Riferimento: La pornografia è sempre da ritenere immorale?
Molto spesso pensando a un set pornografico, si immagina un ambiente popolato da cultori della sessualità disinibita,avanguardie di un modo libero del pensare e dell'agire sessuale, in grado di mettere a nudo la sessualità umana spingendo essa al suo limite.Purtroppo è solo un immagine che viene data, o si danno da sole, queste persone.
Per quanto il nostro trasgressivismo possa vedere con occhio curioso e benigno questo entourage di sesso e denaro, la maggior parte delle volte, il fascino che quel mondo suscita è l'unica cosa di buono che vi si possa trovare.E se il fine per cui viene prodotta la pellicola potrebbe essere ammirato, non lo è certo il mezzo e il motivo per cui essa viene filmata.
Ma è sessualità?
La sessualità è sempre stata estranea alla morale, in quasiasi forma essa venga assunta in esame essa è nemica della morale, perchè essa è macchia e debolezza che afflinge il perfetto.
Se veramente la pornografia mostra scene di sessualità, essa è sicuramente immorale, immorale alla morale comune.Tuttavia essa va ben oltre.
Perchè se tenissimo le mani sul tavolo, e studiassimo con più attenzione un film pornografico, troveremmo che non è altro che un collage scombinato di atti sessuali finti e stereotipati, un buffet per ogni tipo uomo (e l'uomo è tutto li?).Un immagine grottesca e tutt'altro che eccitante.
Non sono un prete ne una donna bigotta, ma forse il più libertino tra tutti voi, tuttavia non sopporto che l'uomo venga venduto.
Questo post è stato un tantino preso alla leggera dai filosofi filosofeggianti di tempi eterei e immutabili, invece a mio avviso è un ottimo indizio per improntare una riflessione sulla svendita dell'uomo, della sua immagine e del
suo "suono"(fino ad ora solo questi due).Di quanto immagini e suoni siano diventati globali, di quanto l'intimo sè, sia diventato globale, e di quanto l'unica risorsa di libertà dell'uomo moderno sia...immaginare.
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