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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
28-01-2008, 00.36.14 | #12 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 03-12-2007
Messaggi: 1,706
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Riferimento: Tra Essere ed esistenza...
Citazione:
Bhe,per esistenza possiamo anche prendere per buona la definizione che ce ne da il senso comune (o quello materialista), ovvero che un oggetto fisico esiste se, e solo se ( o è ) nel momento attuale, collocato all'interno dell'universo con il quale siamo in contatto. E' chiaro che poi bisogna capire cosa vuol dire << momento attuale>>;vuol dire che dopo questo momento non possiamo essere sicuri che sia ugualmente collocabile in questo universo? E chi stabilisce che tale oggetto è collocabile e in contatto con questo universo? Non basta dire che ho visto una edicola di giornali, devo dimostrare che l'edicola esiste, altrimenti anche se la vedessi solo io si potrebbe pensare che abbia avuto le allucinazioni. Quindi l'oggetto è collocabile in questo universo (e attualmente) se è possibile ripetere più volte l'osservazione da vari punti di osservazione. Quindi l'esistenza di qualcosa può essere stabilita dalla esperienza condivisa di piu osservatori nel tempo. L'osservazione nel tempo, scritta nelle pagine dei registri, indica che si è fatta una osservazione condivisa, la cui memoria appartiene alla storia delle cose reali; per cui Hitler,per esempio, non è un personaggio di fantasia ma purtroppo un personaggio reale la cui esistenza è stata accertata e condivisa da molti osservatori. La condivisione di una esperienza sembra quindi decretare l'esistenza di un oggetto, e la memoria della condivisione sembra consegnarla alla condivisione storica. Qui mi sembra comunque che almeno tre elementi abbiano bisogno di maggiore riflessione: la definizione di <<momento attuale>>, la definizione di <<osservatore>> e la definizione di <<storia>>. 1) <<per momento attuale>> si può intendere che c'è un momento non attuale in cui non ci sono osservatori e che quindi non si può distinguere l'esistenza dalla non esistenza? 2) <<osservatore>>: qui si intende solitamente l'uomo. Per cui quando piu uomini, con le loro caratteristiche fisiche comuni, osservano un oggetto, questo oggetto esiste. Stiamo però commettendo un grave errore di oggettivazione, perché così dimentichiamo che l'uomo non è un soggetto senza caratteristiche fisiche particolari. Se fosse privilegiato rispetto ad altri possibili osservatori allora potrebbe sostenere l'effettiva e oggettiva osservazione di oggetti. Ma questo dovrebbe essere dimostrabile ( e non credo sia possibile) solo se da ogni tipo di osservatore possibile l'oggetto esiste per davvero (e questo non è possibile saperlo perché non conosciamo nessun altro osservatore a parte l'uomo). Per cui possiamo dire che per l'uomo, osservatore "particolare", esistono degli oggetti quando comunemente ne fa esperienza. 3)<<storia>>: per storia indichiamo una memoria collettiva consegnata ai posteri attraverso altri segnali concreti che riportano l'oggetto osservato in momenti particolari. Fotografie, video, scritti, firme, reperti ecc. ecc. Quando abbiamo molte prove dell'esistenza storica di un oggetto solitamente non si ha dubbi sulla sua reale esistenza nel tempo passato. Se tutto questo dovesse andar perduto la storia passata non sarà piu descrivibile. Dopo aver dato (o cercato di dare) una concisa descrizione di quello che ci serve sapere, mi chiedo: ma le idee non sono ugualmente esistite in quanto realmente condivise da piu uomini e consegnate anche poi alla storia? SI! Però alle idee mancano una caratteristica che gli oggetti hanno, all'idea sembra mancare totalmente la dimensione spaziale e (forse meno) quella temporale. Quindi noi pensiamo che l'esistenza sia relazionabile all'idea di spazio, come lo conosciamo noi a tre dimensioni (anzi 4 con il tempo). Se tutte le idee avessero una dimensione spaziale forse non ci sarebbe più spazio per il resto. Se fosse vero che spazio e tempo sono un'unica unità, possiamo distinguere le idee (anche condivise e storicamente accertate) dagli oggetti "comuni" per la loro mancanza di dimensione. Praticamente "enti" adimensionali. L'unica cosa che mi sembra strana è che sembra sì mancare la dimensione spaziale, ma un idea sembra avere in se almeno la dimensione temporale. Ma tempo e spazio sono un'unica entità. Se quindi le idee sono anche fuori dal tempo (oltre che dallo spazio) allora si che incomincio a perdere completamente la bussola :d Come facciamo infatti a pensare che gli oggetti <<attualmente sono oggettivamente qui>> se le nostre <<idee>>, dell'oggetto che stiamo comunemente percependo, non hanno dimensioni? Non credo che le mie idee di un taglia-erbe acquisisce una dimensione spazio-temporale quando lo osservo. Io osservo un oggetto a 4 dimensioni che è esterno a me,ma realmente io non potrei percepirlo. C'è qualcosa che non mi torna... (lascio così per il momento, spero di ritornarci) |
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28-01-2008, 07.43.55 | #13 |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-09-2004
Messaggi: 2,009
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Riferimento: Tra Essere ed esistenza...
