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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
16-06-2009, 11.08.33 | #2 | |
like nonsoche in rain...
Data registrazione: 22-09-2005
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Riferimento: Eutifrone: Il Dilemma sull'Assolutismo Morale Religioso
Questi dilemmi sono comuni nella filosofia di Platone poiché egli considerava necessario per l'esistenza stessa della filosofia, oltre che per la fondazione della morale, così come del discorso dialettico, politico, etc., il postulare un mondo separato ed ontologicamente superiore, ma in rapporto (che egli stesso si rendeva conto problematico) con il mondo mutevole del divenire.
Citazione:
Se Dio avesse creato una legge morale totalmente opposta a quella attuale, ed avrebbe potuto nell'ipotesi suddetta, noi non avremmo avuto un metro (“meta-morale”) di paragone con cui confrontarla, così come in realtà non lo possediamo ora; adesso, come in quel caso, sarebbe stata ugualmente espressione del divino e non avremmo percepito una -profonda- frattura con il volere assoluto. Dunque, dal punto di vista di Platone, nonostante quello che è il fondamentale dilemma del rapporto tra piano reale umano e piano reale ideale (di cui lui stesso si rendeva conto come evidenziano i Dialoghi), è necessario postulare l'esistenza di una morale assoluta che permetta di fondare la morale che agisce tra gli uomini, una morale che in quanto tale deve essere necessariamente, secondo Platone e per i millenni successivi, universale ed oggettiva. Poiché non era concepibile una morale fondata interamente sull'essere umano, vista la mutevolezza del suo carattere, la pluralità del suo agire e gli errori a cui i sensi lo spingono. Come partecipa l'uomo al mondo ideale ed oggettivo necessario, secondo Platone, al vivere in comune, effettivamente è rimasto il “più grande problema” (parole sue) della sua filosofia, che egli tenta di risolvere argomentando che la filosofia stessa altrimenti non potrebbe darsi. Ovvero, pur riconoscendo le difficoltà, Platone non poteva rigettare l'”assolutismo morale”, tant'è che è stato accusato, non so quanto a ragione, di essere un totalitario mascherato da “democratico” (tra virgolette in quanto, come Aristotele, era contro la democrazia come forma di governo). |
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16-06-2009, 15.04.09 | #3 |
Ospite abituale
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Riferimento: Eutifrone: Il Dilemma sull'Assolutismo Morale Religioso
“Una cosa non é santa perché amata degli dei , ma é amata dagli dei perché é santa”
Se la legge morale viene dagli dei, se essi la promulgano, è santo chi rispetta quella legge. Prima viene la legge degli dei, che è la volontà degli dei, poi viene l’essere che deve conoscerla e quindi adempierla. Santo è chi rispetta la legge degli dei ed è perché rispetta la legge che è amato dagli dei ed è detto santo. Quindi si può dire. chi è santo ( in quanto osserva la legge) è amato dagli dei. Quando si dice: gli dei amano chi è santo, equivale a dire, gli dei amano chi rispetta la legge. Se santo fosse una qualifica indipendente dalla legge degli dei allora bisognerebbe dire cosa significa santo. Mutatae mutandis, Guglielmo di Ockham …. ripresenta, con un paradosso, una analoga situazione dialettica. Credo che si fraintenda spesso la sua intenzione. Scusare se sono stato un poco "ermetico", è la fretta , (credo che Epicurus capirà), eventualmente avremo occasione di "implementare" la discussione. Ultima modifica di Giorgiosan : 16-06-2009 alle ore 16.47.47. |
16-06-2009, 17.06.26 | #4 |
Ospite abituale
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Riferimento: Eutifrone: Il Dilemma sull'Assolutismo Morale Religioso
Il dilemma dell’Eutifrone rimane in fondo un tipico esercizio socratico-filosofico, che non può sottrarre il divino a come lo intendevano comunemente i greci, cioè in quelle forme sempre disposte a partecipare senza rossori alle vicende umane, mettendo da parte ogni superiore idea morale. Le idee platoniche, quando verranno, saranno anche un tentativo di correggere o riformare la religiosità greca. ma per ora la questione non poteva che rimanere nelle aule filosofiche. Tutt’altra cosa avviene nelle civiltà religiose, e basta pensare ad Abramo cui Dio ordina di uccidere il figlio e la bibbia fa capire che seppure a malincuore egli avrebbe obbedito….E ancora oggi vediamo che il problema di Eutifrone si può porre in maniera lancinante, di fronte a ciò che compiono uomini che obbediscono a Dio e non a eventuali codici o leggi morali. Naturalmente il difensore della religione cristiana ribatterà che la sua religione è diversa dalle altre – ma ne siamo sicuri? Perché chi ha ordinato di accendere i roghi del passato? Va bene, direte che Galileo non è stato bruciato, e che allo stato attuale neppure l’inquisizione si dà molto da fare…..ma questo dimostra caso mai che anche le religioni si evolvono e che il Dio di Abramo non è più il nostro. E questo non sgretola la pregnanza del problema di Eutifrone, che portato all’estremo suonerebbe così: vale più un dio o l’assoluto?
