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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
30-11-2007, 17.13.51 | #33 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 23-11-2007
Messaggi: 65
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Riferimento: Tesi di Church, Goedel e Intelligenza Artificiale
Ecco, perdona se non mi sono ben spiegato, ma per finitezza intendo che l'uomo (inteso come macchina biologica pensante) è finito nei suoi fattori (e tu mi hai giustamente detto che con l'ingegneria genetica si potrebbero creare esseri intelligenti), la mia domanda riveduta e corretta alla luce di ciò è : "se l'uomo è finito nella materia e nel pensiero, anch'esso legato alla materia, perchè non potrebbe essere costruito un computer che sia intelligente " ?
Non so se mi sono ben espresso, ma per farti capire il mio punto di vista (e quindi la mia incertezza) Citazione:
I fattori come "guardando il cielo calcolo che pioverà", sono intuizioni più che calcoli meccanici, ma l'intuito (e qui attingo da conoscenze della psicologia scintifica) non è altro che una serie di ragionamenti meccanici (giusti o sbagliati che siano) fatti in base a ciò che sappiamo in una sequenza tanto veloce da sembrarci quasi che la risposta (o l'idea che stia per piovere) sia uscita dal nulla e quindi qualcosa di trascendentale. Assume più senso la mia domanda ? (scusami se faccio domande strane, ma essendomi estranea l'informatica mi risulta difficile interagire con essa in questi ragionamenti. |
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01-12-2007, 01.59.49 | #34 | ||
Moderatore
Data registrazione: 18-05-2004
Messaggi: 2,725
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Riferimento: Tesi di Church, Goedel e Intelligenza Artificiale
Citazione:
Che significa "finito nel pensiero"? Abbiamo un metro di misura per il pensiero? Credo proprio di no, quindi "finitezza di pensiero" non ha molto senso. Anzi, potrei dire che i pensieri che un uomo può pensare sono potenzialmente infiniti. Comunque non credo sia molto rilevante la questione sulla finitezza/infinitezza. Citazione:
In questa discussione non voglio trattare in generale del fatto se l'uomo sia modellabile da una macchina di turing o meno, ma voglio affrontare il caso specifico posto dai risultati di Goedel. Quindi cercherò di rispondere alla tua domanda centrale "perché l'uomo non è un computer?", facendo sempre riferimento ai risultati di Goedel. Sintetizzando: i risultati di Goedel ci dicono che qualsiasi computer arriva a proposizioni indecidibili (non sa se sono vere o false), proposizioni sulle quali un qualsiasi essere umano riuscirebbe banalmente a pronunciarsi. Questo mostra (o dovrebbe mostrare, dato che, come ho detto, sono in fase di "elaborazione" ) che il modello della macchina universale di turing non coglie in pieno la natura dell'uomo. |
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01-12-2007, 17.25.31 | #35 |
Ospite abituale
Data registrazione: 23-11-2007
Messaggi: 65
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Riferimento: Tesi di Church, Goedel e Intelligenza Artificiale
Ok, devo aver fatto una domanda sciocca a causa della mia ignoranza in informatica
P.S. Il pensiero (consiglio di leggere il post "formazione di un concetto") è l'organizzazione in categore e sovracategorie delle percezioni che il nostro cervello utilizza per percepire la realtà in modo unitario e quindi riuscire ad interagire con essa ( tutto ciò nn è farina del mio sacco, ma psicologia). Per cui parlavo di finitezza del pensiero perchè, nonostante il potenziale di percezioni di un uomo sia infinito, nella pratica abbiamo un numero limitato di percezioni. |
02-12-2007, 14.19.52 | #36 | |
Moderatore
Data registrazione: 18-05-2004
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Riferimento: Tesi di Church, Goedel e Intelligenza Artificiale
Citazione:
No problem, il fatto è che da questa mia argomentazione (se corretta) si capisce qual è la grande differenza che c'è tra noi e un calcolatore: quest'ultimo si limita ad applicare regole (le regole di deduzione del sistema assiomatico, o le istruzioni del linguaggio di programmazione), mentre l'uomo capisce banalmente il grado di verità della proposizione "questa proposizione non è dimostrabile", perché capisce il suo senso, il suo significato. |
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