L'idea di Platone è la stessa phisis ossia natura e idea coincidono.
Credo, invece che ci sia uno iato fra la natura e l'idea. La natura è passibile di essere ordinata dall'idea in infiniti modi, perché ha una struttura razionalizzabile. La conoscenza è solo quel determinato complesso di idee che si è scelto per osservare la materia. |
24-05-2008, 20.15.14 | #14 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 03-12-2007
Messaggi: 1,706
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Riferimento: Tra Essere ed esistenza...
Citazione:
Ci ritorno dopo un pò. Ho letto questo interessante pdf di Manzotti/Tagliasco che vi propongo: http://www.consciousness.it/manzotti...0esistenza.pdf in pratica mi pare di capire, secondo gli autori, la luna esiste solo se c'è qualcuno che la guarda, poiché se dividessimo l'osservato e l'osservatore scinderemmo la realtà in due, quando invece la realtà è una sola. Quasi un capovolgimento: esiste qualcosa se vi è un effetto non se vi è una causa, anzi è piu giusto dire che essi coincidano. Illuminante l'esempio dell'arcobaleno che vien a sostituire il classico esempio della luna. Certo mi rimane il dubbio sul senso da dare alla esistenza delle idee... spero comunque che sia utile per un maggiore approfondimento. saluti |
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24-05-2008, 23.55.19 | #15 | |
Ospite di se stesso
Data registrazione: 29-03-2007
Messaggi: 2,064
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Riferimento: Tra Essere ed esistenza...
Citazione:
nonchè l'indivisione osservatore-osservato.. Le idee? si dileguano come tutte le costruzioni llusorie.. (Magari questi signori del testo,credono pure di essere originali..) |
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26-05-2008, 17.54.11 | #16 | |
Ospite
Data registrazione: 26-05-2008
Messaggi: 3
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Riferimento: Tra Essere ed esistenza...
Citazione:
Perche' questo equivale a dire che TUTTO e' gia' scritto nelle infinite possibilita' e, quindi, che siamo destinati a compiere atti indipendentemente dalla nostra volonta'. Noi non possiamo creare nulla, nemmeno le nostre idee. Possiamo solo sbatterci contro inevitabilemente. Se nulla possiamo creare, possiamo solo passare dalle infinite potenze (perche' non siamo onnipotenti) ad UN ATTO alla volta in modo sequenziale e inevitabile, perche' la volonta' dipende dall'idea che ne scaturisce. Perche' inevitabile? Perche' se le idee sono eterne, significa che sono ferme nel tempo e noi non le creiamo, ma ci "cozziamo" contro quando viene il momento, dato che ogni idea arriva in relazione a un'altra da cui e' scaturita. Io preferisco pensare che le idee non siano gia' scritte da qualche parte, ma che sia la nostra mente a crearle, a portarle nella dimensione del umanamente pensabile dal non umanamente pensabile attraverso un meccanismo, se non di creazione dal nulla, di trasposizione da una dimensione non umana. |
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