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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
16-06-2007, 11.43.07 | #13 | ||||
Ogni tanto siate gentili.
Data registrazione: 14-03-2007
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Riferimento: Critica del concetto di anima
TOTEM E TABU di Sigmund Freud
[quote] Citazione:
Nella pratica si descriveva l'attuale meccanismo di malattia psicosomatica. Citazione:
Parlare di psichiche non mi sembra dunque sbagliato. (a pagina 136-137). Citazione:
(ed ancora): Citazione:
Non vi è dubbio che parlare di Animismo, che io ritengo l'unico Massimo Sistema ancora in vigore, in quanto si rifà al rispetto di tutta la vita esistente sulla terra, proprio perché in possesso di un'anima. Tale rispetto noi ne abbiamo sentito parlare dagli attuali ambientalisti, ma qui stiamo parlando di svariati millenni or sono: altro che ignoranza inveterata, segnalata dal Taylor. |
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16-06-2007, 19.55.00 | #14 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 15-05-2005
Messaggi: 575
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Riferimento: Critica del concetto di anima
Citazione:
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16-06-2007, 21.46.44 | #15 | |
Ogni tanto siate gentili.
Data registrazione: 14-03-2007
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Riferimento: Critica del concetto di anima
Aleksandr
Citazione:
Una qualità di termiti del'Africa sanno costruirsi un impianto d'aria condizionata a servizio del proprio termitaio. Oppure: i cani della prateria adottano una strategia di caccia sempre vincente, anche verso animali molto più grandi di loro, in quanto si basa sullo sfiancamento della preda stessa; sfiancamento che viene attuato con una tecnica che deve essere nata per forza da un ragionamento dovuto all'osservazione della vita che ci circonda. Allora: per l'osservatore che guarda questi episodi stando al di fuori della terra: cosa deve pensare che possiedano questi animali? Hanno un'anima o non ce l'hanno? Hanno una mente pensante oppure no? O deve pensare che anche gli animali possiedano una psiche soprannaturale? Saluti. Ultima modifica di katerpillar : 17-06-2007 alle ore 16.42.02. |
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17-06-2007, 21.24.16 | #16 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Critica del concetto di anima
Citazione:
http://xoomer.alice.it/fedeescienza/discusitnf.html La prima osservazione che deve essere fatta a questo proposito è la seguente; oggi sappiamo che è possibile in linea di principio simulare al computer ogni aspetto del comportamento degli animali, incluso la capacità di apprendimento o l'apparente capacità di riconoscersi allo specchio. Un software adeguato può permettere al computer di registrare in memoria i dati di input, analizzarli, e produrre determinati output ; tutte queste operazioni avvengono naturalmente in modo automatico, senza che il computer sia cosciente di nulla. Per esempio un computer può "distinguere" le immagini che riceve tramite una telecamera; questo avviene automaticamente attraverso algoritmi matematici senza che il computer abbia alcuna sensazione visiva; questo significa che il fatto che il cane distingua il bastone da un osso non prova che il cane abbia una sensazione visiva. Non è quindi possibile in nessun modo escludere dal punto di vista scientifico o razionale che la vita degli animali sia solo un processo puramente biologico e sia priva di alcuna forma di vita cosciente; in altre parole la scienza non permette di escludere la possibilità che l'animale sia solo un "robot biologico", che non è cosciente di nulla e non percepisce alcun tipo di sensazione, le cui azioni e reazioni sono determinate da un "software" chimico impiantato nel suo cervello. E' possibile spiegare anche quei comportamenti degli animali che sono spesso ritenuti un'indicazione di stati emotivi. Per esempio, i cani che a causa di mutazioni genetiche esibivano casualmente degli atteggiamenti affettuosi, avevano una maggior probabilità di essere "adottati" dall'uomo, e quindi di sopravvivere. Era sufficiente che l'animale presentasse questi atteggiamenti nei confronti