Rispetto le tue opinioni in proposito, che però considero non esaustive. Aprendo questa discussione non avevo assolutamente l'intenzione di convincere qualcuno delle mie opinioni (che, comunque, ho chiaramente espresse) sull'essenza del libero arbitrio. Volevo però focalizzare l'attenzione sul comportamento umano di fronte al dilemma della responsabilità giuridica nell'ipotesi di assenza di libero arbitrio.

Ti offro una storiella ,della vita di Shankara (il più grande filosofo dell'India)
Questi ,che sosteneva l'illusorietà degli eventi (non illusione) un bel giorno correva perchè rincorso da un elefante.
Un erudita conoscendolo gli disse:" Perchè scappi se è tutto un sogno?"
Rispose:"E' nello stesso sogno che sto fuggendo!"

Non so se è così più chiaro il paradosso..

Chiarissimo! E..., ci sarà un risveglio? In questa o nell'altra vita?

La questione centrale, qui, non sta tanto nel rispetto o nella persuasione. Da un forum di Filosofia, infatti, mi aspettavo che non ti limitassi a dire "Rispetto le tue opinioni ma non mi convincono", mi sarei aspettato "Non condivido le tue idee perché ....., e credo alle mie idee perché....". E' vero che tu hai spiegato perché sostieni che il libero arbitrio non esiste, ma io ho anche controbattuto a questa tua argomentazione.


Su questo ti abbiamo risposto tutti allo stesso modo, tant'è che mi sono stupito, essendo estremamente rara una così ampia concordanza.
La conclusione a cui sono arrivati tutti, mi pare, è che senza libertà non si può parlare di scelte, di ciò che è giusto, o di responsabilità, né dell'imputato né del giudice.