Bè intanto fa sempre piacere sentire qualcuno soddisfatto del proprio lavoro, se questo poi è un disabile il piacere è ancora maggiore, vuol dire che, bene o male, con tenacia e abilità, ce la si può fare...
Lottare contro le inabilità e riuscire a superare ostacoli, come ineevitabili e preconcette discriminazioni della società, è un traguardo che ti rende onore.

Bravo Bean....

...in ospedale sinceramente, non lavoro con disabili, forse per problematiche inerenti alla idoneità annuale alla quale veniamo sottoposti, o forse perchè tra il personale medico-infermieristico, vi sono delle norme che escludono i lavoratori diversamente abili...

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Guarda Svirgola che destra o sinistra non c'entra proprio niente. Io sono stata anche un quadro intermedio, e quindi una capetta, in una importantissima organizzazione e ho anche condotto un'equipe con un certo successo. Per questo parlo di esperienza da trasmettere ai giovani. Credo nell'importanza dell'etica del lavoro. I "capetti" potrebbero svolgere un ruolo chiave per il buon svolgimento del lavoro e per una buona produzione se non lavorassero in una logica di potere. Avremmo allora società funzionanti. E ti ripeto che oggi destra e sinistra non hanno più senso, visto che dobbiamo solo pensare alla sopravvivenza del pianeta.

Dimenticavo di dirvi di continuare ad essere sempre i buoni filosofi di voi stessi......come sino ad ora....

Non mi piace dire: "ho una moglie", preferisco dire che sono sposato. Scusa la finezza, ma...
non abbiamo figli, anche perché siamo entrambi con disabilità e, complici le disavventure lavorative per ora non ce la siamo sentita. A parte questo, anch'io sarei curioso di leggere qualcosa della tua vita lavorativa, perché, vedi, io non mi sono limitato a teorie, ho portato la mia esperienza e su di essa mi baso per trarre, giudizi, conseguenze e conclusioni. Credo sia importante il confronto sulla base delle esperienze vissute, molto di più di quanto lo sia parlare o scrivere in modo astratto.... Mi piacerebbe capire (e credo anche agli altri piacerebbe) quale è stata la tua esperienza lavorativa fino ad oggi, se hai avuto alti e bassi... come credo tutti... ok?

Non condivido la finezza , moglie , é riconoscere nella compagna lo stesso ruolo che ha , marito , peró questo puó essere solo un mi punto di vista , visto che oggi voglio a mia moglie piú bene di ieri , il mio curriculm? , a 24 anni dividevo una stanzetta in una pensione a lato della RAI in corso Sempione a Milano , il compagno del buco , era un metal meccanico , avevo 2 mesi di autonomia , razziavo giornali nell'edicole per rispondre agli annunci di chi offriva lavoro , prima del 25esimo uscivo dall'AutoMil di via Mosé Bianchi , concessionaria allora dell'Alfa Romeo con la mia prima Alfa Giulia 1300 TI , tutta pagata , senza rate. Poco dopo romasto senza lavoro per deficenze menageriali estranee alla mia persona venni avvicinato da chi mi era cliente con offerta interessante e cosí mi involai nel mondo del compra e vendi , ramo tessile , passoni da gigante e senza accorgermene! , provai a offrire lavoro e collaborazione , ottenni tradimenti e imbrogli , continuai da solo , troppo facile fare soldi a 39 anni mi stancai , dovevo complicarmi un poco la vita , perció chiusi la mia attivitá e decisi di andare a vivere i successivi 39 dall'altro lato dell'Atlantico , fu una delusione , a 45 tornai sconsolato psicologicamente , ma con dell'esperienza senza dubbi interessante , 6 anni mi fecero capire che per un europeo il miglior posto dove vivere era l'Europa!. Mi é sempre piaciuto il bello , mi contorno del bello , perché me lo prendo , come ho fatto sempre nella vita , ma mai per cercare la ricchezza , il piccolo capitale dei 39 anni oggi dopo molto tempo lo ho raddioppato , senza nessun lavoro ufficiale dal ritorno dalle americhe , vivo su una isola europea , mare , sole , aria la migliore al mondo , mai desiderato avere figli e non ne ho! , bella moglie , bella casa , belle auto , insomma una persona odiosamente invidiabile , che ha fatto le sue scelte , me le sono imposte , ho sempre deciso io che fare della mia vita con traguardi , ma sempre con delle scappatoie se non raggiunti. Ricco piú di serenitá che di denaro , sto bene dove 12 mesi all'anno vi é sole e turismo , senza inverno , senza torrida estate , só quanto costano le patate e l'insalata dedicandomi agli acquisti nei supemercati e con un nuovo TV , LCD 40 pollici ai piedi del letto per godermi i prossimi campionati del mondo dalla Germania!. Non volermene ma ho dovuto essere sincero.....come sempre , cosí ora sono doppiamente antipatico , prima come capitalista , e poi come facilista professionista della vita!