di un solo membro della famiglia (anche se non era quello che gli dava il cibo) per essere accettato dalla famiglia. Si tratterebbe solo di un caso di selezione naturale, anche se inconsapevolmente indotta dall'uomo, che ha di fatto programmato il comportamento e le reazioni del cane. Poiché non abbiamo alcuna modo di osservare l'esistenza di una qualsiasi forma di vita psichica negli animali e l'ipotesi che tale vita psichica esista non è necessaria per spiegare i fenomeni osservabili negli animali, possiamo affermare che non esiste alcuna evidenza sperimentale o scientifica dell'esistenza di una qualsiasi forma di vita psichica negli animali, neppure di sensazioni o emozioni. L'idea che gli animali abbiano una qualche forma di vita psichica è quindi solo un'ipotesi arbitraria, priva di alcun fondamento scientifico o razionale. Tale ipotesi può essere considerata una reminiscenza dell'infanzia, poiché tutti i bambini tendono ad attribuire agli animali pensieri, emozioni e sensazioni. Del resto, i popoli primitivi tendevano ad attribuire caratteri antropomorfi a molti elementi della natura: il sole, il mare, il vento, le foreste, le montagne... L'uomo ha mano a mano capito che i fenomeni naturali non implicavano l'esistenza di "spiriti" addetti al loro controllo, ma avvenivano automaticamente a causa di specifiche leggi naturali; l'uomo ha capito che la natura è oggetto e non persona. La concezione antropomorfa degli animali è l'ultimo residuo di questo atteggiamento pre-scientifico che ha condotto l'uomo a personalizzare i processi naturali che non riusciva a spiegare; il progresso scientifico e tecnologico ci permette ora di spiegare anche il comportamento degli animali senza attribuire ad essi alcun carattere antropomorfo. |
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18-06-2007, 20.24.57 | #17 | ||
Ospite abituale
Data registrazione: 12-08-2006
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Riferimento: Critica del concetto di anima
Citazione:
E dunque la psiche sarebbe un essenza fatta di materia sottilissima? E lo spirito della montagna sarebbe tutt'uno con la psiche individuale?Davvero non possiamo scorgere nessuna differenza fra la psiche della scienza occidentale e l'anima che sale al paradiso o viene rubata e posseduta da uno stregone? Almeno dai passi che hai citato,neanche Freud sembra pensarla così. Come detto,è questione di notare differenze e somiglianze,non solo somiglianze o differenze,altrimenti nel primo caso si perde di vista la specificità del fenomeno religioso,nel secondo lo si rende un evento incomparabile e,perciò,inspiegabile. Citazione:
Conosci di sicuro quella battuta che dice "anche un orologio rotto due volte al giorno segna l'ora esatta". Gli animisti non erano certo nella condizione di far previsioni scientifiche sul futuro del pianeta come fanno oggi gli ambientalisti;essi erano in un rapporto di rispetto con la natura non perchè particolarmente avvertiti della bontà di tale rapporto -o almeno non solo per questo- ma perchè erano in una condizione tale da esser materialmente costretti a vivere fianco a fianco della natura,una natura che se in alcuni luoghi della Terra era la "Grande Madre",in altri era il fulmine e l'uragano e la devastazione e la carenza di cibo e il terreno arido e la malattia e il pericolo costante ecc... Ad ogni modo qui si tratta di considerare il concetto di anima e la sua applicazione da un punto di vista del valore intellettuale,della consistenza strutturale,non dell'effetto positivo della concezione animistica della natura -che pure è un argomento interessante,accidenti!- . |
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18-06-2007, 22.35.56 | #18 | |
Ogni tanto siate gentili.
Data registrazione: 14-03-2007
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Riferimento: Critica del concetto di anima
Aleksandr
Citazione:
katerpillar Personalmente consiglierei al Dr. Marco Biagini di andarsi a rileggere gli atavismi, che Fausto Intilla ci ha messo gentilmente a disposizione su questo forum, allora ne scoprirebbe delle belle sull'uomo e sugli animali. |
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19-06-2007, 10.15.26 | #19 | |
Ogni tanto siate gentili.
