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01-10-2008, 08.55.47 | #4 |
Ospite di se stesso
Data registrazione: 29-03-2007
Messaggi: 2,064
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Riferimento: La coscienza post mortem
Esiste una coscienza identificata col corpo-mente che chiamiamo "io" che è in fondo la sua memoria accumulata in quel cervello.
Ciò non corrisponde alla Coscienza immanente impersonale,e della quale siamo solitamente inconsapevoli. La Coscienza,si manifesta dualmente dall'Immanifesto dal quale sorge, cioè Dio ,come Coscienza Io-sono, consentendo l'individuazione e che il Mondo Sia. L'inconsapevolezza di Essere Coscienza ,come dicevo,fa si che ci si identifichi in un Gioco illusorio col corpo-mente e con l'impermanenza- finitezza ,suo manifestarsi nel corpo-mente, non permettendo così di riconoscere quell'Io Coscienza che non nasce ,nè muore. Ma ciò,al di fuori delle parole ,e quindi non comunicabile,nel puro Silenzio e spazio d'assenza individuale, è ancora constatabile,ritrovabile. (Il significato,o l'iter di questo RitrovarSi ,ad esempio nella Tradizione Cristiana,è riscontrabile nella Parabola del Figliol Prodigo). Non so se è molto chiaro..e a te le conclusioni su cosa nasce e muore..o su Chi è coscienza della morte,o meglio, cosa muore.. |
01-10-2008, 14.48.28 | #5 | |
Moderatore
Data registrazione: 18-05-2004
Messaggi: 2,725
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Riferimento: La coscienza post mortem
Citazione:
Naturalmente nessuno sa con ragionevole certezza che cosa succede dopo che si è morti, però possiamo cercare di identificare la teoria più razionale a riguardo. Le neuroscienze ci hanno insegnato che l'attività del cervello è strettamente legata alla nostra vita mentale, quindi alla vita in quanto persona. Senza entrare troppo nel dettaglio di cosa significhi esattamente "strettamente legata", ma cercando di rimanere il più neutrale possibile, si può dire che per ora è ragionevole supporre la seguente tesi: (CN) L'attività cerebrale del cervello è condizione necessaria per la vita umana. Essendo questa tesi ben documentata e provata in campo scientifico, (CN) è ben giustificata e razionale. Una conseguenza diretta di (CN) è che senza attività cerebrale del cervello non vi è vita umana. Questo, credo, è ciò che siamo tenuti a credere razionalmente. |
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01-10-2008, 15.41.49 | #6 |
Ospite abituale
Data registrazione: 03-12-2007
Messaggi: 1,706
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Riferimento: La coscienza post mortem
Non mi sento di condividere la tesi "razionale" di epicurus in quanto la coscienza è da alcuni autori non imbrigliabile con elettrodi e marchingegni vari. Se poi si scoprisse che l'attività del cervello (come ho accennato sopra) non termini totalmente con la descrizione di morte celebrale (quindi encefalogramma piatto), non si può che "fermare il giudizio" razionale e affidarsi a quello etico.
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01-10-2008, 16.14.38 | #7 | |
Ospite di se stesso
Data registrazione: 29-03-2007
Messaggi: 2,064
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Riferimento: La coscienza post mortem
Citazione:
Solo quest'ultimo è materia impermanente.. La coscienza non è legata al corpo:è Essere, non memoria di essere qualcuno.. |
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01-10-2008, 16.49.36 | #8 |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-09-2004
Messaggi: 2,009
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Riferimento: La coscienza post mortem
E' evidente che per parlare di qualsiasi stato dell'uomo oltre la morte, bisogna ipotizzare quella realtà che si chiama spirito.
In questa realtà si inscrive la coscienza. Credo che non ci sia alcuna soluzione di continuità nella vita della coscienza fra la vita biologica e quella che della vita post-biologica. Tutti i "parametri" della persona permangono: personalità, carattere, inclinazioni, orientamenti e memoria essenziale. E' anche ovvio che la vita dello spirito non può essere misurata e quantificata con parametri fisici. |
01-10-2008, 18.48.32 | #9 | |
Ospite di se stesso
Data registrazione: 29-03-2007
Messaggi: 2,064
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Riferimento: La coscienza post mortem
Citazione:
Siamo forse quella memoria stratificata di attributi nella quale ci si identifica, detta "personalità" (praticamente un 'immagine illusoria costruita dalla mente..)? |
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01-10-2008, 19.22.55 | #10 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 26-06-2004
Messaggi: 367
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Riferimento: La coscienza post mortem
Citazione:
La tesi razionale di Epicurus sostenva che senza il sostrato materiale non si dà pensiero, e dunque coscienza. Questa cosa credo la possiate accettare pure voi. Dai determinati danni cerebrali si è in grado di osservare la scomparsa di determinate sensazioni, sentimenti, capacità. Questo non significa che sensazioni e sentimenti siano meno nobili o profondi, però lascia pensare che una morte cerbrale implichi la scomparsa di ogni pensiero di sorta. La tesi spiritualista, cioè della presenza di pensiero oltre la materia, può essere un'altra spiegazione. Però mi chiedo cosa vi abbia potuto persuadere di questa possibilità, e mi riferisco, se ho capito bene, a Giorgiosan e Il Dubbio. Io ad esempio non la escludo a priori, però mi piacerebbe sapere cosa vi ha convinto, o perlomeno se riuscite a ricordare quali indizi vi hanno portato a tali conclusioni. |
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