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Originalmente inviato da bimba
Stamattina nell'andare al lavoro sono passata davanti all'Università (che ormai è una città vera e propria) e ho notato che straripava di matricole; il fatto mi ha lasciato un po' di malinconia perchè sei anni fa mi trovavo anch'io tra loro (con la differenza che nel frattempo gli iscritti sono aumentati in modo assurdo!). Ho studiato Psicologia delle organizzazioni e della comunicazione(vecchio ordinamento) e per i primi 3-4 anni ho creduto veramente nelle idee che circolavano e nella loro applicazione; ad un certo punto però mi sono resa conto che si trattava di fumo negli occhi, ed ad aprirmi gli occhi stessi è stato un seminario tenuto da una responsabile delle risorse umane di una grande azienda. La tesi l'ho fatta in analisi dei dati perchè ormai mi sembrava l'unico argomento utile, mi sono laureata a pieni voti e mi è stato offerto il dottorato di ricerca. Ho rifiutato questo e il percorso che avrei dovuto intraprendere per esercitare la professione per la quale avevo studiato: tirocinio di un anno, esame di Stato, stage, master...tutto questo mi sembrava decisamente troppo lungo e inconsistente dato che volevo costruirmi una vita con il mio ragazzo. Adesso finalmente stiamo cercando una casa in cui andare a convivere, ma abbiamo dovuto ricominciare tutto da capo: lui ha studiato marketing e lavora in contabilità (gli stanno insegnando tutto da zero o quasi), io sono impiegata nell'ufficio acquisti di un'azienda matelmeccanica. E già siamo stati fortunati a trovare questi lavori! Mi chiedo se qualcuno abbia vissuto un'esperienza simile o anche contraria, perchè no! Mi piacerebbe sapere che cosa ne pensate della consistenza degli sbocchi lavorativi di certe facoltà oggi! Non è che per caso si vuole trovare per forza un'applicazione a studi che una volta si facevano solo per cultura??? Quanti posti di lavoro ci sono realmente nella selezione del personale, nella consulenza organizzativa, nel marketing etc??? Grazie
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Ciao leggendo la prima parte della tua storia mi sono un po rivisto ... quando passo dall'uni e la vedo traboccante di matricole mi dico ... ma che ci stanno a fare , oggi quasi quasi conviene molto di piu andare a fare il muratore che lavorare cercando di sfruttare la laurea che si è preso ...
indubbiamente anche se abbiamo la laurea molto simile io sono stato un po piu fortunato di te .. dopo diversi anni dalla laurea nonostante ci siano stati dei veri sacrifici da parte mia tutt'ora ho dei buoni risultati ...
ho iniziato mesi con un tirocinio che però non mi ha portato nulla poi ho cambiato e li ho trovato dopo la fine del tirocinio un lavoro, dopo pochi mesi ho iniziato un progetto che mi rendeva abbastanza bene, ho iniziato la scuola di psicoterapia e mentre facevo quello anche un corso di comunicazione, finito i due corsi, nel frattempo ho sempre lavorato ho aperto uno studio con una mia collega ed è andata bene ho lasciato gradualmente il mio lavoro da educatore per buttarmi sopra allo studio che pian piano procedeva sempre meglio, ho iniziato a fare consulenze e lavorare anche per un altro studio ed un associazione e alla fine insomma anche se il mio percorso non è ancora finito mi ritrovo a lavorare per migliorare il mio lavoro e il mio futuro ... certamente non sono la massa, quello che ho ottenuto è stato dato da molta fortuna esperienza, occhio attento a certe cose, e anche un po di furbizia che quella è indispensabile per il nostro lavoro ....
certamente però d'altra parte ho visto ragazzi laureati nel mio stesso corso con grandi ablitià che si sono ritrovati a fare gli impiegati, le commesse, e alcuni anche gli operari o altro ancora ... e se devo pensare a modo penso quasi che di questi ce ne sono anche un grande numero ....
Ovviamente il riferimento agli altri lavori non è in alcun modo debilitativo ma il fatto che altri lavori li si poteva anche fare senza andare all'università.....