa non ci sia oramai altro modo! PS.: Ovvimente sappiamo bene perchè non si torna all'economia reale: è molto più semplice e redditizio comprare e vendere cento volte un carico di greggio in mare nel suo periplo dell'Africa, stando comodamente seduti in un uffico di Londra davanri al computer...piuttosto che seguirne tutto l'iter estrattivo, ecc... |
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