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25-04-2012, 15.55.54 | #122 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 11-10-2007
Messaggi: 663
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Riferimento: spazio e vita
Citazione:
Infatti non si comporta allo stesso modo, e la natura della propagazione non è solo apparentemente diversa, ma lo è sostanzialmente. Un aereo "trascina", nel suo moto, l'aria che esso contiene, quindi la propagazione del suono viene influenzata da tale moto; non è un mistero che i rumori provenienti dal retro di un aereo giungono attutiti. Se l'aereo supera la velocità del suono, le onde sonore provenienti dal retro non raggiungono mai un passegero posto in testa. La luce di 2 lampade identiche, una in testa ed una in cosa all'aereo, verranno viste identiche da qualsiasi osservatore a bordo, qualunque sia la velocità dell'aereo (e questo lo dicono le equazioni di Maxwell, senza scomodare la relatività), oltre a tutti i famosi esperimenti (falliti) eseguiti per rilevare il famoso "trascinamento" dell'etere. Se tu potessi cavalcare un'onda luminosa, vedresti o no la tua immagine riflessa su uno specchio che tieni davanti al tuo volto ? Pensa ai paradossi (quetsa volta veri) che sorgono se la tua risposta fosse "no". |
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28-04-2012, 18.52.45 | #123 | |
Moderatore
Data registrazione: 12-09-2004
Messaggi: 781
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Riferimento: spazio e vita
Citazione:
...non ti seguo Eretiko...io sono a casa mia e sento la voce di mia moglie chiara , troppo chiara... e tutt'altro che "attutita"...eppure, insieme alla mia casa, so di muovermi a velocita' molto elevate ( quasi aereomobilistiche) rispetto ad un igloo di un mio omologo inuit... ...perche' in un aereo dovrebbe essere diverso??; riguardo a Maxwell...mah...da quel poco che so, davvero poco, ...non chiederei il suo aiuto per spiegare l'effetto doppler luminoso, ...Einstein puo' aiutarci, forse, un poco piu' di lui......ma solo poco...credo...a risolvere i miei dubbi; per rilevare,poi, il trascinamento del mitico etere ...credi davvero che gli scrupolosi scienziati di fine secolo xix abbiano misurato precisamente frequenze sopra sistemi di riferimento con velocita' relative quasi luminali......? loro cercavano di capire perche' la luce avesse sempre la stessa velocita' rispetto a tutto...le frequenze luminose cominciavano solo allora a dare i loro primi grattacapi...ed Edison aveva appena inventato le lampadine del nostro fantascientifico esperimento...; a cavallo di un'onda luminosa , invece, nessuno ancora sa cosa si possa vedere...ma non mi stupirei di assistere ad un completo stravolgimento dimensionale dell'universo che conosco; perche' se davvero dovesse esistere "un qualche riferimento" ( non per forza tridimensionale o 4dimensionale..etc..) univoco (newtoniano) dello spazio in cui ci muoviamo...e riuscissimo a stabilizzare un moto siffatto assoluto in un unica siffatta direzione...portando quella velocita' a valori elevatissimi ( rispetto alla Terra, probabilmente, vedremmo traslare e rutoare all'impazzata il corpo soggetto a quel moto assolutamente lineare, poiche' e' facile aspettarci che il nostro moto "assoluto" terrestre non sia affatto "lineare" rispetto a quel tipo di spazio assoluto...)..allora potremmo verificare se la frequenza luminosa nell'effetto doppler relativo alla luce sia legata al moto relativo della sorgente che emette quella luce rispetto a chi la osserva, oppure, come credo, sia totalmente slegata dal moto della sorgente cosi' come lo e' la velocita' della luce, e legata solamente al moto relativo fra fronte luminoso e osservatore che relativamente o meno investe o rifugge quel fronte luminoso; se questo fosse vero...nel guardare il darby milan inter su di un riferimento "assolutamente" quasi luminale ...ci sarebbe il rischio di invertire le squadre a seconda della direzine in cui guardiamo la paritia... |
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26-07-2012, 23.24.43 | #124 |
Moderatore
Data registrazione: 12-09-2004
Messaggi: 781
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Riferimento: spazio e vita
un' altra singolare riflessione sullo spazio in relazione alla nostra vita di tutti i giorni e' la semplice constatazione che ogni nostro modo di pensarlo e' connotato , diciamo cosi', orizzontalmente, anziche', come sarebbe piu' logico, verticalemente in profondita'; abbiamo una idea di spazio leopardiana e un po' romantica che ci ha portato ad immaginare dapprima infiniti spazi al di la' di ogni limite, e poi, per le stesse ragioni, ma, rimanendo a guardare orizzontalmente solo nella direzione della solita siepe, abbiamo tolto ogni limite ad uno spazio che i nostri occhi esigono finito; ora ,la scienza ci dice che il volume del nostro universo e' finito,e che se guardassimo oltre alla famosa siepe finiremmo sempre e solo per vedere noi stessi, o meglio, noi stessi che osserviamo noi stessi... , e in tutto questo, il paradosso dell'inifinito spaziale verrebbe apparentemente meno e salverebbe la nostra logica intuitiva se non ci accorgessimo del nodo ostico dell'infinito dimensionale, e di un modo profondo e verticale di scrutare il mondo, distogliendo gli occhi dalla siepe e puntandolisul formicaio sotto i nostri piedi; ok...il volume dello spazio in cui viviamo sara' pur finito , avra' un valore, ma quanto sara' grande quel numero? ma soprattutto ...quanto puo' essere piccolo quel numero? ci possiamo davvero fermare ad una mitica particella ed esultare sopra di essa per la finitudine della nostra tranquillita' razionale? ...no di certo; continuiamo a sentirci persi fra l'infinito del tutto e quello del nulla, fra l'infinitamente grande e l'infinitamente piccolo, fra questi due estremi il cerchio non e' chiuso da alcuna legge relativistica; la nostra logica intuitiva esige quindi di sapere come l'infinitamente piccolo possa relazionarsi all'infinitamente grande e dove queste due immensita' si incontrino per poter capire in quale luogo fra esse noi ci troviamo.
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03-10-2012, 01.10.05 | #125 | |
prof
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Riferimento: spazio e vita
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