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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
29-07-2009, 10.07.05 | #5 |
Ospite abituale
Data registrazione: 25-07-2009
Messaggi: 43
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Riferimento: Riflessioni sull'esistenza: Una storia già scritta nell'infinito.
Mi e venuta in mente un altra cosa:
Se io sono fuori dal tempo poichè la mia pescezione la mia identità è fuori dal tempo, allora sono esistito sempre. E' come se fossi il nulla(appunto perchè fuori dal tempo), ma il nulla che sente che percepisce! Il nulla esiste ma non esiste perche la percezione stessa sembra aver origine dal nulla. Secondo me si può affermare che il nulla non esiste, l'anima è il nulla, L'entità che percepisce che prova emozione è il nulla, cioè l'anima. |
12-08-2009, 10.00.23 | #6 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-08-2009
Messaggi: 52
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Riferimento: Riflessioni sull'esistenza: Una storia già scritta nell'infinito.
Citazione:
il tuo paradosso cade semplicemente perchè l'universo per arrivare dove è oggi non ci ha messo un'infinità, ma niente di più e niente di meno del tempo che ci ha messo. quello che non capisco è: perchè la logica ha fallito? |
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14-08-2009, 12.55.26 | #7 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 25-07-2009
Messaggi: 43
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Riferimento: Riflessioni sull'esistenza: Una storia già scritta nell'infinito.
Citazione:
Come sarebbe a dire? se l'universo non nasce da un punto preciso nel tempo perchè cosi è: il Big bang non è altro che far partire la storia da quando 'uniiverso era un puntino, ma ci sarà sicuramente stata una situazione precedente e comunque un qualcosa che ha fatto esplodere quel puntino, e ci deve essere stato pure per forza qualcos' altro cha ha fatto si che questo qualcosa abbia fatto esplodere quel puntino e così si va avanti all' infinito.... il paradosso nasce dal fatto che l'infinità non è di per se compiuta, quindi se te dici che ci ha messo il tempo ci ha messo non torna perchè se ci ha messo un infinità (come si prova dal ragionamento che ho fatto prima) si ha un controsenso. un infinità non è un quantità, bensì l'indicazione che una cosa andra sempre avanti senza stop. Ultima modifica di Giuppe : 14-08-2009 alle ore 19.09.05. |
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14-08-2009, 18.12.09 | #8 |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-08-2009
Messaggi: 52
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Riferimento: Riflessioni sull'esistenza: Una storia già scritta nell'infinito.
non vorrei sembrare scortese, ma non riesco a capire il tuo ragionamento dov'è. se tu che dici che l'universo ci ha messo un'infinità, ma non è vero. tu prendi in considerazione il tempo come se fosse un valore assoluto, invece è relativo. non puoi chiederti cosa c'è prima dell'inizio, non ha senso; mentre ha senso chiedere cosa è successo ieri perchè, a differenza dell'inizio, ieri non ha fondato il tempo. l'universo non nasce da un punto preciso nel tempo, ma all'inizio del tempo.
se tu dici che l'infinito non è una quantità, non puoi dire che l'universo fin'ora ha vissuto un'infinità, perchè così facendo riduci l'infinito ad una quantità di tempo delimitata. ma comunque la mia domanda era un'altra: perchè la logica ha fallito? in cosa? |
14-08-2009, 19.45.37 | #9 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 25-07-2009
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Riferimento: Riflessioni sull'esistenza: Una storia già scritta nell'infinito.
Citazione:
Chi l'ha detto che il tempo è nato con l'universo? A me questo non torna propio. Prima cosa chi ha detto che l'universo è nato con il big bang, quando era un puntino era pur sempre qualcosa. quando era un puntino il tempo non passava? e poi comunque questo puntino chi c' la messo li come è nato? lo vedi che si va sempre a ritroso nel tempo? dire che non esiste il tempo è un astrazione, il tempo nella nostra realtà vi è ed è smplicemente una convenzione per dire che c'è stato un prima e che ci sarà un dopo. Quindi secondo ma affermare che il tempo prima di un determinato giorno non esisteva è un concetto privo di logica. |
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14-08-2009, 22.03.45 | #10 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 03-12-2007
Messaggi: 1,706
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Riferimento: Riflessioni sull'esistenza: Una storia già scritta nell'infinito.
Citazione:
Secondo me ti sbagli, al tempo si da sempre un valore assoluto e se vogliamo destabilizzare ciò, dovremmo essere molto più categorici. Ogni uomo saprà che il tempo è sorto nel passato, e a questo gli si da un valore assoluto. Anche se nessuno può esserne certo! Chiedersi cosa c'era prima del tempo è assurdo certo, come sarebbe assurdo chiedersi cosa c'era prima che mi chiedessi cosa c'era prima. Relativamente a me, quando non esistevo, cosa esisteva? E' razionale chiederselo? L'unica cosa certa è che, relativamente a me, il tempo è sorto quando sono nato io; perché credere ad un big bang, nel mio passato, quando non c'ero ancora? Perché dovrebbe aver senso credere che prima di me ci sia stato altro oltre me? Io sono il mio tempo, quando non ci sarò più non ci sarà alcun tempo. |
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