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Riferimento: Critica del concetto di anima
Fallen06
Citazione:
Caro fallen, l'antropologia iniziale, in un secondo momento della sua storia, si è dovuta rimangiare tutto quello che pensava di aver scoperto sugli uomini cosidetti primitivi, proprio perché, come te, pensava di spiegare, per esempio, il concetto animististico con la mentalità cosidetta moderna. Ma ancorchè applicandola, le tue asserzioni mi sembrano in contraddizione anche valutando il mondo attuale. Per esempio: tu affermi che gli animisti avevano rispetto per la natura, solo perché, in definitiva, gli faceva comodo, mentre noi uomini civili, non vivendo nella natura possiamo distrugerla a nostro piacimento? Punto di domanda: a Tokyo ci sono andati i migliori cervelli per cercare di rimediare ai danni che gli uomini civili stanno portando alla terra, agli animisti è stato sufficiente applicare il concetto di solidarieta utilitaristica, che noi stiamo scoprendo dopo millenni. Un saluto. |
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19-06-2007, 15.22.48 | #20 | |||
Ospite abituale
Data registrazione: 12-08-2006
Messaggi: 127
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Riferimento: Critica del concetto di anima
Citazione:
E chi ha detto che non possa essere così? L'antropologia contemporanea,dalla interpretativa a quella ispirata dal pensiero di Levy-Bruhl -che parlava della mentalità primitiva- ,ha rifiutato un paradigma che è quello della comune razionalità umana,ed ha considerato che i primitivi ragionassero in modo radicalmente diverso rispetto a noi.Questa è stata una scelta "di campo",che rimane criticabile come altre,e che difatti ad oggi è stata criticata.Il post-moderno,come in tutti gli altri campi del sapere,è stato smitizzato. Quel che mi sembra importante è non ricadere in concezioni etnocentriche ormai superate;se ci si guarda da questo pericolo,non vedo perchè non si possa salvare quel che di buono ha detto l'antropologia ai suoi albori. Si è iniziato a capire,mi pare,che un brutto vizio delle correnti di pensiero post-positivistiche è stato quello di sparare a zero sui pensatori positivisti. Comunque non capisco perchè ti ostini ad appiopparmi antipatiche velleità di spiegazione totale e definitiva del fenomeno in questione;ribadisco,per l'ultima volta,che sto solo proponendo una via,e che discutendo di questa ne sto sondando,assieme ai miei interlocutori,le possibilità. Citazione:
Innanzitutto non ho parlato di "comodo",ovvero non ho attribuito ai primitivi un cinico e disincantato utilitarismo. Oltre a ciò,NO,non ho affermato che avevano rispetto della natura solo perchè erano nella condizione tale da vivere in stretto rapporto con essa,ma che ne avevano anche per questo fatto. Non nascondo che questo fatto,nel considerare il rapporto primitivi-natura,lo ritengo di grandissima,preponderante importanza;le concezioni dei primitivi pieni di rispetto e consapevolezza del valore della natura mi sembrano peccare di senso storico e mi sembrano fondamentalmente legate ad una visione romantica dei primitivi stessi. Del resto,dal mio ragionamento non si evince che noi moderni possiamo distruggere la natura a nostro piacimento;si evince solo quello che si può constatare guardandosi attorno,ovvero che si è perso il senso di stretta dipendenza dalla natura,si è perso l'incanto e la comunione con essa come si è perso il timore e il terrore di essa. I recenti,catastrofici fenomeni climatici,e i pressanti e ripetuti avvisi delle autorità in materia d'ambiente,potrebbero indurre ad un cambiamento di rotta. Citazione:
L'uomo moderno non è saltato fuori dal nulla.Personalmente ritengo che lo sviluppo di quella mentalità che ci ha portato a sfruttare il terreno,a conquistare nuovi spazi e colonizzarli anche brutalmente,sia un processo graduale i cui primordi sono rintracciabili nella volontà primitiva -primitiva ma pur sempre presente nell'uomo- di dominare ed organizzare il mondo. |
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