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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
30-04-2008, 23.09.18 | #13 | ||
Ospite abituale
Data registrazione: 19-03-2007
Messaggi: 216
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Riferimento: Misticismo di Kant e il fine di ogni uomo
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01-05-2008, 07.17.33 | #14 |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-06-2007
Messaggi: 1,272
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Riferimento: Misticismo di Kant e il fine di ogni uomo
Fealoro: “Kant è considerato il campione del relativismo perché per primo ha stabilito l’inconoscibilità razionale del noumeno e per ciò l’infondatezza di una verità assoluta e certa”.
Sarebbe così – Fealoro – se Kant si fermasse a questo punto (cioè a una nuova forma di scetticismo), mentre il suo ragionamento prosegue dimostrando che l’oggetto della conoscenza è sempre sottoposto alle leggi del conoscere, che sono leggi non derivate dall'oggetto ma insite nel soggetto umano e, applicate all'oggetto, rendono la conoscenza universale e necessaria (quindi tutt’altro che relativa). Il grande passo avanti compiuto da Kant, (quello che lui chiama la sua rivoluzione copernicana) sta nel rimandare la certezza dall’oggetto al soggetto, cioè farla stare in ciò che l’io penso produce da sé e che, trascendendo il noumeno, non inficia per nulla la validità del conoscere (in pratica l'intera scienza della natura), ma la conferma in maniera necessaria e universale. E, andando anche più in là, il razionalismo kantiano ammetterà pure la validità di leggi morali, con le quali il soggetto dà leggi a sé stesso trascendendo quelle fisiche e completando il campo della certezza e del sapere. |
01-05-2008, 12.15.28 | #15 |
Utente bannato
Data registrazione: 14-04-2008
Messaggi: 169
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Riferimento: Misticismo di Kant e il fine di ogni uomo
Quando leggo Kant ho la sensazione di una concezione profondamente
sociale dell'uomo per niente individualistica. E' stato un equilibrista e un coraggioso perchè ha cercato di dimostrare che la Ragione può conoscere da sola quei principi di universalità della morale e della convivenza umana che il credente definisce le leggi di Dio. Per il credente è assolutamente ovvio che tali leggi possano essere conosciute e soddisfatte con la sola Ragione. L'importanza di Kant sarebbe quella di aver indicato la strada laica verso ciò che il credente chiama Dio in un mondo come quello protestante che andava perdendo la fede. E' il massimo che ci possa attendere dalla Ragione e non serve altro in campo politico. Dal punto di vista pratico non ci sono azioni buone per Kant che non siano buone per la Chiesa e non ci sono azioni cattive per Kant che non lo siano anche per la Chiesa. Poi di Kant ci sono gli aspetti più squisitamente filosofici la dialettica della conoscenza, questi sono aspetti utili all'uomo e nei quali la fede non ha nulla per cui essere in contraddizione. Spero che sempre di più si riesca a comprendere che Kant è stato un grande ponte di fratellanza tra fede e ragione. |