ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS |
|
Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
04-04-2012, 19.38.52 | #7 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 11-10-2007
Messaggi: 663
|
Riferimento: l'asino di Buridano
Citazione:
Eppure, che ci piaccia o meno, sembra proprio che le nostre azioni siano essenzialmente guidate dalla nostra parte "incosciente": per ogni azione "cosciente" ce ne sarebbero miliardi "non-coscienti". Probabilmente non è necessario invocare il destino o un creatore: semplicemente, in millenni di evoluzione, la nostra parte istintuale ha imparato molto bene a fare il suo mestiere, e ci guida nelle nostre azioni; e noi continuiamo ad attribuire, illusoriamente, un ruolo privilegiato e primario alla nostra coscienza. Un famoso scienziato, negli anni '30, teorizzò addirittura che l'uomo avrebbe raggiunto il punto evolutivo più alto proprio nel momento in cui le sue azioni fossero state completamente incoscienti. |
|
04-04-2012, 21.18.46 | #8 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-04-2004
Messaggi: 1,006
|
Riferimento: l'asino di Buridano
Citazione:
Grazie per aver dissepolto un mio 3d che allora era andato a zero post. Ma a differenza di soli quattro anni è già superato, a fronte di numerosi saggi autorevoli di noti scienziati italiani e stranieri, che danno una svolta anche alla questione del libero arbitrio, avvisando che tuttavia non tutto è stato ancora scoperto. Secondo la ricerca neurobiologica siamo consapevoli delle intenzioni di agire dopo il comando cerebrale del movimento già partito: scelte previste prima che le compiamo: l'illusione di libertà, responsabilità morale, illusioni: scetticismo sul libero arbitrio ( visualizzazione mediante risonanza magnetica, ecc.). Tutte le attività cerebrali sono organizzazione di cellule nervose, prodotti fisici del cervello e sistema nervoso da imprinting. Da cui un interrogativo etico : sono meritate le punizioni ? La Visione scientifica del mondo non lascia spazio a azioni libere; fattori fuori controllo, non c'è determinismo: lo hanno scoperto le neuroscienze assieme alle scienze cognitive. Posso prevedere ciò che farai .. il cervello decide,appena dopo ne siamo consapevoli. E la giustizia? Il progresso renderà possibile quantificare il libero arbitrio da misura empirica? Constatiamo che anche il progresso tecnologico ci ha fatto scoprire processi inimmaginabili fino a poco tempo fa. Ad esempio i neuroni specchio,come detto, che fanno ricadere nella scienza qualcosa che prima apparteneva alle scienze dello spirito e non alle scienze naturali universali. Ad esempio la visualizzazione dei circuiti cerebrali per cui sono visibili i circuiti neuronali e il loro trasformarsi plastico (neurogenesi), sottoposto il cervello allo stimolo della parola: per cui uno psicofarmaco equivale in efficacia a una psicoterapia. Tuttavia, per quanto mi riguarda, non sono così riduttivo da considerare l'uomo un robot privo di coscienza ,quello che ancora gli spiritualisti chiamano “anima”,nonostante certe ricerche anche in tale campo e l'unanimità scientifica sull'equivalenza “mente cervello”, rettificando l'errore del dualismo cartesiano. Tengo conto anche della sovrastruttura culturale, educativa,psicologica e se vogliamo pure letteraria e poetica. L'amore stesso, l'emozione più complessa, ha come sostrato processi ormonali ( ossitocina, dopamina, serotonina, ecc.). Eppure non è solo questo. Così ormai, a chi piace la fantascienza ( futuribile) anche secondo il parere degli scienziati sarà possibile costruire “macchine coscienti” pari al cervello umano. E' questione di un richiesto numero enorme di connessioni e di … tempo. Ma anche allora ci sarà qualcuno che difenderà a spada tratta il creazionismo di Adamo e della donna originata da una sua costola. Rimuovendo il fatto che dalle scimmie ci differenzia un gene solo. A parer mio è' difficile, se non impossibile, interagire con certi filosofi naif ancora condizionati da certa religiosità neo - spiritualistica, tao e affini, volgarizzata nell'Occidente dalle diramazioni new age, psicologie transpersonali, ecc. dove si nega la razionalità occidentale e lo stesso Io che è solo la parte di un tutto illuminante che si unificherà nel Tutto, ecc. ecc. Oggi la superstizione, la teologia e varie credenze non hanno alcun punto di contatto con la filosofia. Saluti arsenio |
