Matrimonio spagnolo per Autostrade
Fusione con Abertis, lunedì l’annuncio. Schema28 resta primo azionista. Entra anche Mediobanca
22/4/2006
Francesco Manacorda




Il vertice Autostrade.
L'ad Gamberale e il presidente Gros-Pietro
MILANO. Autostrade imbocca la corsia spagnola con un’operazione che porterà la famiglia Benetton, seppur ridimensionata, ad essere primo azionista del maggior gruppo europeo e forse mondiale del settore: un colosso dei pedaggi da quasi 25 miliardi di euro di valore di Borsa.

Già domani si terrà un consiglio di Autostrade Spa che, in parallelo a un analogo consiglio a Barcellona, dovrà dare il via libera alla fusione con la spagnola Abertis.
L’operazione sarà realizzata dalle due holding dei gruppi autostradali con un concambio di azioni e attraverso l’incorporazione di Autostrade in Abertis: sotto la holding comune - che avrà sede a Barcellona e sarà quotata a Milano e Madrid - resteranno le società operative come Autostrade per l’Italia. La società italiana è seguita nella trattativa da Merrill Lynch e Ubm.

Tra gli advisor ci dovrebbe essere, secondo indiscrezioni non confermate, anche Mediobanca. E la stessa Mediobanca prenderà anche una quota in Schemaventotto, holding che resterà socio di maggioranza relativa della nuova società.

Per la famiglia Benetton, che attraverso Schemaventotto controlla oggi la maggioranza di Autostrade si avvia un importante processo di diluizione ma anche di diversificazione, allontanando dalle concessioni italiane il cuore dell’impero autostradale. La finanziaria di famiglia Edizione Holding, guidata da Gianni Mion, va avanti così in una strategia di espansione mediterranea dopo aver perso la partita francese. Alla fine dello scorso anno, infatti, Autostrade si era vista bocciare l’offerta presentata assieme alla banca francese Cdc sulla concessionaria transalpina Appr.

Autostrade Spa capitalizza circa 12,8 miliardi di euro, Abertis ha chiuso ieri con una capitalizzazione appena inferiore ai 12 miliardi. Dalla combinazione dei due gruppi nascerà dunque una holding che capitalizzerà circa 25 miliardi. La fusione cambia anche gli assetti proprietari: oggi Autostrade è controllata al 52,15% da Schemaventotto. A sua volta il 60% di Schemaventotto è in mano alla Edizione Holding della famiglia Benetton, la Fondazione Crt e gli stessi spagnoli di Abertis (attraverso Acesa Italia) hanno il 13,33% a testa, mentre le Generali e Unicredit ne controllano un altro 6,67% ciascuno.


Autostrade-Abertis, entro l’anno le nozze - di Massimo Restelli -


giornale.it