ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS |
|
Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Culturali e Sociali |
26-09-2006, 16.28.07 | #5 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
|
povero diavolo di un diavolo.......
Citazione:
L’America già patria del diritto e della libertà, dopo tanti anni di guerra fredda e di “paura” del comunismo, doveva solo più scalzare e mettere da parte alcuni “buoni principi” che erano sorti nell’età dell’oro, ai tempi dei padri fondatori della costituzione e poi la strada verso il dominio incontrastato del mondo sarebbe stata sgombra. La parabola destrorsa iniziata con Regan ha trovato nel governo di Bush Jr. e nella sua amministrazione, l’espressione più avanzata di un oltranzismo tutto teso alla conservazione del potere che a sua volta ha trovato in "Wolfowitz, uno studioso teorico che predica la fede nella superiorità etica e nel destino imperiale dell'America, il suo araldo naturale. Nel presente sito http://www.autprol.org/public/news/n...2928022005.htm troviamo tra le altre cose queste raccapriccianti idee.....: << Paul Wolfowitz ha fatto parte del gruppo di lavoro del "Project for the New American Century (PNAC)" , uno dei numerosi think-tank della destra statunitense. Il documento, intitolato Rebuilding America's Defences: Strategies, Forces And Resources for a New Century, è stato scritto nel settembre del 2000 - quando Bush non era ancora presidente. Il testo fu redatto per un gruppo specifico di persone, che oggi ricoprono incarichi non indifferenti: Dick Cheney, attuale vicepresidente degli Stati Uniti; Donald Rumsfeld, attuale segretario alla difesa; Paul Wolfowitz, attuale vicesegretario alla difesa; Jeb Bush, fratello del presidente; e Lewis Libby, capo dello staff di Cheney. Il documento del PNAC presenta 'un progetto per conservare la preminenza globale degli Stati Uniti, impedendo il sorgere di ogni grande potenza rivale, e modellando l'ordine della sicurezza internazionale in modo da allinearlo ai principi e agli interessi americani'. Questa 'grande strategia americana' deve essere indirizzata 'il più lontano possibile verso il futuro', dice il rapporto. Che invita poi gli Stati Uniti a 'combattere e vincere in maniera decisiva in teatri di guerra molteplici e contemporanei', come una 'missione cruciale' [core mission]. Il rapporto descrive le forze armate statunitensi all'estero come la 'cavalleria lungo la nuova frontiera americana'. Il progetto del PNAC dichiara inoltre il proprio sostegno a un documento scritto in precedenza da Wolfowitz e Libby, in cui si affermava che gli Stati Uniti dovrebbero 'dissuadere le nazioni industriali avanzate dallo sfidare la nostra egemonia (leadership) o anche dall'aspirare a svolgere un ruolo regionale o globale maggiore'[8][8]. Il rapporto del PNAC inoltre: - descrive gli alleati chiave, tra cui il Regno Unito, come 'il mezzo più efficace per esercitare un'egemonia globale americana'; - afferma che le missioni militari per garantire la pace 'richiedono un'egemonia politica americana e non quella delle Nazioni Unite'; - rivela l'esistenza di preoccupazioni nell'amministrazione americana a proposito della possibilità che l'Europa possa diventare un rivale degli USA; - dice che 'anche se Saddam dovesse uscire di scena', le basi nell'Arabia Saudita e nel Kuwait dovranno restare in maniera permanente - nonostante l'opposizione locale tra i regimi dei paesi del Golfo alla presenza di soldati americani - perché 'anche l'Iran potrà dimostrarsi una minaccia pari all'Iraq agli interessi statunitensi'; - mette la Cina sotto i riflettori per un 'cambio di regime', dicendo che 'è arrivata l'ora di aumentare la presenza delle