|
05-04-2012, 01.24.17 | #9 |
Ospite
Data registrazione: 17-12-2011
Messaggi: 7
|
Riferimento: l'asino di Buridano
L'ambiente nel quale si colloca l'asino di Buridano e' evidentemente quello della logica formale, e di cio' va tenuto conto. La singolarita' della questione risiede nel fatto di operare una ''scelta'' (arbitraria o indotta) nell'ambito di una scelta forzata. La costrizione non e' nella scelta al bivio ma nel bivio stesso che ci costringe ad una scelta. Il bivio per sua natura e' scelta , il bivio no, poiche' e' imposto in se'. Sicche' a mio avviso la questione si pone prima della presunta scelta piu' o meno libera : costretti ad una scelta libera.
Se poi, potessi esercitare il libero arbitrio, al bivio (imposto) tale arbitrio perderebbe la sua valenza. Non scegliere di scegliere fra A e B e' scegliere? Ritengo piu ''significativa'' la condizione del bivio piuttosto che la sua estrinsecazione nella scelta. Le sole considerazioni e analisi sulle scelte di A e B e dei loro meccanismi, mi sembrano piuttosto anguste e riduttive. |
05-04-2012, 09.26.12 | #10 |
Ospite abituale
Data registrazione: 16-07-2010
Messaggi: 405
|
Riferimento: l'asino di Buridano
Signori io vorrei commentare ciò che chiamate libertà.
Voi dite che esiste una cosa tipo l'istinto, per cui animali (tra l'altro molto evoluti) come i lupi soggiacciono al gioco di un destino pre-programmato dalle informazioni genetiche istintuali. L'uomo, invece, per la complessità delle situazioni in cui si immerge (avete fatto esempi di questioni morali, decisioni lavorative) e dei suoi apparati mentali con cui si destreggia in questi "ambienti" è capace di scegliere liberamente, e con ciò non avete descritto cosa sia questa libertà, ma avete solo detto che noi la possediamo e che porta dietro di se cose tipo il merito e la morale in generale... Ora, direi che siamo tutti daccordo nel dire che non esistono 2 realtà tipo le anime e i corpi... ma che esiste qualcosa che può essere rappresentato in certa misura nel modo dei fisici, nel modo degli psicologi ecc, cioè siamo fatti della stessa sostanza degli animali e non abbiamo uno spirito divino a portarci poteri che questi esseri inferiori (gli animali), essendo fatti solo di materia, non possiedono. Dico tutto questo per far presente una cosa, che se la libertà esiste deve essere una proprietà delle cose e ad un livello intimo della natura. Cioè si stà parlando dell'approccio tramite cui gli oggetti cambiano nel tempo: possono farlo in modo totalmente determinato, o in qualche modo sfuggire a questo determinismo. Credere che il libero arbitrio sia solo dell'uomo vorrebbe dire ammettere che l'unierso è deterministico, e che poi se la materia si muove in modo incasinatissimo (magari proprio nel nostro cervello, perché il nostro cervello è complesso) allora si ingarbuglia e perde il suo determinismo, cosa che non ha veramente alcun senso, cioè razionalmente questo è un processo che nessuno potrebbe descrivere allora dovrei crederci per fede. Scusate ma i poveri animali mi stanno simpatici, se io sono libero vorrei lo fossero anche loro e tutte le cose della natura, le piante i mari ecc, anche se meno di noi. Ma quello che mi interessa di più è questo: voi ammettete di valutare se fare una cosa o meno, e che ci sono dei fattori