(Ho detto una volta che il vero nemico di Dio non è Satana ma l’assoluto, e qui ne abbiamo una prova. Tanto che il ragionamento potrebbe trovare una drastica soluzione, se non solo gli dei greci ma tutti gli dei (compreso quello ebraico-cristiano) sono troppo simili all’uomo per costituire modelli di verità o moralità assoluta. A meno di lasciar da parte le Bibbie (o meglio le chiese) e volgersi a quel Dio che trascende tutto – compreso quello che per noi è il bene ed il male. |
22-12-2010, 17.13.28 | #5 |
Ospite
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Riferimento: Eutifrone: Il Dilemma sull'Assolutismo Morale Religioso
x Epicurus:
se Dio è un essere infinitamente buono e giusto (perchè sceglie di esserlo, non perchè la natura gli imponga di esserlo), allora sceglierà una legge morale piuttosto che un altra in base a questa sua natura(di cui lui stesso si dota), non in modo arbitrario. Ossia la natura di Dio, a prescindere da qualsiasi considerazione morale, garantisce la validità delle leggi che impone al genere umano. Questo mi pare un argomento in favore dell AMR. Un altra considerazione: se le leggi morali traggono legittimità da considerazioni di tipo morale, queste ultime da dove traggono la loro legittimità, da altre considerazioni morali? Non è un serpente che si morde la coda? |
23-12-2010, 13.33.53 | #6 |
Ospite abituale
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Riferimento: Eutifrone: Il Dilemma sull'Assolutismo Morale Religioso
io non vedo il dilemma: Socrate pare mostrare in modo abbastanza efficace la prevalenza della relatività anche in questioni "divine" ( che poi divine non credo lo siano veramente, ma tant'è )
questo dilemma di Eutifrone ( che non conoscevo prima di questo topic ) mi pare proprio scartare la possibilità di questo "assolutismo". se dio è considerato solo uno allora si può -pensarlo- ma qualsiasi assolutismo, prendendo per esempio i regimi totalitari e dittature, è tale solo perché vi è una volontà incontrastata e ( apparentemente, forse ) incontrastabile. se le volontà "incontrastabili" diventano più d'una, ecco che si pone il dilemma della relatività della morale - in base alle singole volontà, che nell'esempio citato sono gli dei. assoluto è qualcosa che esiste solo laddove non c'è ( o non si vede ) contrasto. e anche nel caso del dio cristiano si potrebbe citare l'esempio di lucifero che pure essendo sottomesso a dio attraverso una libera scelta vi si oppone e mette in discussione quest'assoluto. dio lo precipita nell'inferno ma non lo distrugge; lucifero come il "male" ovvero il sovvertitore dell'ordine, ma tutto quello che fa è mostrare come la valenza di quest'ultimo sia data dalla volontà che lo sottintende ( dio in questo caso ) e che l'atto libero è sempre attuabile - l'ordine è nella testa, il mondo non segue un senso ma segue solamente ciò che le volontà creano, e chi riesce a dominare si costituisce come "assoluto" per cui mi pare che questo AMR di cui parli, non sia altro che la logica del più forte intesa nel senso puro e crudo sociologico e darwiniano, chi trova il modo di legittimare il proprio potere e naturalizzare i propri punti di vista ha sempre, storicamente, cambiato la morale. l'esempio migliore rimane la bibbia, che pure raccontando fatti che storicamente non sussistono, attraverso la presentazione di una volontà imperativa che sia pensabile realmente per le conoscenze di quel tempo ( naturalizzazione ) e legittimata dalle autorità, diventa assoluta. la prova è che nella società moderna dove la religione, eccezione per l'america, ha subito la differenziazione istituzionale che non le permette più di imporsi come "totalità", ha perso il suo significato assoluto e la morale è sempre più individualizzata, in corrispondenza delle credenze del singolo. questo significa che là dove non c'è credenza incontrastata l'assoluto non sussiste in nessun modo ( su scala sociale, a livello individuale è sempre possibile ) |