forze armate americane nell'Asia sudorientale'. Ciò potrebbe portare a una situazione in cui 'le forze americane e alleate forniscano la spinta al processo di democratizzazione in Cina'; - invita a creare le 'US Space Forces' ("forze spaziali statunitensi") per dominare lo spazio, e ad assumere il controllo totale del ciberspazio in modo da impedire che i 'nemici' usino internet contro gli Stati Uniti; - anche se gli Stati Uniti minacciano la guerra contro l'Iraq per aver sviluppato armi di distruzione di massa, gli USA potrebbero prendere in considerazione, nei prossimi decenni, lo sviluppo di armi biologiche - che pure sono state messe al bando. Il testo dice: 'nuovi metodi di attacco - elettronici, 'non letali', biologici - diventeranno sempre più possibili. .. il combattimento si svolgerà in nuove dimensioni, nello spazio, nel ciberspazio, forse nel mondo dei microbi... forme avanzate di guerra biologica in grado di prendere di mira genotipi specifici potranno trasformare la guerra biologica dal mondo del terrorismo in un'arma politicamente utile'; - il testo prende di mira la Corea del Nord, la Libia, la Siria e l'Iran come regimi pericolosi, e sostiene che la loro esistenza giustifica la creazione di un 'sistema mondiale di comando e di controllo'. Tom Dalyell, deputato laburista britannico e una delle principali voci di ribellione contro la guerra all'Iraq, ha dichiarato: 'si tratta di immondizia proveniente da think tank di destra pieni di falchi-coniglio - gente che non ha mai visto gli orrori della guerra, ma è innamorata dell'idea della guerra. Gente come Cheney, che è riuscita a sfuggire al servizio militare ai tempi della guerra del Vietnam. Si tratta di un progetto per il dominio mondiale statunitense - un nuovo ordine mondiale creato da loro. Questi sono i processi mentali di americani fantasticanti, che desiderano controllare il mondo. Sono sconvolto dal fatto che un primo ministro laburista inglese vada a letto con una banda di gente di una tale bassezza morale.'>> |
|
01-10-2006, 00.17.48 | #6 |
iscrizione annullata
Data registrazione: 11-06-2006
Messaggi: 114
|
Riferimento: Il diavolo
Idee raccapriccianti?
Io sinceramente non riesco a vedere nulla di male in quel che ho letto. Semplicemente gli USA si stanno garantendo un futuro più sicuro. Voi vi scandalizzate perchè gli americani si adoperano per mantenere un ruolo di primo piano nella scena mondiale. E allora? Se io fossi un americano sarei contento di sapere che il mio governo si preoccupa di rimanere il migliore al mondo, la nazione più forte. Mi sentirei protetto. |
01-10-2006, 07.43.20 | #7 | |
Frequentatrice abituale
Data registrazione: 06-08-2005
Messaggi: 822
|
Riferimento: Il diavolo
Citazione:
Credo che sia "solo" una questione di superego Ciao |
|
01-10-2006, 12.15.39 | #8 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
|
Riferimento: povero diavolo di un diavolo.......
Citazione:
Per me quelle dichiarazioni non sono solo raccapriccianti ma sono persino immorali, perché nessun popolo ha il diritto di ingerire nella vita di un altro popolo, come nessun cittadino ha il diritto di ingerire nella vita di un altro cittadino. Ah già, ma dimenticavo che siamo nell'occidente cristiano dove l'ingerenza nella vita degli altri è normale, perché in fondo ci hanno cresciuti con la convinzione che siamo i migliori…… in fondo "il cristiano" possiede la Verità. |
|
03-10-2006, 11.30.58 | #9 |
Frequentatrice abituale
Data registrazione: 06-08-2005
Messaggi: 822
|
Riferimento: Il diavolo (The wall)
La nuova frontiera della democrazia americana? Un muro innalzato fra gli Usa e il Messico. Per non parlare della pratica della tortura sui prigionieri politici...
