Discordo su ogni risposta che venga data per lui, il dono o la condanna non è una scelta ma una cosa che si manifesterà in conseguenza di quel che lui è.
E nessuno meglio di lui può saper come è fatto, e cercare di prevedere cosa diventerà per lui. Io, che continuo a voler raccontare unicamente la mia esperienza, incappai in problemi di
vita sociale,(che in futuro andarono via via risolvendosi) per via della mia propensione quasi estrema alla critica, coadiuvata ad un carattere a dir poco nevrastenico.
La filosofia in se non può essere valutata ed usata per previsioni, ma lui può provare a giudicare l'influsso che questa potrebbe avere sul futuro, trasformandola o in condanna o dono, e valutando la certa metamorfosi che in lui avverrà. Tuttavia ripeto che uno che si fa questa domanda, a mio avviso, ha già un piede nella fossa, filosofica si intende.