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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
01-04-2008, 11.08.13 | #4 | |
Ospite
Data registrazione: 05-01-2008
Messaggi: 5
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Riferimento: Esiste il "DIVERTIMENTO"? E COS'E'?
Citazione:
L,Amore fa scattare li processo, l'AMORE è l'agente catalizzatore. E se l'amore non scatena il processo della musica interiore , allora il divertimento è solo tristezza camuffata. Per me il divertimento è un cuore che sa esprimere una musica sublime..Le definizioni possono esee infinite, riguardo alla parola divertimento, ma io riesco a divertirmi veramente quando mi sento connessa con il mio centro. Namastè, un abbraccio .. puntina ciao |
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02-04-2008, 15.03.18 | #5 |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-06-2007
Messaggi: 1,272
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Riferimento: Esiste il "DIVERTIMENTO"? E COS'E'?
Perché divertimento anziché gioco? Ho paura che se parliamo di divertimento ci mettiamo dalla parte di ragazzi immaturi o di uomini che non sanno pensare a se stessi. “Ho scoperto – dice Pascal - che l’infelicità degli uomini proviene da una cosa sola: dal non saper restare tranquilli in una camera…l’infelicità della nostra condizione, debole, mortale è così miserabile che nulla ci può consolare quando la consideriamo seriamente. Così l’uomo cerca di distrarsi e si disperde in attività che lo illudono mentre impegna sé stesso a illudere gli altri…." ”Gli uomini, aggiunge, non avendo potuto guarire la morte, hanno deciso di non pensarci per rendersi felici”: una frase che anticipa Heidegger quando dice che l’uomo non esce dalla genericità delle opinioni impersonali che dominano la chiacchiera quotidiana e se la morte è un evento ineludibile assolutamente proprio di ognuno, è sempre considerata come cosa degli altri e nessuno l’assume autenticamente su di sé. Dunque non resta che rattristarci finché vita ci resta? Non so, io credo che al divertimento si possa opporre il gioco, che sfugge agli strali dei moralisti. Perché?
Come ho detto in un'altra discussione vicino a questo tema, comunemente si considera il gioco come un’attività svincolata da fini utilitari e di vera aggressività; qualcosa che negli individui giovani (e negli animali) porta all’esplorazione e all’apprendimento, mentre dagli psicologi è stato studiato come elemento portante di uno sviluppo delle emozioni, dell’intelligenza e del comportamento sociale: un'attenzione che ha portato a far comprendere i valori del gioco ben oltre quello che la cultura poteva ritenere possibile fino a un secolo fa, e che però nell’arte e nella filosofia sono andati spesso più avanti, perfino nella dialettica socratica e platonica e sboccando, sulla scena ateniese, in una concezione del gioco in versione farsesca addirittura come catarsi del dramma tragico. Trascorrendo i secoli si potrà parlare di Schiller impegnato a tradurre il giudizio estetico kantiano in quel concetto di libero gioco delle facoltà umane che sostiene la possibilità di una risoluzione della storia, inaridita dalla divisione del lavoro, nella riconquista di un’armonia perduta. E non ho bisogno di citare Nietzsche che, attraverso o al di là della concezione dionisiaca e degli sforzi per assurgere alla volontà di potenza, sembra, nello Zarathustra che danza, innalzare sul gioco di forze cui l’uomo può consegnarsi, un gioco sempre più alto, fino a quel ripetersi eterno dell’uguale in cui ogni momento possiede tutto il suo senso. Forse si può andare oltre? Si può concepire che l’essenza del gioco stia nell’intenderlo non solo come un modo per educare il bambino e arricchire l’adulto; e neppure come un emblema grazioso di qualche era avvenire pacifica ed armoniosa, ma addirittura come ciò che può non solo simboleggiare ma in qualche modo realizzare un ritorno all’Eden, cioè una soppressione del male, se non addirittura una redenzione dell’esistenza? Perché forse il gioco può appagare perfino ciò cui la religione aspira, sostituendosi all’ira e agli incubi dei profeti e a quella brama di eroico martirio che ancora spinge i popoli a combattere per il proprio Dio tingendo di sangue la terra. |
02-04-2008, 16.58.18 | #6 |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-09-2004
Messaggi: 2,009
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Riferimento: Esiste il "DIVERTIMENTO"? E COS'E'?
Divertire = volgere altrove
Divertirsi = volgersi altrove Divertimento suppone che via una consuetudine affatto piacevole e il volgersi altrove da quella consuetudine rechi sollievo all'anima ed al corpo. La consuetudine più spiacevole oltre alla fatica può essere quella dei rapporti umani...il divertimento consiste nel sollievo dalla fatiche e nell' agape fraterna...la cena con gli amici o l'armonia con la persone amata... dove vi sia un solo sentire, dove vi sia un unico ideale, sintonia del cuore e della mente. Questi rari momenti sono per me il divertimento. Ciao a tutti |
02-04-2008, 17.07.34 | #7 | |
Ospite
Data registrazione: 26-03-2008
Messaggi: 19
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Riferimento: Esiste il "DIVERTIMENTO"? E COS'E'?
Citazione:
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03-04-2008, 14.09.57 | #8 | |
Ospite
Data registrazione: 26-03-2008
Messaggi: 19
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Riferimento: Esiste il "DIVERTIMENTO"? E COS'E'?
Citazione:
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03-04-2008, 14.28.48 | #9 |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-06-2007
Messaggi: 1,272
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Riferimento: Esiste il "DIVERTIMENTO"? E COS'E'?
Hai ragione, vinx91ct, ma la colpa è del dizionario….(come dicevo al professore quando commettevo qualche sbaglio nel compito in classe). Sì, perché il gioco ha un’ampia gamma di significati, a cominciare da quella generalissima di “attività compiuta da bambini o adulti per ricreazione o sviluppo di qualità fisiche e intellettuali…”, in cui ce n’è per tutti i gusti. Io mi sono incanalato in una direzione che portava piuttosto verso le sfere della poesia e della filosofia che in quelle di una play-station, finendo con Schiller e addirittura con lo Zarathustra danzante di Nietzsche….Chi sa che anche tuo fratello o quell’amico che passano ore e ore al giorno a giocare sui loro pc non arrivino anche loro a danzare come Zarathustra o come mi sembra possa piacere anche a puntina....
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03-04-2008, 22.11.59 | #10 |
Ospite
Data registrazione: 26-03-2008
Messaggi: 19
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Riferimento: Esiste il "DIVERTIMENTO"? E COS'E'?
Già..."DIVERTIMENTO", una parola difficile da concepire, come dice sempre il mio prof. massima estensione minima comprensione!!! Cmq dico solo che non riesco a capire quella genete che andando in discoteca, si droga e quando gli fai la domanda:" Ma perchè ti droghi?" Ti senti dire spesso: "Mi diverto!" "Mi sballo!" Ma che risposte sono? Perchè l'uomo a volte è così testardo da non comprendere nemmeno che 2+2=4!?
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