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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
02-01-2008, 22.51.34 | #6 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-09-2004
Messaggi: 2,009
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Riferimento: La violenza del pensiero
Citazione:
Mi piace quello che hai scritto. Bello! |
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03-01-2008, 09.19.06 | #7 |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-06-2007
Messaggi: 1,272
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Riferimento: La violenza del pensiero
Caro VanLag: a me, dico la verità, questa parola amore sembra alquanto usurata: tutti ne parlano come di uno stato facile da raggiungere o di panacea universale – ma quanti sanno metterla in pratica? E poi, è umanamente possibile farlo? Puoi pensare di amare le stelle, almeno fin quando non minacceranno questa piccola terra, ma se quel famoso asteroide dovesse veramente avvicinarsi a noi, o quella pantera che si dice nascosta nelle boscaglie del Nord si trovasse improvvisamente davanti a te, o magari anche solo un malintenzionato sbucasse dall’ombra mentre torni a casa, ti sentiresti ancora capace di amare? E se ti trovassi in un’emergenza tale da consentirti di salvare una sola vita, sapresti decidere senza problemi? Dico questo non per denigrare i tuoi nobili spiriti ma perché io stesso mi rendo conto di quanto arduo e forse perfino impossibile sia obbedire a pontificali sermoni e tanto più ai discorsi della montagna (pronunciati da questo o quell’altro disponibile Krishnamurti). Sì, forse è più facile amarsi, come dici, tra sposi, per quanto anche qui, con il trasformarsi degli usi e il complicarsi dei rapporti tra codici e religioni, l’amore può apparire veramente simile a quel folletto munito di arco che non sai se sia pronto a scagliare la freccia della passione o dell’odio….D’altra parte penso che, nonostante quello che pensa Severino, noi non nasciamo né viviamo in un paradiso, anzi talvolta ci troviamo perfino in una bolgia infernale – ed è proprio questa incapacità o impossibilità di amare che può dare un senso all’amore, in una specie di lotta contro sé stessi o di fiammeggiante auto-da-fé: un amore che per esistere deve andare contro l’amore. Ciò che richiede, forse, l’intervento non di un filosofo e neppure di questo o quell’altro profeta ma di questo o quell’altro Dio: sperando che, pur rivaleggiando fra loro, non siano, almeno nel pronunciare i loro decaloghi, troppo lontani dai tuoi sentimenti d’amore.
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03-01-2008, 10.35.21 | #8 | ||
Moderatore
Data registrazione: 30-08-2007
Messaggi: 689
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Riferimento: La violenza del pensiero
Citazione:
Completamente d'accordo con VanLag. Se uno non crede e non è disposto a battersi per le proprie idee, queste sono morte. Come se uno non crede in sè e non è disposto a battersi per l'affermazione di sè, non vive una vita piena (e questo è il concetto di autostima). Citazione:
Non direi che essere interessati solo - o principalmente - alla propria sopravvivenza sia una tratto caratteristico del fascismo. Tutte le ideologie sono principalmente interessate alla propria sopravvivenza. Il tratto caratteristico del fascismo, secondo me, è perseguire questo scopo con la violenza e l'autoritarismo |
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03-01-2008, 11.24.54 | #9 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
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Riferimento: La violenza del pensiero
Citazione:
Su questo o quell’altro Krishnamurti mi sembra di capire che hai un bel po’ di prevenzioni, pensandoli arroccati sulla montagna a fare discorsi. L’altro Krishnamirti non so bene cosa dicesse, in quanto a questo Krishnamurti, (cioè quello di cui parlo io), dell’amore, (love in inglese), dice che è “it is just a four letters word”, cioè che è "giusto una parola di 4 lettere". |
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03-01-2008, 15.09.09 | #10 |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-06-2007
Messaggi: 710
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Riferimento: La violenza del pensiero
Carissimo Emmeci,
hai aperto una discussione che mi sembrerebbe stupenda... se solo riuscissimo a restare fedeli al tema: sento che c'è dentro (non solo dentro all'argomento, ma proprio dentro alla tua formulazione) il segreto delle tante incomprensioni e ostilità che vivono in un forum come nella vita privata o pubblica che sia. Non sprechiamolo! Cioran ha magistralmente descritto il Pensiero Speculativo: che non può esser altro che così, mirando al dis-incanto! In parallelo - IN PARALLELO - gli corre il Pensiero Contemplativo. Che contempla un suo Incanto (sia esso una Rivelazione ateronoma oppure una Intuizione autonoma). Che è ALTRO, e sul quale non esprimiamo alcun giudizio di valore. Ma sono DIVERSI. Anzi, l'abbiam detto: sono PARALLELI. La ferocia relazionale patologica (che nulla ha a che vedere con la ferocia fisiologica del pensiero speculativo).......... nasce o no dalla pretesa assurda , da parte delle due modalità di pensiero , di sedersi a giocare allo stesso tavolo Se interiorizzassimo davvero questa elementarità..... che Pace Viva (e Cordiale, e Solidale) . O no |