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Vecchio 15-11-2007, 09.54.47   #1
arsenio
Ospite abituale
 
Data registrazione: 01-04-2004
Messaggi: 1,006
Nietzsche per i contemporanei

“Nietzsche per i contemporanei”, scelta a cura di R. Safranski , 2007


E' una raccolta di “aforismi”. Per ragioni di spazio ne ho scelto solo alcuni, tra i più illuminanti; per chi li ritiene stimolanti e degni di riflessione. Su aspetti ancora attuali non, evasionali ma agganciati alla realtà della nostra vita.
Ciò che vi ho visto: le imitazioni pedisseque della massa gregaria; la necessità delle “fiabe” e del “gioco”; la casuale gratuità del mediocre; lo sminuire gli altri ingiustificatamente, soltanto per elevarsi ; le facili promesse dei propri sentimenti eterni; la nostra perduta istintualità animalesca; i turisti che non sanno viaggiare: quelli di oggi collezionano immagini inutili e si perdono la vita in diretta; gli amici che con il tempo diventano estranei; chi ostenta ed invita ad “amare”: in realtà ama solo se stesso e vuole essere amato; chi “ama tutti” non ama nessuno.



Bisogna sbarazzarsi del cattivo gusto di voler concordare con molti. Il “bene” non è più tale, quando finisce in bocca del vicino. E come potrebbe esistere addirittura un “bene comune?” Il termine contraddice se stesso: ciò che può essere comune ha sempre e solo poco valore.

Pensiamo che la fiaba e il gioco appartengano all'infanzia: come siamo miopi! Come se potessimo vivere, in qualsiasi età della vita, senza fiabe e giochi! Ovviamente li chiamiamo e li consideriamo diversamente, ma proprio questo conferma che sono la stessa cosa: infatti, anche il bambino sente il gioco come il suo lavoro e la fiaba come la sua verità.

La maggior parte degli uomini è nel mondo per ragioni palesamente “casuali”: in loro non si manifesta alcuna necessità di tipo superiore. Si occupano di questo e di quello, ma il loro talento è mediocre.

L'importanza di sminuire. Non pochi uomini, forse la maggior parte, per conservare il rispetto di sé e una certa abilità nell'agire,hanno l'assoluta necessità di screditare e sminuire, nella propria immaginazione, tutti gli uomini che conoscono.

Cosa si può promettere. Si possono promettere azioni ma non sentimenti; questi infatti sono involontari. Chi promette a qualcuno di amarlo per sempre o di odiarlo per sempre o di essergli sempre fedele promette qualcosa che non è in suo potere.

Temo che le bestie considerino l'uomo come un essere loro pari, che però ha perduto in modo pericolosissimo il sano intelletto animale.

Turisti. Salgono il monte come bestie, stupidamente e sudando; ci si è dimenticati di dir loro che sul cammino ci sono delle belle vedute.

Eravamo amici e siano diventati estranei. Ma è giusto così e non vogliamo nasconderci e occultarci questo fatto, come se dovessimo vergognarcene. Siamo due navi, ciascuna delle quali ha la propria meta e la propria rotta; possiamo certo incrociare e celebrare una festa insieme, come abbiamo fatto ... allora le due brave navi se ne stavano tranquille in un solo porto e sotto lo stesso sole, tanto che sembravano aver già raggiunto la meta e averne avuta una sola. Ma poi l'onnipotente impeto della nostra missione ci ha nuovamente allontanati, in altri mari e ad altre latitudini, e forse non ci rivedremo mai ... o forse ci rivedremo, ma non ci riconosceremo più: gli altri mari e gli altri soli ci avranno cambiati!

L'amore tra i sessi tradisce nella maniera più chiara la propria natura di anelito alla proprietà: l'amante vuole il possesso incondizionato ed esclusivo della persona da lui desiderata, vuole un potere incondizionato tanto sulla sua anima quanto sul suo corpo, vuole unicamente essere amato, nonché risiedere nell'anima dell'altro e dominarla come il bene sommo e più desiderabile.



Sarà Nietzsche postmoderno un riferimento educativo, in contrasto con la “pesantezza”, e la “liquidità” dell'effimero? Pensatore relativista e antidogmatico, contro gli assolutismi, le rigide filosofie sistematiche, le sterili erudizioni.
Introduce al mondo della “lievità”, in antitesi sia con una superficialità ottimistica, sia con la “gravità” degli opportunismi, conformismi, volgarità e sottoculture, oggi ovunque in ascesa.
L'”oltre uomo” dionisiaco, vitale e gioioso, sempre in divenire,danza allegoricamente attraversando gl' insidiosi fossati e siepi. Ha superato gli altruismi ipocriti; se progetta di farsi dono agli altri deve oltrepassare la stessa sua mediocrità e infelicità. Nichilista attivo per una società alternativa, riflessiva, raziocinante con lungimiranza, indipendente da ogni suggestione.
Per il coraggio di un'avventura delle idee, e non per inconcludenti verbalismi. Quindi si può amarlo, ma anche detestarlo.
arsenio is offline  

 



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