Citazione:
Originalmente inviato da Noor
Giocare non esclude l’essere seri,comunque..non era questo il senso Franco..
Sono sempre serio,nel senso che non sto a scrivere cavolate,ma non lo faccio nel rispetto delle “ leggi” e magari vado OT,tutto qui..
Per il resto ..credo che un approfondimento unicamente storico-antropologico e che quindi non sia ermeneutico ,esulando dalla dimensione atemporale del Cristo (“Prima di Abramo,Io Sono”) non ha alcun senso,poiché non possiamo identificare Gesù ( corpo che nasce e che muore)con Cristo.
Altro dunque il senso da dare alla Morte e alla Risurrezione,ma non sono argomenti filosofici ove cioè possono vigere le "leggi filosofiche"..
Un filosofo che non faccia esperienza,che non viva il mistero,non può parlarne,poiché rimane alla buccia,ma non conosce la mela. E’ argomento mal posto,che può offrire solo risposte più che parziali,secondo me..
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Noor,
Il corsivo sarà tuo.
a parlare di gioco sei tu, così come a parlare di cavolate sei ancora tu. Te lo dico senza ambagi: non mi piace la maniera in cui stai conducendo la discussione. Ciò che mi interessa e non può non interessarmi è l'atteggiamnto di base con cui cui affronti il tema proposto da Socrate78. Sarò più preciso.
"Giocare non esclude l’essere seri,comunque..non era questo il senso Franco.. "
Un altro gioco. Cio che mi interessa è che non perdendo di vista il topic tu sia coerente almeno quando discuti con me. E qual'era il senso? Il senso era ed è la tua "pretesa" di tentare di
sottrarre legittimità al ragionamento attraverso il ragionamento. Questo il senso, Noor. Spero che scrivendo in tal maniera, tu riesca ad intendermi.
"Sono sempre serio,nel senso che non sto a scrivere cavolate,ma non lo faccio nel rispetto delle “ leggi” e magari vado OT,tutto qui.."
Ad usare l'espressione "cavolate" sei ancora tu, dopo quella di "gioco".
E non era davvero questo il senso, Noor, quando ho richiamato la necessità -in un forum come questo - di rispettare le leggi della logica. Le leggi non erano e non sono quelle del regolamento. Ecco un altro gioco.... Le leggi non sono quelle del regolamento del forum , bensì quelle che bisogna adottare più o meno implicitamente quando "si" partecipa ad un evento quale quello del forum di filosofia in "Riflessioni". A me non interessa più di tanto che tu vada off topic. Ciò che mi preme è la sottolineatura del modo contraddittorio in cui hai avviato la tua partecipazione a questo thread. E questa è l'ultima volta che lo scrivo: la tua "pretesa" è stata quella di rivendicare la superiorità della tua esperienza rispetto a quella della riflessione filosofica
attaverso il ragionamento. Ciò è contraddittorio e qui non puoi farlo, giacchè quest'ultimo è proprio l'organo per mezzo del quale l'esperienza filosofica si realizza. Spero davvero di non dovermi ripetere. Ad essere in gioco non sono le leggi del regolamento, ma quelle della logica filosofica.
Per il resto ..credo che un approfondimento unicamente storico-antropologico e che quindi non sia ermeneutico ,esulando dalla dimensione atemporale del Cristo (“Prima di Abramo,Io Sono”) non ha alcun senso,poiché non possiamo identificare Gesù ( corpo che nasce e che muore)con Cristo.
Un altro gioco?
- L'ermeneutica è in generale ogni tecnica interpretativa. Tu forse intendi riferirti alla tecnica interpretativa dei testi che "fondano" la tradizione giudaico-cristiana. E con ciò? Non puoi porre un alternativa fra approccio antropologico- storico ed approccio ermeneutico, perchè
non è assolutamente necessario che il secondo
non venga realizzato nell'orizzonte del primo. O forse sei dell'idea ( ragionamento, tesi, concetto) che un' ermeneutica dei "testi sacri" sia possibile soltanto a coloro che vi credono? Un approfondimento ermeneutico può essere legittimamente realizzato da chi fa professione d'ateismo. Ermeneutica e prospettiva antropologico -storica non stanno quindi in un rapporto di vicendevole esclusione.
- Tenti di far passare un altro giudizio in-fondato. Pensi davvero che che un approccio ermeneutico di fede, che un 'ermeneutica della fede" determini in quanto tale uno scarto tra la dimensione umana, storica, temporale di Gesù di Nazareth e quella a-temporale del "Cristo"?
- Quando ho introdotto la prospettiva antropologico- storica l'ho fatto con l'intento di includervi quella della fede. Il dato certo è l'uomo in carne ed ossa, l'uomo che crede e non crede , l'uomo che può credere e l'uomo che può non credere.
Il dato non certo è quello dell'esistenza autonoma dell'oggetto di quella fede, sicchè a comprendere l'esperienza di fede è l'esperienza umana e non viceversa. T'inviterei pertanto ad una maggiore cautela quando in un forum serio come quelo di "Riflessioni" pretendi di fare dell'ermeneutica di chi crede il fondamento di legittimità dell'ermeneutica di chi non crede.
L'atemporalità del "Cristo" è oggetto di fede, - oggetto, cosa in via di principio possibilmente non-immaginaria. La realtà ( temporalità) dell'uomo è oggetto della certezza filosofica. E' la prospettiva della fede ad essere inclusa in quella antropologica-storica e non il contrario. In definitiva: l'approfondimento ermeneutico in quanto
non essenzialmente ,necessariamente di fede, non può altrettanto necessariamente costituire il fondamento della verità dello scarto fra il Gesù storico (temporale) ed il Gesù divino (meta-temporale).
Franco