(di Antonio Pagliula) In pochi giorni negli Stati Uniti d’America, ossia il paese più democratico del mondo, sono state varate due nuove leggi: la prima prevede la costruzione di un muro sulla frontiera con il Messico come soluzione del problema dell’immigrazione clandestina; la seconda, ancora più sconvolgente, fornisce di fatto il via libera alla Casa Bianca a continuare nella disastrosa politica delle torture contro prigionieri di guerra. Continuare a definire gli Stati Uniti come modello di democrazia credo sia ormai sempre più improponibile. Da un po’ di anni Noam Chomsky, forse il più grande intellettuale americano in vita, definisce gli Stati Uniti uno “stato fallito, con istituzioni democratiche che funzionano a malapena”. Se ce ne fosse stato ancora bisogno l’ultima settimana ha solo spazzato via gli ultimi dubbi a riguardo. A distanza di pochi giorni una dall’altra, sono state varate due leggi che convertono di diritto gli Usa in una delle peggiori repubbliche delle banane. Analizziamo nel dettaglio questi provvedimenti. La prima legge rientra nel piano di riforma integrale delle leggi migratorie statunitensi. A grande maggioranza è stato approvato il documento che prevede la costruzione di un muro di frontiera tra Usa e Messico. Il muro, che verrà a costare circa 6000 milioni di dollari, fa parte del piano di sicurezza interna 2007 (DHS) e ha lo scopo di rafforzare il controllo operativo su tutta la linea di frontiera (circa 3200 km). Ad integrare il muro ci sarà non solo l’utilizzo della polizia di frontiera ma anche quello di nuove tecnologie che includono satelliti, telecamere e addirittura aerei senza pilota. Mi sembra quasi inutile definire quest’iniziativa inadeguata al fine di risolvere il problema dell’immigrazione che ha radici in questioni sociali ed economiche ben più profonde. Il muro non fa altro che rendere solo ancora più pericolosi e violenti i tentativi, che ritengo non diminuiranno, di passaggio illegale di frontiera (consiglio di leggere per farsene una idea il racconto "Los Angeles – Oaxaca, viaggio senza ritorno"). Forse però ci sono aspetti anche peggiori in questa storia, si parla infatti della legge come di un trucco politico dei repubblicani in vista delle elezioni di novembre e questo dovrebbe farci riflettere anche di più. Pare, anzi è certo, che la lotta all’immigrazione illegale è uno dei temi principali della campagna elettorale. Bene, il congresso repubblicano sembra disposto e pronto a votare qualsiasi legge solo per cavalcare l'odio benpensante di una silenziosa maggioranza di popolazione per assicurarsi una vittoria ai seggi. Non solo anche alcuni congressisti democratici hanno ben pensato di votare a favore di questa legge con il solo scopo di guadagnare qualche voto. Questo è lo specchio della realtà statunitense, la realtà in cui le istituzioni falliscono nei loro compiti e cercano di cavalcare la scia di voti assicurata da una parte di popolazione sempre più mal informata e per questo ipocrita e xenofoba. Il muro è il risultato della decadenza di cui ormai è vittima la democrazia americana e a nulla servirà lo scontento del governo messicano di fronte a questa scelta univoca e un po’ razzista. Calderon e Fox, infatti, devono solo ringraziare Bush e compagnia bella se sono seduti ancora sulle loro poltrone e guidano il Messico. Tutti i signori del Pan (partido de accion nacional) sono solo burattini messi al posto giusto da Bush e, nonostante una legge che prevede la costruzione di un muro di frontiera ingiusto e offensivo per tutta la popolazione messicana, non possono permettersi nessuna azione a difesa del proprio popolo. Il governo panista è ancora impegnato a ringraziare per l’appoggio ed il silenzio ricevuto dagli Usa in occasione delle ultime elezione vinte esclusivamente grazie agli ormai più che conclamati brogli elettorali. Questo rende il governo messicano complice di quello statunitense per la morte di migliaia di persone che sono state e saranno vittima di queste politiche militaresche e mirate solo a decontestualizzare il problema dell’immigrazione convertendolo in un problema di sicurezza di frontiere – come scritto oggi sul quotidiano messicano “La Jornada”. Se