ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS |
|
Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
21-05-2007, 14.36.40 | #4 | |
Moderatore
Data registrazione: 18-05-2004
Messaggi: 2,725
|
Riferimento: Evoluzionismo: riflessioni
Citazione:
Stavo rispondendo e non mi sono accordo della risposta di fealoro, che sembra rispondere compiutamente alla tua domanda, vero odos? |
|
21-05-2007, 15.03.59 | #5 | |
Moderatore
Data registrazione: 18-05-2004
Messaggi: 2,725
|
Riferimento: Evoluzionismo: riflessioni
Citazione:
Quindi, in Finlandia sarebbe difficile trovare cibi con vitamina D? Un'altra domanda che ogni tanto mi si presenta alla mente: come mai tra i vari primati, solamente l'uomo si è evoluto? |
|
21-05-2007, 16.06.24 | #6 | ||
Ospite abituale
Data registrazione: 19-03-2007
Messaggi: 216
|
Riferimento: Evoluzionismo: riflessioni
Citazione:
I cibi con la vitamina D sono derivati dalla carne, quindi da una dieta a base di cacciagione. Infatti gli Inuit, pur essendo delle regioni polari, hanno una carnagione olivastra, perchè hanno una dieta basata essenzialmente sulla cacciagione. I finlandesi invece, eredi dei popoli europei stanziali e agricoltori, dovevano avere una pelle che lasciasse filtrare maggiormente la luce del sole perchè la dieta a base di vegetali non fornisce la giusta quantità di vitamina D. Citazione:
A mio parere le probabilità sono molto basse perchè la caratteristica che ci fa pensare l'uomo per quello che è la massa cerebrale (o meglio le connessioni tra i neuroni) così sviluppata da permettere complesse elaborazioni mentali, risultato non semplice dal punto di vista evolutivo. Eppure esiste l'homo di neanderthal, che rappresenta un ramo evolutivo diferente, e che cmq si è estinto. Il motivo genetico per cui non esistono altre razze autocoscienti è difficile da capire, non conoscendo ancora il meccanismo stesso dell'autocoscienza. |
||
21-05-2007, 20.57.59 | #8 |
Ospite abituale
Data registrazione: 06-05-2007
Messaggi: 107
|
Riferimento: Evoluzionismo: riflessioni
Ho dei seri dubbi sulla verità dell'evoluzionismo. Per la formazione di tutta la varietà di organismi viventi, ci sarebbe voluto un tempo lunghissimo, molto più di quello che la natura ha effettivamente impiegato per la nascita di tutte le specie viventi.
Inoltre l'evoluzione non è sperimentabile: da quando c'è l'uomo sulla Terra non è mai capitato che intere specie viventi diano origine a qualcosa di totalmente diverso; per capirci, è impossibile che un uomo col passare del tempo diventi un dinosauro o qualcosa di simile. In natura vale la regola che "il simile produce il simile"; esistono, è vero, degli errori nella catena del DNA, ma queste alterazioni danno semmai origine a malformazioni, ma non ad una metamorfosi della specie stessa. La teoria di Darwin mi sembra quindi piuttosto azzardata e l'opinione pubblica, a mio avviso, ha dato a questa tesi una credibilità eccessiva, senza usare un adeguato vaglio critico (anche per le implicazioni laiciste dell'evoluzionismo). Sottolineo che il mio non è un intervento di carattere religioso (nemmeno il creazionismo è esente da dubbi ), ma è soltanto il tentativo di insinuare un dubbio legittimo. |
22-05-2007, 12.17.47 | #9 |
Ospite abituale
Data registrazione: 26-06-2004
Messaggi: 367
|
Riferimento: Evoluzionismo: riflessioni
Ciao e grazie a tutti. Innanzitutto non sapete quanto piacere mi faccia ricevere le risposte giuste subito senza doever fare tremila precisazioni, sta diventando sempre più raro.
Lasciando da parte un secondo la questione della fede, ciò che mi crea problemi è che lo stesso fenomeno può essere visto da due prospettive concettuali opposte. Prendendo l'esempio dei finlandesi e degli africani, non capisco perchè non è possibile spiegare la cosa come un adattamento all'ambiente progressivo a livello genetico. Cioè se i finlandesi posseggono la proprieta della sintesi della vitamina D è perchè date le condizioni ambientali ne hanno progressivamente sviluppato la capacità, così come i neri africani non ne hanno mai avuto bisogno date le loro condizioni ambientali (magari effettivamente esempi meno generici e più precisi potrebbero aiutarci). Questo implica innanzitutto l'inutilità di postulare l'esistenza di altre razze nel luogo che si sarebbero estinte o spostate, ma presuppone una società unica che col tempo si sarebbe adattata e avrebbe sviluppato tratti genetici adeguati all'ambiente. E' più o meno lo stesso fenomeno del adattamento e mutamento virale ad ambienti antibiotici sfavorevoli. E d'altra parte se si pensa alla progressiva perdita della peluria umana non è difficile ricollegarlo al progressivo uso di vestiti. Oppure l'aumento dell'altezza media (basta recarsi a Pompei per vedere quanto alti fossero i nostri antenati romani) dovuto all'arricchimento e alla costanza del regime alimentare. E soprattutto mi pare anche di capire perchè l'adattamento genetico all'ambiente non può venire accettato. Per quello che descriveva Epicurus. Non è possibile osservare la trasmissione di una capacità acquisita (il padre muscoloso). Non potendola osservare, e avendo stabilito che ciò che si può trasmettere è solo il carattere genetico, non si può che postulare una mutazione casuale genetica, che sarà poi sottoposta al "tribunale" dell'ambiente. Ma a lungo termine? Non è possibile che a lungo termine si sviluppino capacità che non in 10 generazione o 20 ma già in 70, 80 (per non parlare dei milioni di anni) vadano a costituire un nuovo patrimonio genetico a causa dell'uso, disuso, nuove pratiche ecc..? Che voi ne sappiate quanto di questo si dice nell'attuale evoluzionismo? Io non so quanto in realtà questo paradigma si accettato nell'evoluzionismo odierno. Forse lo è, e io non lo so. Anch'io sapevo come dice Epicurus che era stato liquidato tutto con Lamarck. Eppure le prove allora addotte continuano a non convincermi, e derivano secondo me da una ricerca della sicurezza tipicamente scientifica di aggrapparsi a qualcosa di duro, cioè la trasmissione esperibile di un gene, e non a qualcosa di difficilmente immaginabile (l'acquisizione di una nuova capacità genetica). INsomma, il fenomeno rimane lo stesso, e i due paradigmi spiegano gli stessi fenomeni altrettanto bene. Chi mi convince del contrario? |
22-05-2007, 19.29.52 | #10 | |||||
Ospite abituale
Data registrazione: 19-03-2007
Messaggi: 216
|
Riferimento: Evoluzionismo: riflessioni
Per Socrate78
Per iniziare ti indirizzerei qui https://www.riflessioni.it/forum/foru...4& order=desc, dove l'argomento è stato discusso a lungo. Poi vorrei che tu spiegassi di quale evoluzionismo parli. Se intendi l'evoluzionismo come mutazione del genotipo non c'e' molto da contestare. Se intendi il darwinismo o il neodarwinismo ci sono effettivamente delle critiche al semplice paradigma della mutazione genetica e della selezione naturale, che però non negano l'evoluzione come un fatto. Citazione:
Citazione:
Citazione:
Citazione:
Citazione:
Poi risponderò anche a Odos... |
|||||