che influenzano certamente il ragionamento che porterà alla scelta, ma che ci sono delle cose che voi non scegliete per dei motivi, delle influenze, ma le scegliete. La mia domanda è: come le scegliete queste cose senza influenze o motivazioni? Siamo capaci di muovere senza essere mossi? Ha un qualche senzo, ma anche qualche valore dire che io scelgo non in base a ciò che sono, ma alla "libertà" (oggetto non meglio identificato, anche perché indescrivibile). Voi credete che a un certo punto l'uomo si possa trovare a un 50 e 50 e tramite questa libertà possa gettarsi da una parte o dall'altra, ma se non mi getto da una parte per delle cose reali, fisiche, che ho in testa che mi indirizzano (e io non credo nelle particelle, io sono un idealista, ma la materia deve essere una rappresentazione dell'intelligibilità o dell'energia, della sostanza qualunque cosa essa sia), che formano la mia soggettività, tramite cosa scelgo? A caso... e a me questo fa molto più schifo del determinismo... Il fatto di sentire di avere una pistola in mano, di sentire i propri stati interiori, le emozioni ad esempio, la paura di sbagliare ci rende liberi? Io non vedo questo nesso sinceramente caro Il_Dubbio, e voglio dirvi un'ultima cosa, che la morale non è una cosa da indeterministi, cioè in filosofia è dai tempi dei greci che si fa morale senza il concetto di libertà e a mio parere è anche una morale molto più bella. Se ammettessi l'esistenza del libero arbitrio potrei dire: voi avete scelto liberamente di schierarvi contro di me in questa discussione, vuol dire che non capite quello che dico (ammettiamo che io abbia davvero ragione) cioè che siete stupidi, ma soprattutto nessuno vi ha costretto ad essere stupidi nella vita, allora vi posso biasimare e screziare per il fatto in sé che siete stupidi. Mentre constatando che quello che le persone fanno dipende dal contesto (in un senso ampio da tutta la natura) e che non fanno cose cattive (o "sbagliate") perché la loro "volontà libera" è malvagia, allora posso anche pormi in un modo molto più comprensivo verso gli altri, cercare di capire fino in fondo, perdonare, porgere l'altra guancia, avere pazienza fino a che i nervi me lo consentono. E ancora voglio dire un'ultima cosa importantissima sempre nell'ambito della morale, perché tutti pensano che il determinismo porti al nichilismo e la dottrina della libertà no; le cose non stanno così. Il nichilimo è il prodotto di credere nella morte, cioè credere che dopo questa vita non ce ne sia un'altra; anche se esistesse la libertà potrei fare questo discorso "sai che c'è, si vive una volta sola, il paradiso e l'inferno non esistono, l'universo è solo questa grande ruota della fortuna, per cui io vivo la mia esistenza al meglio, anche a danno degli altri perché alla fine non me ne verrà alcun danno; potrà anche essere che ho scelto liberamente questa posizione etica e allora? tanto non cambia nulla all'universo". Anche io da determinista potrei fare lo stesso discorso, qui la questione del nichilismo è diversa, per quanto mi riguarda, personalmente, la risolvo al modo di Emanuele Severino (è un filosofo italiano contemporaneo) il quale non crede, per delle motivazioni metafisiche (dunque logiche e non di fede) alla morte come a un "cadere nel nulla". Il nulla non esiste, non c'è, dunque noi non diventiamo nulla, ma questo è un'altro discorso che era importante introdurre per la questione morale del libero arbitrio, perché a parlare con la gente sembra che sono con quello si possa fare morale, ma non è così a mio parere. Ho scritto molto, mi piacerebbe leggere dei commenti, mi dispiace se il tono può sembrare attaccabrighe ma è solo che mi sono sbrigato a scrivere, scusate se è così, mi piace rispettare tutti proprio perché so che anche se la vostra posizione non è la stessa mia non lo avete fatto a posta |