la notizia del “muro” può sembrare sconvolgente aspettate di sentire la seconda legge approvata dal senato americano in questi giorni. Una legge che in Italia praticamente non è stata assolutamente trattata da nessuno dei media tradizionali e che ha avuto addirittura meno risalto del muro con la frontiera del Messico ma che ritengo ancora più insopportabile tanto che lo stesso “New York Times” ha titolato che “è la democrazia americana ad uscirne sconfitta”. Si tratta in pratica dell’abolizione dell’habeas corpus, uno dei principi fondamentali del diritto. La legge dimostra la disumanizzazione del paese nordamericano, del suo presidente e della maggioranza dei suoi senatori che praticamente hanno approvato, con 65 voti a favore contro 34, la legalizzazione della tortura negli Stati Uniti. La misura approvata, a cui manca solo la promulgazione da parte di G.W.Bush, concede amnistia per possibili crimini di guerra commessi da personale statunitense negli ultimi anni (per tortura, incarcerazione clandestina, sparizione di persone ed altro), ridefinisce per la prima volta in più di 50anni la Convenzione di Ginevra, autorizza di fatto la tortura (ufficialmente denominata “tecnica di interrogatorio”), e annulla per sempre il diritto dei detenuti del diritto fondamentale alla difesa. Con quest’iniziativa, il presidente e i suoi rappresentanti hanno anche il potere di accusare praticamente qualsiasi cittadino del mondo, compresi gli immigrati regolari, di essere dei terroristi, il che porta alla detenzione a tempo indeterminato senza accesso ad un giusto processo in tribunale, visto che l’accordo firmato alla Casa Bianca prevede anche che “è severamente limitato il diritto dei prigionieri ad appellarsi a corti di grado superiore, compresa la Corte Suprema, per chiedere la propria liberazione”. La legge prevede inoltre che siano permessi tutti i “metodi d’interrogatorio” considerati ammissibili dal presidente, cioè verrà considerata tortura solo quella definita da Bush attraverso ordini esecutivi segreti. In altre parole il governo americano legalizza la violazione della Convenzione di Ginevra, visto che ne punirà solo le “gravi violazioni”, intendendo con questo termine solo la violenza sessuale e gli esperimenti chimici e biologici sui prigionieri, ma anche la violazione di tutti gli accordi internazionali per la protezione dei diritti umani. Come sempre però il lato negativo della vicenda è soprattutto il silenzio dei media, non si può rimanere in silenzio ed accettare supinamente l’esistenza di carceri segrete, l’abolizione dell’habeas corpus e la negazione della presunzione d’innocenza. Possibile che in questo lato dell’oceano non interessi a nessuno? Possibile che non ci sia nessuno reazione a questa notizia? Possibile che ci sia da parte dell’Italia, ma non solo, una totale e completa sottomissione al volere degli Stati Uniti? Non voglio e non posso crederlo, però nel frattempo ora il governo americano ha il diritto di sottomettermi e torturarmi senza che io possa difendermi per via legali e senza che io abbia la possibilità di sapere perché sono accusato, tutto questo in nome della guerra al terrorismo. Una domanda finale: C’è ancora qualcuno che crede che il modello americano sia il più democratico del mondo? E’ questo il modello che gli Stati Uniti vogliono esportare nel resto del Mondo? Invito tutti a una riflessione. Tratto da: Vero Sudamerica |
07-10-2006, 00.09.49 | #10 | |
iscrizione annullata
Data registrazione: 11-06-2006
Messaggi: 114
|
Riferimento: povero diavolo di un diavolo.......
Citazione:
Per quanto riguarda le tue dichiarazioni sulla moralità, ti faccio notare che la morale è soggettiva; e dal mio punto di vista azioni di questo genere sono lecite e moralmente giuste. Tra l' altro il precetto morale del rispetto reciproco è tipico della cristianità, che sostiene anche che gli uomini sono tutti uguali. Non capisco che cosa intendi dicendo il cristianesimo ci ha convinto che siamo i migliori, e mi pare paradossale che tu parli di gesti immorali (usando evidentemente la tavola dei valori cristiani, od una affine ad essa), e accusi la chiesa di immoralità, la quale predica le stesse cose che dici tu. |
|