Con il passato governo sono stati allontanati dalla televisione pubblica giornalisti ritenuti faziosi come Biagi e Santoro perché, si è detto, che un servizio finanziato coi soldi pubblici, non poteva avere giornalisti di parte.
A parte il discorso sulla faziosità dei due, soprattutto di Biagi che secondo mè è tutto da dimostrare, l’obiezione è: -Perché allora lo stato da 700 milioni di euro all’anno, (ripeto 700 milioni di euro), a giornali che hanno ottenuto l'accesso ai finanziamenti grazie alla firma di due deputati, spesso di schieramento opposto, che hanno dichiarato l'appartenenza della testata a un movimento politico? –

Mi rendo conto di essermi espresso in modo concitato e poco chiaro. In effetti stavo ascoltando la trasmissione REPORT che evidenziava questo fatto di questa legge di finanziamento ai giornali sia di destra che di sinistra, che sottrae 700 milioni di euro all’anno dai contributi dei cittadini.
Questo per dire che i soldi pubblici in Italia ci sono e basterebbe spenderli in maniera avveduta e non per privilegiare questo o quel gruppo amico.

Qualche notizia in più su http://www.report.rai.it/default.asp

Come può oggi un giornale (non di partito naturalmente) garantirsi l'indipendenza?

Mi pongo spesso questa domanda.

1) La pubblicità? Assolutamente no. La pubblicità è una forma di tassazione indiretta ed impone dei modelli commerciali spesso in contrasto con il contenuto degli articoli. In ogni caso chi paga è padrone.

2) Finanziamenti pubblici? Vedi sopra le parole di Van Lag

3) Il lettore? Sempre meno sono le persone che comperano regolarmente il giornale. In Italia forse la sola "Gazzetta dello Sport" potrebbe finanziarsi con queste entrate.

Secondo me, bisogna investire massicciamente nella qualità dell'informazione ed attirare con questa più lettori. Magari una pagina potrebbe essere dedicata a notizie utili per il cittadino: spegare chiaramente alcune normative che riguardano la nostra vita quotidiana. Forse anche chi non compera il giornale potrebbe trovare risposta a tanti piccoli quesiti e esser motivata ad acquistarlo. Probabilmente bisogna promuovere gli abbonamenti e aprire più spazi ai commenti del cittadino (tipo forum).

Forse un nuovo formato di quotidiano potrebbe essere più snello, più veloce da leggere e con meno consumo di carta e di notizie trash.

Cosa cercate voi in un giornale?

Amo molto le inchieste della Gabanelli. L'inchiesta di ieri sul finanziamento pubblico ai giornali poneva degli interrogativi interessanti... Molti degli intervistati, lettori per par condicio di "Libero" o de "L'Unità" non sapevano che i loro affezioati giornali sono sovvenzionati dallo stato.
A un certo punto però la domanda che trasuda moralismo da tutti i pori: quanti euri pigliano i direttori dei giornali? Ferrara risponde orgogliosamnete 8000 euri, Padellaro dell'Unità 9000, Belpietro 9000, Feltri 15000, Polo del Manifesto, udite udite 1400 euri... Commento della Gabanelli da studio : "Da un estremo all'altro, cmq Polo consentimi,il Direttore non è come l'ultimo arrivato, questo è livellamento sovietico"(sic!). Questo, cara Gabanelli,è moralismo al quadrato o alla rovescia. O no?

A dire il vero in tutti i Paesi i giornalia tiratura nazionale ricevono un finanziamento dai Ministeri della Cultura.

Il problema è come mantenere l'indipendenza ed evitare gli abusi.

Ho visto Report ieri sera.
Come sempre inchieste precise, puntuali ed illuminanti.

Lo scandalo in Italia è emerso chiaramente.
In Europa solo la Francia finanzia l'editoria ( solo quella di partito) per 250 mil di Euro, in Italia il finanziamento sfiora i 700 mil. e ne usufruiscono pseudo giornali che non producono praticamente nulla e che sono aperti solo per ricevere il denaro dallo Stato.
Uno schifo.

Che dire poi della penosa figura della lega nord, con un sottosegretario della Repubblica che minaccia e non tollera le domande, assolutamente lecite, del giornalista.
O il segretario economico dell lega, sig. Stefani, che dimostra tutta la sua arroganza, oltre che ignoranza di un settore di sua competenza.
Quando vedo persone di tale risma che si pretendono di rappresentare il nord, quasi mi vergogno di essere "nordista" e mi rammarico che molte di queste persone occupino ruoli importanti in sedi istituzionali.

Infine, mi trovo d'accordo con la Gabanelli sull'appunto mosso al direttore del manifesto, vabbè che è un coop. ma un direttore non penso sia logico che prenda lo stesso stipendio (1400 Euro) di un impiegato, se non altro in virtù di diverse responsabilità, competenze e mole di lavoro.

Comunque brava Gabanelli, questo è giornalismo.

[quote]Messaggio originale inviato da Spaceboy
[b]Ho visto Report ieri sera.
.
In Europa solo la Francia finanzia l'editoria ( solo quella di partito) per 250 mil di Euro.

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Grazie per l'informazione Spaceboy.



Il Ministero della Cultura del Lusssemburgo sovvenziona tutte le testate nazionali ed io avevo generalizzato....

Ooooops!

Non mi è nuovo,questo finanziamento ai giornali.Anzi è storia vecchia.Perchè ci sono quotidiani come "Il foglio" di Ferrara,che ha una tiratura limitata.Se non fosse per questi finanziamenti...sarebbe già morto e sepolto.Come molti altri giornali,sconosciutti ai più.
Come il cinema italiana riscuote soldini,per fare dei film,la stessa storia vale per i giornali.
Che trovo scandaloso...perchè un azienda privata,se gli va male,o i suoi articoli non sono molto venduti...sono cavoli suoi,non ci sono finanziamenti.

il finanziamento è giusto da questo punto di vista: consente il rispetto della libertà di opinione. Infatti, se un gruppo volesse portare l'opinione pubblica a conoscenza delle sue idee, ma sventuratamente non avesse denaro per permettersi di pubblicare il suo giornale, allora sarebbe condannato ad un silenzio poco democratico, diciamo da dittatura del capitale: può far sentire la sua voce solo chi ha soldi.

Ovviamente non bisognerebbe elargire a destra e a manca, ma distribuire oculatamente.

Ma questo ragionamento, pur giusto nei princi, è in realtà anacronistico: sarebbe stato giusto nel 1700, ma oggi c'è Internet e chiunque può parlare non solo al suo paese, non solo a tutta l'italia, ma adirittura a tutto il mondo.

Gli strumenti (anche economici) per avere libertà di espressione ci sono, perciò, per quanto riguarda i giornali, che sopravivva il più meritevole entro la logica della giungla del mercato. Quei 700 milioni di euro possono essere spesi meglio.

Bisognerebbe indire un referendum per obbligare i testoni al governo ad eliminare certe leggi offensive per i lavoratori e assai dannose per la società.

Vedi dall'inchiesta di Report è emerso che se io e Te fondiamo la cooperativa degli "Sfigati Socialisti del Forum" e conosciamo 2 parlamentari (ovviamente amici) che sottoscrivono il nostro scopo di divulgazione del nostro credo, fondiamo il nostro giornaletto a tiratura e divulgazione limitatissima, ci becchiamo tipo 2 mil. di euro.

Secondo te cosa ne faremo di quel denaro?

Questo succede in Italia...

Viva l'Italia...