Infatti! Anche io, eppure direi che sono di sinistra!

Per mr. bean, il mio curriculum lavorativo è lungo. A 19 anni, quando stavo ancora terminando il liceo, ho avuto un figlio. Per qualche anno non sono riuscita ad iniziare a lavorare. Vivevamo dello stipendio di mio marito. Poi, appena mio figlio ha iniziato a fequentare la scuola materna, mi sono data da fare per crearmi delle competenze professionali. Erano gli anni '80, c'era il bum dell'informatica. Non mi piaceva molto, ma ho provato. Il verità, poi, mi sono divertita tantissimo. Inizialmente lavoravo come libera professionista, ma poi, quando ho visto che con mio marito l'intesa andava scemando, ho scelto la sicurezza di un lavoro dipendente. Ora sono responsabile di progetto in una grandissima azienda.

La mia esperienza lavorativa è molto varia. Mi è sempre piaciuto cambiare lavoro e l'ho cambiato spesso. Quasi sempre per scelta. Una sola volta mi è successo che la società per cui lavoravo, una multinazionale americana, avesse deciso di cambiare completamente la tecnologia informatica e, siccome il modo in cui avevano riciclato le mie competenze non mi piaceva, me ne sono andata. Ma un po' a malinquore perchè ero affezionatissima al mio gruppo di lavoro.

Ora, dopo più di vent'anni, mi sono un po' stancata. Il mondo dell'informatica è molto cambiato e mi diverte sempre meno. Le possibilità di cambiare spesso, quindi di non fossilizzarsi e di crescere in competenze, si fanno sempre più difficili. Quidi ora ho deciso di cambiare proprio settore. Mi sono iscritta all'università. Quando avrò completato gli studi, darò le dimissioni e mi metterò in proprio.

Dal punto di vista delle relazioni con i capi, con i colleghi, con i collaboratori, a volte ci sono state situazioni tese. Ma a volte basta un solo individuo difficile per rendere strane le dinamiche di gruppo. A me non piace particolarmente fare "la capa". Preferisco motivare chi lavora con me, responsabilizzarlo e farlo crescere. Però qualche volta mi è toccato, con qualcuno, fare il controllore e questo mi stressa moltissimo.
Con i capi, i problemi più grandi li ho avuti perchè tendo ad essere una che prende iniziative in modo autonomo. Non a tutti sta bene. Ma se la situazione non mi piaceva, fino a pochi anni fa mi potevo permettere di cambiare con facilità e quindi lo facevo. Insomma, sceglievo dove e con chi volevo lavorare.

Mi sono capitate, invece, un paio di volte, forti discriminazioni sessiste. Ovviamente in fase di colliquio di assunzione. Una nel posto dove lavoro ora dove sono stata la prma donna assulta nell'IT Ora siamo tante!!! Mi sa che li ho convinti che era ina cosa stupida!