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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
05-10-2008, 00.21.06 | #22 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 03-12-2007
Messaggi: 1,706
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Riferimento: Tutto in uno
Citazione:
Si Noor, la statistica pare sia una scienza e si applica ai dati conosciuti. Per esempio l'andamento di una borsa, all'aumento o diminuzione di una popolazione ecc. Non si applica però agli eventi unici. Per esempio io potrei dire che un campionato di calcio sia molto probabile che lo vinca una di quelle squadre piu forti, non scommettei un cent sull'Empoli (che non so nemmeno se è in serie A) perché non l'hai mai vinto, e poi ha giocatori in rosa mediocri ecc.. Se invece tu immagini di vedere il primo campionato di calcio, ti sarà difficile prevedere chi possa vincere. E' un evento unico, non hai paragoni, non puoi controllare tabelle, non conosci il valore dei giocatori ecc. Quando finirà quel primo campionato tutti diranno che la squadra vincitrice era la piu forte. Come poter dimostrare che avrebbe senz'altro vinto quella squadra se no quando l'ha poi vinta? Così quando parliamo di vita, coscienza ecc. facciamo sempre questo errore (che è il principio antropico), diamo per scontato che la vita dovesse nascere solo perchè è nata. Io però tendo a fare un ragionamento diverso. Sebbene questo sia un evento unico e non è possibile trarne conclusione probabilistiche, dico che un evento unico io nell'universo non l'ho mai visto. Non so... vedo molte stelle, ci sono molti pianeti, anche di buchi neri dovrebbero essere molti, per non parlare del fenomeno delle supernove che ben che rare (credo) non sono eventi unici. L'unica cosa unica che osservo è la vita sulla terra. Questo mi sembra poco plausibile. Quello della vita sulla terra non è un evento facile, le condizioni perchè nascesse forse sono state miliardi (a parte le condizioni iniziali) e illustrante in molti libri. Se fosse un evento unico sarebbe comunque molto improbabile. Da "Filosofia dell'informazione" prelevo questa definizione: <<il contenuto informativo di un messaggio è legato alla sua probabilità di mostrarsi entro un insieme di messaggi possibili: maggiore è la probabilità di realizzarsi, minore è il contenuto informativo. Quindi il messaggio meno probabile ha in sè la massima quantità di informazione.>> Quindi la vita e la coscienza, come "evento unico" dell'universo, avrebbe in se la massima quantità di informazione, insomma sarebbe un altro Big Bang. |
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05-10-2008, 09.56.34 | #23 | |
Ospite di se stesso
Data registrazione: 29-03-2007
Messaggi: 2,064
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Riferimento: Tutto in uno
Citazione:
Ciò è quello che si constata in effetti. E' molto interessante la scienza probabilistica e la matematica statistica. C’è un Maestro indiano che le utilizza per dimostrare che non esiste il libero arbitrio, per esempio. |
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09-10-2008, 19.12.26 | #24 |
Ospite abituale
Data registrazione: 11-10-2007
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Riferimento: Tutto in uno
Ricordo, Emmeci, di aver già discusso con te, nel passato, del famoso "principio antropico"; ribadisco il mio pensiero: tale principio è secondo me solo una constatazione a posteriori.
Mi sembra quindi arduo elaborare una teoria del "tutto" (o forse meglio dell' "uno") partendo da esso. |
09-10-2008, 19.22.29 | #25 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 11-10-2007
Messaggi: 663
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Riferimento: Tutto in uno
Citazione:
Dubbio, una piccola precisazione (chiaramente O.T.): quello da te citato non è un sistema caotico, anzi è decisamente deterministico; semplicemente non esiste una soluzione in forma chiusa. Altrimenti non riusciremmo a mandare in giro sonde spaziali con precisione così elevata. |
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10-10-2008, 07.19.01 | #26 |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-06-2007
Messaggi: 1,272
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Riferimento: Tutto in uno
Caro Eretiko, c’è chi dirà che proprio perché è una constatazione a posteriori è più credibile di una a priori (che è sempre un po’ simile a una forzatura). Di a priori inconfutabile sai che per me ce n’è uno: cioè la verità assoluta, che splende davanti a noi e, anche se non la conosciamo, precede - simile a un dio burlone - ogni nostro sforzo di arrivare a conoscerla. Che è tutto quello che noi possiamo ottenere: e allora, se c’è un argomento che ci fa andare oltre i nostri limiti quotidiani e ci offre un’idea del tutto in qualche modo accettabile, perché respingerlo e non esplorarne la forza? Certo il problema è: il principio antropico è un principio forte? un principio fortissimo? Forse potrebbe essere agevolmente ammesso dai religiosi, perché, insomma, può confermare la loro certezza che il mondo è stato creato per l’uomo. Mentre proprio dagli scienziati, che l’hanno escogitato in un momento di raptus filosofico se non metafisico, potrebbe essere considerato sospetto o addirittura falso perché introduce un irresistibile finalismo nell’universo, sottraendolo a un orizzonte di eventi puramente fisici se non addirittura casuali. Anche se davanti a principi (a posteriori) di questa portata, chi si azzarderebbe a dire che non ha dubbi, se non chi è convinto (a priori) che l’universo è spiegabile solo consultando la bibbia, il corano, i veda o il tao teh king….?)
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