27-12-2010, 17.04.43 | #7 |
Ospite
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Messaggi: 7
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Riferimento: Eutifrone: Il Dilemma sull'Assolutismo Morale Religioso
x Soren:
Non mi pare il caso di accomunare l assolutismo delle dittature con l assoluto predicato dalle religioni: anche se è vero che una religione come il cristianesimo (per citarne una a caso) si è macchiata in passato di orrendi crimini nel tentativo di soffocare ogni voce contraria alla dottrina imperante, è però vero che oggi vince quella parte del cristianesimo che vuole diffondere il messaggio evangelico attraverso la persuasione, non con la forza. Anche l annullamento della volontà individuale prospettato da certe correnti mistiche è un atto di libera scelta, mentre nelle dittature la volontà individuale viene annientata che l individuo lo desideri o meno. Se il campo delle religioni è dominato da una logica competitiva, dove collochiamo le aperture tra cattolici e ortodossi, dove mettiamo il concilio vaticano II ? Sono solo operazioni di facciata? |
05-01-2011, 10.42.17 | #8 |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-01-2010
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Riferimento: Eutifrone: Il Dilemma sull'Assolutismo Morale Religioso
Bello ed interessante questo dialogo.
Che la morale si fondi sulla volontà degli dei è tutto da dimostrare, al di là del problema della stessa esistenza degli dei. Mi sembra che il fondamento dell’assolutismo morale religioso sia basato sulle sabbie mobili. Perché è giusto, perché è bene obbedire agli dei? Prima di affermare che la morale si fonda sulla volontà degli dei bisogna essere in grado di rispondere a questa domanda. Quindi la fonte della morale non può essere la volontà degli dei. |
15-01-2011, 15.08.17 | #9 |
Nuovo ospite
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Riferimento: Eutifrone: Il Dilemma sull'Assolutismo Morale Religioso
Inanzitutto buongiorno visto che sono un nuovo ospite
Perchè non considerare la faccenda da un altro punto di vista? In uno dei miei primi esami all'università lessi un concetto che con molto piacere ricordo:il Dio che si conosce nell'infanzia non viene mai dimenticato durante la vita,nonostante le scelte e i percorsi della vita. In un certo senso Dio è il primo fulcro morale a cui l'uomo mira,la Sua eccedenza rispetto al mondo finito e sensibile è in realtà un'antecedenza tanto concettuale quanto esistentiva.La laicità e la contingenza dei valori sono solo risultanti dell'evoluzione etica dell'individuo,dove la raison d'etre unica e primitiva può essere solo ed esclusivamente metafisica e teologica. Come nella fanciullezza dell'individuo,la pulsione che porta al diritto e alla morale è il dualismo agostiniano fra l'uomo e l'assoluto,cosi lo spirito della legge si è concretizzato dall'alba dell'uomo come tensione istintuale alla dilatazione dell'Io verso la socialità,tanto immanente quanto trascendente. Venendo alla questione,Dio nei suoi infiniti attributi incarna la legge stessa nella sua natura di pura essenza;non può che essere Dio il fondamento della morale,l'Ur-recht.A questo punto se una cosa sia santa perchè amata dagli dei,o sia amata dagli dei perchè santa,si viene a mostrare come un'unica questione,se si vuole hegelianamente accettare una certa forma dialettica e storica nell'affermazione dell'assoluto,e dunque dell'Ur recht.I vari e singolari sistemi morali,pur esistendo e persistendo non possono che rivedersi in luce della morale dell'assoluto e procedere verso di esso. Solo una personale convinzione. |
15-01-2011, 20.44.10 | #10 |
Moderatore
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Riferimento: Eutifrone: Il Dilemma sull'Assolutismo Morale Religioso
Credo sia meglio cercare di rispondere all'autore della discussione in dettaglio circa quelle che sono le sue argomentazioni, altrimenti il topic devierebbe dalla sua naturale e (giusta) impostazione.
Grazie |