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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
20-05-2008, 08.35.21 | #1 |
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Data registrazione: 02-02-2003
Messaggi: 2,614
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" Ci circonda.. eppure non esiste"
<< Un silenzio tale da far male alle orecchie riempì l'atmosfera. Quando nelle tenebre si crea una calma improvvisa è un presagio più funesto di qualsiasi rumore, anche il più sgradevole e orrendo. Nei confronti del rumore, di tutti i rumori, possiamo assumere un atteggiamento. Ma il silenzio è zero, è nulla. Ci circonda, eppure non esiste >> *
Ciò che non esiste, esiste? L'assenza è presenza? Quanto quest'evanescenza risulta essere da barriera tra noi e la realtà? Perché.. la realtà, probabilmente è anche o forse, soprattutto <assenza>! Ciò che c'è esiste in virtù della comprovata sua non-assenza, per cui l'assenza sembra davvero essere il campo del reale! Eppure, non è forse altrettanto vero che ciò che reputiamo evanescente reca disturbo al nostro senso di realtà? Ed anche che lontani o privi da questo senso di evanescenza (di <assenza>) perdiamo altresì il nostro senso più marcato dell'essere? L'essere non si misura proprio in questa realtà commisurata all'<assenza>, all'evanescenza, a ciò che sembra mai tanto possiamo contenere, controllare, sintetizzare, riassumere?! Le parole sopra citate mi hanno definitivamente dato il "la" all'esigenza di questa riflessione sul reale come identità commisurata a quella che amo definire <<assenza>>, non tanto come definita <mancanza di un qualcosa> ma come sintesi appropriata sull'unica qualità che fa dell'essere una possibile sintesi, talmente importante da cogliere, proprio per la sua così sottile natura senza la coscienza della quale però l'essere stesso è destinato a perdersi.. Gyta * http://www.zaghi.it/murakami/ da "La fine del mondo e il paese delle meraviglie" di Haruki Murakami -Ringrazio la discussione presente sul forum che mi ha dato modo di conoscerlo!- https://www.riflessioni.it/forum/psic...tml#post222246 |
20-09-2008, 16.46.49 | #5 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 16-08-2007
Messaggi: 603
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Riferimento: " Ci circonda.. eppure non esiste"
Citazione:
"Il Niente Ignorato Il niente, come vuoto pieno di zero, è ammesso, ma sinora la scienza lo ha relegato come "ciò che non c'è". Quel vuoto senza niente sembrava privo di significato mentre è proprio la natura dello zero il presupposto perché ci possa essere l'infinito. Nello scarto del rasoio di Occam c'era l'oro cercato, ma che era stato scartato. Eppure, già sotto la lunghezza di Planck c'è una natura incorporea che è priva di significato fisico, ciò nondimeno esiste ed è. Eppure, l'insieme vuoto è un concetto standard e universalmente accettato in matematica. Alla fisica teorica è mancato il coraggio di oltrepassare il prettamente empirico perché sembrava di uscire dal mondo reale. Ma il tempo, che non è fatto di cose, è comunque un atto reale. Il Niente nel Vuoto Cosmico L'interspazio è composto dal niente. Anzi, siamo immersi nel niente a tal punto che eliminando l'interspazio che è nell'atomo il libro dell'universo avrebbe solo pagine bianche. Lo zero relativo è ravvisabile nella pittura astratta dove il vuoto del "non c'è niente" non è assenza pittorica, ma parte integrante e costitutiva della raffigurazione [interposto e supporto neutro]. Così pure nelle pause delle note musicali o nell'astronomia che si fonda sulle proprietà del vuoto" da http://www.utopia.it/creazione/dal-nulla.htm ...forse la Realtà si trova nel punto di congiunzione tra Assenza e Presenza... chissà... |
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