Riferimento: Scienza, religione, o filosofia?
La questione non è conoscere Goethe e Alighieri, non lo è in se, è un mezzo. Piantare dei picchetti nella roccia per poterla scalare è indispensabile, altrimenti bisorrebbe ricominciare da capo tutte le volte. Goethe e Alighieri sono due picchetti, ci consentono di muoverci sulla roccia, di esplorarla, cercare nuove vie,importanti insomma. Chi guarda con occhio maligno l'uomo che non conosce il Faust, è un uomo che presumibilmente ha l'arroganza di poter arrivare in cima alla vetta, anche se essa è coperta di nubi, e di cima non se ne vede e forse non v'è.
La varietà è simbolo di evoluzione, o meglio ancora, l'uguaglianza porta alla stagnazione, la diseguaglianza crea conflitto, e il conflitto si tuffa nella necessità,la necessità latente vuole potenza, la potenza è il segno sublime dell'evoluto.
Le dualità in conflitto, che sembrano beffardamente apparire ad ogni angolo di strada come se mai ci potessimo liberare di loro, hanno evoluto l'uomo.
Bene e male, Io e superIo, passato e futuro, Sparta e Atene, Dio e nonDio, Dioniso e Apollo, e poi ancora.... Conflitti insoluti che promuovono la necessità, che premiano la volontà, che spingono lo scalatore ad aggrapparsi ad un altro picchetto.Ma chi potrebbero essere questi picchetti se non gli uomini che hanno sconfitto la dualità, il limite umano?L'uomo che non ha avuto eguali segna la storia nella roccia, la frantuma e la modella, e crea un passo per chi di li si vuole arrampicare.
Sono convinto che esista un mare che vada oltre il fisico, che ci raccolga tutti, e che noi possiamo ammirare tramite il limite umano del conflitto, perchè anche il mare è un eterno conflitto.
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